Ambro intervista Ibra. Tutte le dichiarazioni dello svedese.

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
68,516
Reaction score
36,436
La parte più importante è interessante è riferita a come andò la trattativa. Fu lui a rifiutare il rinnovo proposto subito dal Milan perché voleva smettere e dalle parole si intuisce che al 99% a fine anno lascerà perché non c’è qui l’ansia famiglia e la cosa gli pesa tantissimo.
Occorre correre subito ai ripari.

Secondo me ibra è letteralmente rinato e non ha intenzione di smettere.
Ora che ha scoperto che può stare ancora a grandi livelli se ha un allenatore che lo sa utilizzare per me cercherà di ottimizzare questo finale di carriera.
Non dimentichiamo che ibra era finito nel dimenticatoio del calcio e che per giocare a 39 anni devi avere indubbiamente avere testa e doti ma anche un allenatore che sposa i pregi e ne accetta i limiti.
Ibra ha trovato la squadra e il gruppo perfetto e lo ha fatto nel club che più ha amato.
Dici che a giugno 2021 si fermerà?
Per me no.
Vedo un ibra letteralmente rinato nello spirito e sento che è molto grato a pioli e maldini.
 
Registrato
31 Agosto 2016
Messaggi
3,211
Reaction score
629
La parte più importante è interessante è riferita a come andò la trattativa. Fu lui a rifiutare il rinnovo proposto subito dal Milan perché voleva smettere e dalle parole si intuisce che al 99% a fine anno lascerà perché non c’è qui l’ansia famiglia e la cosa gli pesa tantissimo.
Occorre correre subito ai ripari.

Anche secondo me il fattore famiglia peserà tanto, magari se entriamo in Champions potrebbe anche decidere di restare, ma la vedo dura.
 

Lineker10

Senior Member
Registrato
20 Giugno 2017
Messaggi
32,161
Reaction score
19,200
Secondo me ibra è letteralmente rinato e non ha intenzione di smettere.
Ora che ha scoperto che può stare ancora a grandi livelli se ha un allenatore che lo sa utilizzare per me cercherà di ottimizzare questo finale di carriera.
Non dimentichiamo che ibra era finito nel dimenticatoio del calcio e che per giocare a 39 anni devi avere indubbiamente avere testa e doti ma anche un allenatore che sposa i pregi e ne accetta i limiti.
Ibra ha trovato la squadra e il gruppo perfetto e lo ha fatto nel club che più ha amato.
Dici che a giugno 2021 si fermerà?
Per me no.
Vedo un ibra letteralmente rinato nello spirito e sento che è molto grato a pioli e maldini.

Resta il fatto che la sua famiglia viva a Stoccolma e lo ha fatto notare. Questo mi pare un fattore determinante.
Pensare di vivere due anni e mezzo lontani non è banale. Fattibile, tanti lo fanno, ma non banale.

Ad ogni modo abbiamo tutto il tempo per adattarci. Spero stavolta non ci riduciamo a contrattare col coltello alla gola con Raiola a stagione ampiamente finita.
 
Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
68,516
Reaction score
36,436
Resta il fatto che la sua famiglia viva a Stoccolma e lo ha fatto notare. Questo mi pare un fattore determinante.
Pensare di vivere due anni e mezzo lontani non è banale. Fattibile, tanti lo fanno, ma non banale.

Ad ogni modo abbiamo tutto il tempo per adattarci. Spero stavolta non ci riduciamo a contrattare col coltello alla gola con Raiola a stagione ampiamente finita.

Si lo so che è dura, ma c'è anche da dire che dodici mesi dopo ibra potrebbe vivere la famiglia 24 ore al giorno da 'pensionato'.
Sono le ultime cartucce di un meraviglioso giocatore che sta sfidando il tempo.
Per me non molla perchè nell'intervista parla anche di rimpianti che non vuole avere e al tramonto della carriera certi bilanci si fanno.
Ibra non potrebbe giocare ovunque e comunque, per giocare ancora a grandi livelli ha bisogno di un allenatore che 'sposi' il suo calcio.
L'alternanza della palla nei piedi con quella sul petto per dire è una delle soluzioni che consentono allo svedese di stare ancora in campo.
Di certo non potrebbe giocare con allenatori che gli chiederebbero ciò che non può dare.

