Sondaggio: Rangnick o Pioli? Vota!

Sondaggio: Rangnick o Pioli? Vota!

  • Ralf Rangnick

    Voti: 38 61.3%
  • Stefano Pioli

    Voti: 24 38.7%

  • Votanti
    62
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io sono contrario a ragnick /gazidis/elliott(o chi per lui)..

ripeto ancora una volta
- si è dimesso 2-3 volte per varie ragioni (stile sacchi non ha più la forza psicologica per stare in panchina)
- ha superato i 60 anni e non allena piu non so da quanto
- il campionato ricomincerà subito
- non sa la lingua
- ci vuole tempo per ambientarsi e conoscere giocatori ambiente e altre fattori da considerare
- chi glielo fa fare? alla prima difficoltà si dimetterà
- ai giocatori non so quanto possa andare bene parlare con uno che non sa la lingua e parla di dettami tattici

ragnick lo dovevi prendere a fare l'osservatore o dietro una scrivania allora avrei avallato la sua presenza ma così questa figura da factotum rischia di diventare pazzo..oltrettutto i giornali e la stampa sono sul chi va là..al primo errore è già caos milan..

non c'era bisogno di stravolgere tutto..le cose giuste erano state fatte via suso piatek fiorello tutta gente che rallentava in maniera ridicola la manovra via il possesso spalla spagnoleggiante e ok milan veloce verticale, pressing cose che già stiamo vedendo..
mettici due -tre elemnti di buona esperienza e sta squadra se la gioca per la champions a mio modo di vedere..se la lazio con quella rosa ridicola ha fatto o farà 70 punti non vedo perchè noi non possiamo farli..così perdi punti scientemente..
e comunque principalmente bisognerebbe cambiare proprietà con una che vuole riportare il milan in alto..poi si discutere dell'allenatore ma secondo me è un problema secondario..finchè ci sono queste propietà fantasma (perchè non parlano mai o se parlano parlano solo di ffp o stadio) milan arriverà sempre ra 5-7 posto
 

Djerry

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Per me è un falso problema. E tenderei a smitizzare l'importanza dell'allenatore nel nostro contesto.
Quello che conta è abbinare un progetto finanziario di costi adeguati e rapporto qualità/prezzo degli acquisti (per me molto bene Maldini in questo) ad un'idea di calcio virtuosa.

A me non piace il curriculum di Pioli, non ho problemi a dirlo anche nel pieno della striscia attuale.

Anzi, tanto più lui ha fatto strisce nella sua carriera anche giocando un buon calcio, tanto più regolarmente si è inabissato subito dopo, fallendo miseramente il salto di qualità.

E cito (tralasciando la gavetta di alti e nemmeno pochi bassi):
2011/2014: a Bologna fa decorosamente il primo anno da subentrato, delude il secondo con più ambizioni e molti meno punti e fallisce il terzo lasciando in zona retrocessione alla fine del girone d'andata
2014/2016: alla Lazio coglie il terzo posto il primo anno, poi fallisce la Champions e viaggia nella seconda metà di classifica a lungo in campionato, finendo esonerato
2016/2017: con l'Inter subito dopo il suo arrivo mette a segno un'incredibile striscia di 9 vittorie e fa 33 punti in 13 partite; nel pieno della rincorsa ai primi posti, fa 2 punti in 7 partite e viene cacciato addirittura in corsa
2017/2019: alla Fiorentina fa sognare il popolo viola con la solita striscia primaverile di 8 vittorie in 10 partite (con influssi emotivi post Astori), sfiorando l'Europa; ed il secondo anno puntuale arriva la crisi, vince 1 partita su 11 e viene cacciato.

Mi spiace ma non mi fido di un profilo del genere, perché non è mai un episodio isolato ma è una costante della sua carriera da mediocre che manca il salto di qualità.
 
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Per me è un falso problema. E tenderei a smitizzare l'importanza dell'allenatore nel nostro contesto.
Quello che conta è abbinare un progetto finanziario di costi adeguati e rapporto qualità/prezzo degli acquisti (per me molto bene Maldini in questo) ad un'idea di calcio virtuosa.

A me non piace il curriculum di Pioli, non ho problemi a dirlo anche nel pieno della striscia attuale.

