- Registrato
- 11 Aprile 2016
- Messaggi
- 67,290
- Reaction score
- 34,871
Io credo che giocare per vincere il campionato da comprimario non sia la stessa cosa che giocare con lo scudetto sul petto, come credo che giocare un ottavo ,un quarto e una semifinale di champions non sia banale come la si vuole far credere.Certo che vanno valutati i costi e le spese in base ai risultati e alle entrate. Ma questo non si può limitare, per l'appunto, al solo monte ingaggi.
Le prestazioni sportive di quest'anno sono state pessime. Siamo usciti dalla Coppa Italia, eliminati in Supercoppa, sconfitti senza un tiro in porta dall'Inter in semifinale. A due giornate dalla fine simo ancora in bilico per la qualificazione in champions, che avremmo perso se non fosse stato per i 10 punti di penalizzazione dati alla Juve.
I giocatori presi sono già tutti sulla lista dei cedibili perchè ritenuti non adeguati, e persino svalutati rispetto al prezzo con cui sono stati comprati.
Se non è un fallimento su tutta la linea, sia dal punto di vista tecnico sia da quello sportivo, non saprei proprio come definirlo.
Sono altresi convinto che se questo gruppo avesse dovuto giocare solo in campionato da febbraio in poi avrebbe centrato il secondo posto in carrozza o quasi.
A questi ragazzi quest'anno è stato chiesto di giocare per i vertici in Italia e di giocare in Europa con il fine di fare bene.
Abbiamo troppo spesso fallito nella gestione del doppio impegno.
I fallimenti che tu evidenzi sono reali e tangibili però attenzione: calcisticamente abbiamo bussato al calcio che conta e nella gestione del doppio impegno abbiamo provato a imparare la gestione mentale e fisica tipica del grande calciatore.
Che poi sono questi i punti che ha toccato Maldini e in pochissimi hanno compreso.
Dove c'è scritto che leao e theo debbano saper giocare 3 partite in 8 giorni?
Devono passarci e devono imparare.
In tal senso non sarei così drastico sull'anno appena vissuto se letto e analizzato nel giusto modo.
Il nostro resta un gruppo giovane che va cresciuto e formato .
Il fallimento sportivo può essere sempre una ripartenza se ci si è arrivati con un percorso e non seguendo scorciatoie.
Il prossimo anno io sono certo che abbiamo atleti più forti mentalmente.