Non è un caso se ibra per rimanere al milan aspettasse la conferma di Pioli.
I due si sono incontrati e uno è grato all'altro.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
238,698
Reaction score
43,750
Massimo Ambrosini intervista Zlatan Ibrahimovic. Tutte le dichiarazioni dello svedese

Ibra:"Che effetto mi fa Milanello? Mi sento a casa. Quando sono qua faccio tutto quello che bisogna fare. Prendo tempo, faccio le mie cose. E' casa mia. Ero qui già 10 anni fa, con voi grandi giocatori. Il primo giorno a Milanello? Ricordo i record di forza fatti registrare. La settimana prima c'era Barcellona -Milan poi ero con voi. Galliani era carico. Era venuto a casa mia a Barcellona. Ha tolto la giacca ed ha detto non mi muovo da qui finchè non vieni con noi. Mia mia moglie diceva "Ma chi è questo qui". Uno importante. Ero contento. A Barcellona era un momento così. Non si capiva quale fosse il vero problema lì. Se il Milan ti chiede di venire, è normale che ti stimola. Tanti stimoli. Ho detto, firmo per il Milan, sapevo che avremmo fatto qualcosa. Quando la gente parla mi carica. Mi dà adrenalina per dimostrare che non è come dicono. Dicevano che la squadra non poteva vincere. Si dimostra in campo. Ho detto, se ho vinto con Juve e Inter vinco anche col Mila. n".

"Quella di oggi è un'altra sfida. Sono sfide che mi piacciono e mi caricano. E' una sfida più grande rispetto ad una squadra top. Qui devi portare al top e far capire ai giocatori cosa sia il top. Paura? No. E' la stessa situazione dello United, quando tutti dicevano che la Premier fosse difficile. Faccio il contrario di quello che dicono".

"Sono diverso oggi? Prima andavo a duemila. Ero un altro tipo di giocatore. Dieci anni fa andavo basso per portare il pallone. Oggi non lo faccio, perchè perdo energia. Vado in area. Dieci anni fa c'era un'alta qualità e un altro tipo di giocatori. Oggi mi sono messo a disposizione. Dieci anni fa c'erano personaggi con più status, personalità e carattere. Ma oggi faccio lo stesso e forse ancora di più. Se noto che uno non ce la fa, allora cambio strategia. Prima non era così. trattavo tutti allo stesso modo. La persona deve essere se stessa. Quando sei più giovane sei più rock'n'roll. Oggi capisco più le situazioni. Ma metto ancora pressioni. Non accetto il passaggio passaggio sbagliato. Chiedo tanto e ti dico qualcosa se non ti alleni bene. Come ti alleni è come giochi. Con voi era un'altra esperienza. Eravate il top. Avevate vinto tutto, io volevo vincere ancora. Bisognava portare l'ultima adrenalina. Seedorf era un grande personaggio, con carattere. Uno che ti risponde. Non dico sempre di aver ragione. Poi magari qualcuno dice altro. Quante volte ho perso contro di te in partitella? Vincevo sempre io al 90-95% (Ambro non è d'accordo)".

"Sono più grosso di prima? Mi sto allenando tanto. Più vai avanti e più sei debole fisicamente. Ma oggi sono meglio di prima. Lo dico anche io. Più passano gli anni e più il giocatore cambia. Mi piace come giochiamo ora? Sì. Pioli ha trovato il modo per far uscire il massimo da me. Mi mette nelle condizioni per aiutare la squadra. Mi chiede, parla. Come chiede a tutti gli altri. Io voglio giocare sempre. Lui magari mi dice di giocare 45 minuti in Europa e poi uscire. Sento tanto la responsabilità, e mi piace".

"Dove può arrivare il Milan? La squadra ha tanta fame e voglia. Non ci sono sogni e obiettivi. Giochiamo una partita alla voglia. Io ho il mio obiettivo. La squadra deve fare meglio dell'anno passato. Ovvio. Ma una partita alla volta. La squadra non ha il feeling della vittoria. Non bisogna rilassarsi. Lì entro io. Nessuno si ricorda dell'ultima partita. Bisogna vincere sempre. Non siamo come l'Inter e la Juve con tanti giocatori. Siamo giovani. Magari a qualche giocatore manca qualcosa. Bisogna vincere per arrivare a degli obiettivi. E non sono abituati. Vincere per forza è stato il momento quando abbiamo giocato per entrare in Europa. C'è stata pressione. Non sono abituati. Il Milan può puntare alla Champions? Penso di sì. Sono qui da otto mesi, penso di sì. Però è anche il sacrificio che conta. I dettagli che fanno la differenza".