Anzi, tanto più lui ha fatto strisce nella sua carriera anche giocando un buon calcio, tanto più regolarmente si è inabissato subito dopo, fallendo miseramente il salto di qualità.

E cito (tralasciando la gavetta di alti e nemmeno pochi bassi):
2011/2014: a Bologna fa decorosamente il primo anno da subentrato, delude il secondo con più ambizioni e molti meno punti e fallisce il terzo lasciando in zona retrocessione alla fine del girone d'andata
2014/2016: alla Lazio coglie il terzo posto il primo anno, poi fallisce la Champions e viaggia nella seconda metà di classifica a lungo in campionato, finendo esonerato
2016/2017: con l'Inter subito dopo il suo arrivo mette a segno un'incredibile striscia di 9 vittorie e fa 33 punti in 13 partite; nel pieno della rincorsa ai primi posti, fa 2 punti in 7 partite e viene cacciato addirittura in corsa
2017/2019: alla Fiorentina fa sognare il popolo viola con la solita striscia primaverile di 8 vittorie in 10 partite (con influssi emotivi post Astori), sfiorando l'Europa; ed il secondo anno puntuale arriva la crisi, vince 1 partita su 11 e viene cacciato.

Mi spiace ma non mi fido di un profilo del genere, perché non è mai un episodio isolato ma è una costante della sua carriera da mediocre che manca il salto di qualità.

Quello che ho sottolineato io di Pioli sin dal momento delle critiche feroci al momento della sua firma.
Scrivevo che come traghettatore ha pochi uguali, eccellente nello stabilizzare una situazione far fare un boost alla squadra, il problema é che alla lunga crolla sistematicamente.
 

Tifo'o

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Due mediocri.

I fatti dicono che Pioli ha preso la squadra ad ottobre ed in tre mesi aveva la media di Giamburrasca, solo con l'arrivo di Ibra che ha imposto i giocatori che vuole lui, le cose sono cambiante. Inoltre è troppo facile quando non hai obiettivi e nulla da perdere..

L'altro invece ha dimostrato qualcosa in più di Pioli come una semifinale di CL due secoli fa.

Onestamente non prenderei nessuno e secondo me nessuno dei due può garantirti questo benedetto quarto posto.
 
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Due mediocri.

I fatti dicono che Pioli ha preso la squadra ad ottobre ed in tre mesi aveva la media di Giamburrasca, solo con l'arrivo di Ibra che ha imposto i giocatori che vuole lui, le cose sono cambiante. Inoltre è troppo facile quando non hai obiettivi e nulla da perdere..

L'altro invece ha dimostrato qualcosa in più di Pioli come una semifinale di CL due secoli fa.

Onestamente non prenderei nessuno e secondo me nessuno dei due può garantirti questo benedetto quarto posto.

Penso che Rangnick non abbia l’obbiettivo immediato del quarto posto. Deve costruire una squadra che renda quanto costa. Non gli verrá piú data in mano una squadra con costi tra le prime 10 d’Europa (come il Milan di Leonardo) per essere la quarantesima squadra d’Europa come valore. Dato che siamo trentesimi come ricavi, gli si chiederá di arrivare tra le prime tenta con una squadra trentesima come costi.
Poi, immagino che da lì si punti a crescere.

Ma l’obbiettivo immediato é spendere quello che si puó e farlo bene. In questo mandato Rangnick finora é stato eccellente. Non credo che Allegri, arrivando con la societá che gli dice: “prendi la squadra dell’anno scorso e fai quella di quest anno che costi 40 milioni in meno” sia capace di fare granché.

Poi si puó criticare l’obbiettivo a breve della societá, ma quello che va scelto é il migliore in grado di perseguire questo obbiettivo. Che poi sia Piolo o Rangnick... boh. Ma non penso che sia Allegri o Conte.
 

Lineker10

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Apro questo sondaggio al fine di capire quale sia l'opinione preponderante (e se ce ne sia una) dei milanisti - su questo forum - riguardo il progetto tecnico del prossimo anno. La scelta, naturalmente, è tra l'ufficioso Rangnick e l'attuale allenatore del Milan, Stefano Pioli. Chi vorreste vedere alla guida della nostra squadra dalla prossima stagione, e perchè?

