La linea della società è chiarissima. In primis ci devono essere le qualità in campo, ma poi si scava più a fondo, si studia l'intelligenza dei profili seguiti. E questo qui sembra piuttosto sveglio, buona famiglia, lui suonava il violino o il pianoforte (mi confondo con la sorella), ci ha seguito a distanza, ha studiato il Milan, la lingua, la storia. In questo modo è veramente difficile rompere l'armonia di uno spogliatoio che da fuori sembra praticamente perfetto. Di sicuro profili come Noa Lang, per quanto di un certo livello, potevano creare qualche piccola frattura.