"Non mi piace chi mi dice sempre sì. Non sono un boss. Sono me stesso. Di discute. E' bello vedere chi esprime le proprie opinioni. Il confronto è importante. Last Dance? Mi piace. Mi hanno detto che è difficile giocare con me. Quando è uscito Last Dance, è stato l'esempio perfetto. Mentalità vincente. Il modo di lavorare. Fare le cose per vincere. Io non vado in giro a baciare tutti. Metto pressioni. Non accetto palloni sbagliati a questi livelli. Al Milan bisogna vincere. Io faccio tutto per vincere. Quando fai un bel passaggio è normale. Esagerare nel pretendere qualcosa dai compagni? Sono ancora qui ed ho vinto tanto. Non sono tanti quelli che riescono a stare al top a lungo. C'è chi la prende male. Ma a questi livelli o mangi o ti mangiano. Io ho scelto di mangiare.".

"Cosa vorrei fare quando smetto? Vediamo. Coi miei figli metto disciplina. Devono capire come funzionano le cose. Io allenatore in futuro? Non penso. E' stressante. No dico no o sì. Ma è stressanti. Fino a quando giocherò? Fino a quando starò bene. Se stai bene fisicamente ce la fai. Come Totti. No è che manca qualità. Se uno è in condizione, ce la fai. E' impossibile perdere qualità. Dipende dal fisico. Poi chi non accetta di essere finito, è questione di ego. Pensi ancora che ce la fai. Io non ho questo ego. Sono realista. Sono andato in Usa perchè pensavo di non poter più fare certe cose. Ho detto a Mou di no convocarmi più. Ma mi sentivo vivo e sono tornato in Europa. Inizialmente ho firmato per sei mesi per vedere se ce la facevo. Non bisogna farsi influenzare dai commenti da fuori".

"Quando sono tornato al Milan il campionato era finito da due mesi. E' dura entrare nel ritmo. A fine campionato, lo scorso anno, avevo detto basta. La famiglia è più importante. Ero qui da solo. Ho detto no a Pioli. Lui mi ha detto che non era così semplice. Tu devi restare. Se non resti qui, sarà un'altra cosa. Allora ho detto, ho deciso poi vediamo. I contratti a questa età non sono importanti. Mi serve il rispetto e i valori. Sono arrivato al momento in cui non volevo avere rimpianti di smettere. Allora ho chiamato il Milan ed ho detto, parlo con la mia famiglia e si va avanti".

"Allo United volevo smettere perchè ero al top. Ma dopo l'infortunio ho deciso di continuare per sentirmi vivo. Mi sono detto: senza calcio chi sono? Quando non fai più quello che hai fatto per 25 anni è difficile. Pronto a smettere? No. L'anno prossimo sarò qui? O chi o da un'altra parte, fino a che mi sento bene. Tra sei mesi non so come starò fisicamente. A Milano sto bene? Molto bene ma mi manca la famiglia. Non mi va bene. Ho degli obiettivi e punto ai miei obiettivi, anche con loro lontani. Qui si sta bene. Siamo in un momento particolare con Covid e lockdown. A gennaio Milano era meglio di 10 anni fa. Poi è entrato il Covid. Non avevo mai visto il Duomo? L'importante è che il Duomo vede me. Faccio io la storia. Non faccio altre storie".


Ambro:"L'ultima volta che sono stato a Milanello? Un paio di anni fa. Questa volta mi ha fatto più sensazione. Mi ha emozionato. Quel posto lì è magico. Volevo partire in un modo, poi abbiamo cambiato. Il record di Ibra a Milanello il primo giorno? E' vero, senza riscaldamento ha spaccato la macchina. Oggi è cambiato. Ha sempre viaggiato sul filo della provocazione. Oggi è un uomo più maturo ma sempre coraggioso. Rivendendo l'intervista, è che lui fosse davvero molto sincero. Lui crede molto in questa squadra, anche per lo scudetto. Ma forse ha anche un pò paura di alzare l'asticella. Cosa farà Ibra in futuro? Secondo me rimane. Ma quando parlava della famiglia era serio. Una cosa che peserà"-.

.
 