Per chi non volesse aggiungere un giudizio, ricordo che il voto rimarrà anonimo. Ora, a voi!

Perché, parlando seriamente senza farsi condizionare dai giornalisti incompetenti e gobbi, davvero si pone la questione???

Capisco che il dubbio lo abbiano i tifosi, ma la società NO. Basta. Basta davvero. Siamo stanchi delle cialtronate.
 

shevchampions

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Per me è un falso problema. E tenderei a smitizzare l'importanza dell'allenatore nel nostro contesto.
Quello che conta è abbinare un progetto finanziario di costi adeguati e rapporto qualità/prezzo degli acquisti (per me molto bene Maldini in questo) ad un'idea di calcio virtuosa.

A me non piace il curriculum di Pioli, non ho problemi a dirlo anche nel pieno della striscia attuale.

Anzi, tanto più lui ha fatto strisce nella sua carriera anche giocando un buon calcio, tanto più regolarmente si è inabissato subito dopo, fallendo miseramente il salto di qualità.

E cito (tralasciando la gavetta di alti e nemmeno pochi bassi):
2011/2014: a Bologna fa decorosamente il primo anno da subentrato, delude il secondo con più ambizioni e molti meno punti e fallisce il terzo lasciando in zona retrocessione alla fine del girone d'andata
2014/2016: alla Lazio coglie il terzo posto il primo anno, poi fallisce la Champions e viaggia nella seconda metà di classifica a lungo in campionato, finendo esonerato
2016/2017: con l'Inter subito dopo il suo arrivo mette a segno un'incredibile striscia di 9 vittorie e fa 33 punti in 13 partite; nel pieno della rincorsa ai primi posti, fa 2 punti in 7 partite e viene cacciato addirittura in corsa
2017/2019: alla Fiorentina fa sognare il popolo viola con la solita striscia primaverile di 8 vittorie in 10 partite (con influssi emotivi post Astori), sfiorando l'Europa; ed il secondo anno puntuale arriva la crisi, vince 1 partita su 11 e viene cacciato.

Mi spiace ma non mi fido di un profilo del genere, perché non è mai un episodio isolato ma è una costante della sua carriera da mediocre che manca il salto di qualità.

Secondo me invece è una questione centrale. La scelta non è infatti banalmente sull'allenatore, ma sul progetto che determina la scelta. Da una parte, avresti una dirigenza internazionale, con una figura ibrida a capo dell'area tecnica che porrebbe basi di un certo tipo su un progetto di medio-lungo termine. Dall'altra, avresti si gli stessi obiettivi tecnico-economici, cioè costruire una squadra che rende per almeno quello che vale, ma che vedrebbe in dirigenza Maldini e Massara, che purtroppo non danno garanzie rispetto agli obiettivi, e Pioli come allenatore, su un progetto di termine incognito. Per quanto riguarda il tuo giudizio su Pioli invece condivido: ma qua la scelta non è tra due allenatori, ma tra due filosofie.

Perché, parlando seriamente senza farsi condizionare dai giornalisti incompetenti e gobbi, davvero si pone la questione???

Capisco che il dubbio lo abbiano i tifosi, ma la società NO. Basta. Basta davvero. Siamo stanchi delle cialtronate.

Esattamente.
 

Djerry

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Secondo me invece è una questione centrale. La scelta non è infatti banalmente sull'allenatore, ma sul progetto che determina la scelta. Da una parte, avresti una dirigenza internazionale, con una figura ibrida a capo dell'area tecnica che porrebbe basi di un certo tipo su un progetto di medio-lungo termine. Dall'altra, avresti si gli stessi obiettivi tecnico-economici, cioè costruire una squadra che rende per almeno quello che vale, ma che vedrebbe in dirigenza Maldini e Massara, che purtroppo non danno garanzie rispetto agli obiettivi, e Pioli come allenatore, su un progetto di termine incognito. Per quanto riguarda il tuo giudizio su Pioli invece condivido: ma qua la scelta non è tra due allenatori, ma tra due filosofie.

Arrivavo alla tua stessa conclusione. Nel dire che è un falso problema intendevo appunto sottolineare che conta solo la filosofia, l'idea di progetto e quindi gli uomini che possono applicare il tutto.
 
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