Super_Lollo

Senior Member
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
40,943
Reaction score
3,863
Dici?? Secondo me non vede l' ora di giocare la Champions con noi. Magari mi sbaglio, ma un altro anno con noi lo gioca, se non altro per riassaporare le notti nell' Europa che conta...

Secondo me ibra è letteralmente rinato e non ha intenzione di smettere.
Ora che ha scoperto che può stare ancora a grandi livelli se ha un allenatore che lo sa utilizzare per me cercherà di ottimizzare questo finale di carriera.
Non dimentichiamo che ibra era finito nel dimenticatoio del calcio e che per giocare a 39 anni devi avere indubbiamente avere testa e doti ma anche un allenatore che sposa i pregi e ne accetta i limiti.
Ibra ha trovato la squadra e il gruppo perfetto e lo ha fatto nel club che più ha amato.
Dici che a giugno 2021 si fermerà?
Per me no.
Vedo un ibra letteralmente rinato nello spirito e sento che è molto grato a pioli e maldini.

Anche secondo me il fattore famiglia peserà tanto, magari se entriamo in Champions potrebbe anche decidere di restare, ma la vedo dura.

Non lo so ragazzi, ho percepito molta “ sofferenza” nello star lontano dalla famiglia. Lo capisco, deve essere bruttissimo.
Ps: scusate gli errori di battitura ma scrivevo con in braccio il bambino -.-
 

Lineker10

Senior Member
Registrato
20 Giugno 2017
Messaggi
32,161
Reaction score
19,200
Si lo so che è dura, ma c'è anche da dire che dodici mesi dopo ibra potrebbe vivere la famiglia 24 ore al giorno da 'pensionato'.
Sono le ultime cartucce di un meraviglioso giocatore che sta sfidando il tempo.
Per me non molla perchè nell'intervista parla anche di rimpianti che non vuole avere e al tramonto della carriera certi bilanci si fanno.
Ibra non potrebbe giocare ovunque e comunque, per giocare ancora a grandi livelli ha bisogno di un allenatore che 'sposi' il suo calcio.
L'alternanza della palla nei piedi con quella sul petto per dire è una delle soluzioni che consentono allo svedese di stare ancora in campo.
Di certo non potrebbe giocare con allenatori che gli chiederebbero ciò che non può dare.

Non è un caso se ibra per rimanere al milan aspettasse la conferma di Pioli.
I due si sono incontrati e uno è grato all'altro.

Mi fido di Maldini, anche a prescindere, con questi risultati poi, ma se anche la stagione prossima puntiamo tutto su Ibra senza prendere un sostituto... abbiamo tutto il tempo per pianificare le cose, io non voglio vedere quello successo l'estate scorsa.

Tra l'altro, l'effetto balia andrà via via scemando, si spera. I leader di questa squadra dovranno emergere e guidare il gruppo senza Ibra altrimenti è un problema.

La fine della carriera di Maldini è un buon esempio. Prendemmo Thiago con 6 mesi di anticipo, lo tenemmo nel gruppo ad allenarsi per mezza stagione anche se non poteva essere tesserato. Quando Paolo si ritirò serenamente avevamo già il sostituto in casa, pronto, e che sostituto.
 

Kaw

Member
Registrato
19 Giugno 2015
Messaggi
4,047
Reaction score
885
Massimo Ambrosini intervista Zlatan Ibrahimovic. Tutte le dichiarazioni dello svedese

Ibra:"Che effetto mi fa Milanello? Mi sento a casa. Quando sono qua faccio tutto quello che bisogna fare. Prendo tempo, faccio le mie cose. E' casa mia. Ero qui già 10 anni fa, con voi grandi giocatori. Il primo giorno a Milanello? Ricordo i record di forza fatti registrare. La settimana prima c'era Barcellona -Milan poi ero con voi. Galliani era carico. Era venuto a casa mia a Barcellona. Ha tolto la giacca ed ha detto non mi muovo da qui finchè non vieni con noi. Mia mia moglie diceva "Ma chi è questo qui". Uno importante. Ero contento. A Barcellona era un momento così. Non si capiva quale fosse il vero problema lì. Se il Milan ti chiede di venire, è normale che ti stimola. Tanti stimoli. Ho detto, firmo per il Milan, sapevo che avremmo fatto qualcosa. Quando la gente parla mi carica. Mi dà adrenalina per dimostrare che non è come dicono. Dicevano che la squadra non poteva vincere. Si dimostra in campo. Ho detto, se ho vinto con Juve e Inter vinco anche col Mila. n".

"Quella di oggi è un'altra sfida. Sono sfide che mi piacciono e mi caricano. E' una sfida più grande rispetto ad una squadra top. Qui devi portare al top e far capire ai giocatori cosa sia il top. Paura? No. E' la stessa situazione dello United, quando tutti dicevano che la Premier fosse difficile. Faccio il contrario di quello che dicono".

"Sono diverso oggi? Prima andavo a duemila. Ero un altro tipo di giocatore. Dieci anni fa andavo basso per portare il pallone. Oggi non lo faccio, perchè perdo energia. Vado in area. Dieci anni fa c'era un'alta qualità e un altro tipo di giocatori. Oggi mi sono messo a disposizione. Dieci anni fa c'erano personaggi con più status, personalità e carattere. Ma oggi faccio lo stesso e forse ancora di più. Se noto che uno non ce la fa, allora cambio strategia. Prima non era così. trattavo tutti allo stesso modo. La persona deve essere se stessa. Quando sei più giovane sei più rock'n'roll. Oggi capisco più le situazioni. Ma metto ancora pressioni. Non accetto il passaggio passaggio sbagliato. Chiedo tanto e ti dico qualcosa se non ti alleni bene. Come ti alleni è come giochi. Con voi era un'altra esperienza. Eravate il top. Avevate vinto tutto, io volevo vincere ancora. Bisognava portare l'ultima adrenalina. Seedorf era un grande personaggio, con carattere. Uno che ti risponde. Non dico sempre di aver ragione. Poi magari qualcuno dice altro. Quante volte ho perso contro di te in partitella? Vincevo sempre io al 90-95% (Ambro non è d'accordo)".

"Sono più grosso di prima? Mi sto allenando tanto. Più vai avanti e più sei debole fisicamente. Ma oggi sono meglio di prima. Lo dico anche io. Più passano gli anni e più il giocatore cambia. Mi piace come giochiamo ora? Sì. Pioli ha trovato il modo per far uscire il massimo da me. Mi mette nelle condizioni per aiutare la squadra. Mi chiede, parla. Come chiede a tutti gli altri. Io voglio giocare sempre. Lui magari mi dice di giocare 45 minuti in Europa e poi uscire. Sento tanto la responsabilità, e mi piace".

"Dove può arrivare il Milan? La squadra ha tanta fame e voglia. Non ci sono sogni e obiettivi. Giochiamo una partita alla voglia. Io ho il mio obiettivo. La squadra deve fare meglio dell'anno passato. Ovvio. Ma una partita alla volta. La squadra non ha il feeling della vittoria. Non bisogna rilassarsi. Lì entro io. Nessuno si ricorda dell'ultima partita. Bisogna vincere sempre. Non siamo come l'Inter e la Juve con tanti giocatori. Siamo giovani. Magari a qualche giocatore manca qualcosa. Bisogna vincere per arrivare a degli obiettivi. E non sono abituati. Vincere per forza è stato il momento quando abbiamo giocato per entrare in Europa. C'è stata pressione. Non sono abituati. Il Milan può puntare alla Champions? Penso di sì. Sono qui da otto mesi, penso di sì. Però è anche il sacrificio che conta. I dettagli che fanno la differenza".

"Non mi piace chi mi dice sempre sì. Non sono un boss. Sono me stesso. Di discute. E' bello vedere chi esprime le proprie opinioni. Il confronto è importante. Last Dance? Mi piace. Mi hanno detto che è difficile giocare con me. Quando è uscito Last Dance, è stato l'esempio perfetto. Mentalità vincente. Il modo di lavorare. Fare le cose per vincere. Io non vado in giro a baciare tutti. Metto pressioni. Non accetto palloni sbagliati a questi livelli. Al Milan bisogna vincere. Io faccio tutto per vincere. Quando fai un bel passaggio è normale. Esagerare nel pretendere qualcosa dai compagni? Sono ancora qui ed ho vinto tanto. Non sono tanti quelli che riescono a stare al top a lungo. C'è chi la prende male. Ma a questi livelli o mangi o ti mangiano. Io ho scelto di mangiare.".

"Cosa vorrei fare quando smetto? Vediamo. Coi miei figli metto disciplina. Devono capire come funzionano le cose. Io allenatore in futuro? Non penso. E' stressante. No dico no o sì. Ma è stressanti. Fino a quando giocherò? Fino a quando starò bene. Se stai bene fisicamente ce la fai. Come Totti. No è che manca qualità. Se uno è in condizione, ce la fai. E' impossibile perdere qualità. Dipende dal fisico. Poi chi non accetta di essere finito, è questione di ego. Pensi ancora che ce la fai. Io non ho questo ego. Sono realista. Sono andato in Usa perchè pensavo di non poter più fare certe cose. Ho detto a Mou di no convocarmi più. Ma mi sentivo vivo e sono tornato in Europa. Inizialmente ho firmato per sei mesi per vedere se ce la facevo. Non bisogna farsi influenzare dai commenti da fuori".

"Quando sono tornato al Milan il campionato era finito da due mesi. E' dura entrare nel ritmo. A fine campionato, lo scorso anno, avevo detto basta. La famiglia è più importante. Ero qui da solo. Ho detto no a Pioli. Lui mi ha detto che non era così semplice. Tu devi restare. Se non resti qui, sarà un'altra cosa. Allora ho detto, ho deciso poi vediamo. I contratti a questa età non sono importanti. Mi serve il rispetto e i valori. Sono arrivato al momento in cui non volevo avere rimpianti di smettere. Allora ho chiamato il Milan ed ho detto, parlo con la mia famiglia e si va avanti".

"Allo United volevo smettere perchè ero al top. Ma dopo l'infortunio ho deciso di continuare per sentirmi vivo. Mi sono detto: senza calcio chi sono? Quando non fai più quello che hai fatto per 25 anni è difficile. Pronto a smettere? No. L'anno prossimo sarò qui? O chi o da un'altra parte, fino a che mi sento bene. Tra sei mesi non so come starò fisicamente. A Milano sto bene? Molto bene ma mi manca la famiglia. Non mi va bene. Ho degli obiettivi e punto ai miei obiettivi, anche con loro lontani. Qui si sta bene. Siamo in un momento particolare con Covid e lockdown. A gennaio Milano era meglio di 10 anni fa. Poi è entrato il Covid. Non avevo mai visto il Duomo? L'importante è che il Duomo vede me. Faccio io la storia. Non faccio altre storie".


Ambro:"L'ultima volta che sono stato a Milanello? Un paio di anni fa. Questa volta mi ha fatto più sensazione. Mi ha emozionato. Quel posto lì è magico. Volevo partire in un modo, poi abbiamo cambiato. Il record di Ibra a Milanello il primo giorno? E' vero, senza riscaldamento ha spaccato la macchina. Oggi è cambiato. Ha sempre viaggiato sul filo della provocazione. Oggi è un uomo più maturo ma sempre coraggioso. Rivendendo l'intervista, è che lui fosse davvero molto sincero. Lui crede molto in questa squadra, anche per lo scudetto. Ma forse ha anche un pò paura di alzare l'asticella. Cosa farà Ibra in futuro? Secondo me rimane. Ma quando parlava della famiglia era serio. Una cosa che peserà"-.
Che decida di rimanere un altro anno oppure no, dobbiamo pensare al futuro.
Questi mesi hanno dimostrato cosa puoi fare se hai davanti un attaccante del calibro di Zlatan.
E' da troppo tempo che al Milan mancava un giocatore del genere, dopo l'ultimo scudetto si sono susseguiti gente come Matri, Balotelli, Bacca, Andrè Silva, Kalinic e Piatek. Ma dove vogliamo andare?
Solo che per prendere uno dei top devi tirare fuori il centone, e potrebbe non bastare.
 

Lambro

Bannato
Registrato
12 Marzo 2014
Messaggi
6,336
Reaction score
207
Non lo so ragazzi, ho percepito molta “ sofferenza” nello star lontano dalla famiglia. Lo capisco, deve essere bruttissimo.
Ps: scusate gli errori di battitura ma scrivevo con in braccio il bambino -.-

Anche io ho avvertito grande sofferenza, alla domanda di ambro dice "giocherò ancora qui o da un'altra parte" e quando il biondo incalza "dai la famiglia la porti qui" dice "è difficile", per me l'unica possibilità di vederlo anche l'anno prossimo é al 100% legata all'entrata in champions, in caso contrario dovremo dire addio a questo immenso condottiero, già mi manca. Urgerà in caso contrario scovare una GRANDE prima punta e non sarà facile muoversi all'ultimo, Ibra cambia idea spesso.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Alto