Riforme, si accelera: Presidenzialismo o Premierato

Andris

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No:

1 Il TP dice di non toccare il PDR come simbolo dell'Unità nazionale, quindi non farlo eleggere, non di non toccarne le competenze: dando l'elezione diretta al PDC, il potere di nominare e revocare i ministri, le elezioni immediate a caduta del governo ecc il PDR resta senza poteri concreti. Sarà un taglianastri

2 Il TP è indifferente come numeri in Parlamento. I 2/3 purtroppo non li abbiamo nemmeno con loro, senza di loro abbiamo comunque la maggioranza, ma in entrambi i casi si andrebbe al referendum, e il favore del TP li aiuterà
infatti ho scritto che servono anche altri, ma non sei lontano se fai un testo condiviso.
ti serve qualche fuga in avanti di gruppo misto e opposizione per avere i 2/3
referendum poi senza quorum, quindi devi superare i fedelissimi delle urne in primis le penne bianche dell'ANPI
 

7vinte

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E tu ti fidi dei due bomba? Vediamo che succede, ma resta il fatto che se si fosse trattato di un presidenzialismo puro io avrei votato di corsa a favore della riforma. Il premierato per me è fumo, anche perchè nella storia ogni maggioranza chiara ha avuto il premier da loro selezionato.
Al TP ormai interessa solo pungere il PD. Questo è il modo. Vedrai sarà un presidenzialismo de facto
 
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si può anche optare per un premierato o Presidenzialismo anche se le vere riforme amministrative dovrebbero essere altre, ben più importanti. Un Paese di 60 milioni di abitanti e un territorio più piccolo di diversi stati americani non può avere 20 regioni, un centinaio di province e 8000 comuni. Robe da matti, costi ma soprattutto inefficienza allo stato puro. Servirebbe una grande riforma con due livelli amministativi. Stato e comuni capoluogo che assorbono i comuni della provincia. Sistema elettorale locale con almeno 1 rappresentante nella giunta comunale per ciascuno degli ex-8000 comuni.

Cosa servono le Regioni che nemmeno esistevano nell'Italia dei Savoia? A parte creare inefficienze nella Sanità?
 

Toby rosso nero

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Dite che sforbiciano?

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Quello è un discorso completamente a sé, considerando che chiunque governi in Italia è allineato alle direttive del Sistema, sia esso Draghi o la Meloni. Sono tutti burattini.

La questione è un'altra: il semipresidenzialismo alla francese è una porcheria. Scambia l'inutilità del Presidente della Repubblica attuale con l'inutilità del Presidente del Consiglio/Primo Ministro, sempre sottoposto al Parlamento.
In pratica è come trovarsi un Medvedev che lustra le scarpe di Putin. Pagato dalla collettività.

Io non voglio solo eleggere il Presidente della Repubblica. Io voglio che le figure inutili vengano eliminate del tutto. E voglio che i tre poteri siano REALMENTE indipendenti l'uno dall'altro.
Per questo un Presidente della Repubblica Capo del Governo eletto direttamente è il miglior modello di democrazia. Pochi leader, chiari e legittimati.
Il Parlamento NON deve avere alcun compito di legittimazione dell'esecutivo, così come l'esecutivo non deve avere alcun compito di legittimazione del legislativo.
In USA da sempre si ha un modello molto più equilibrato nella distribuzione dei poteri.
Ma di base, per me, questi dibattiti sull’assetto istituzionale son tutte pippe mentali che la classe politica spaccia per fondamentali per distrarre l’opinione pubblica e scaricare le proprie enormi responsabilità(“ha stato il bicameralismo perfetto, secerailpresidenzialismo” ecc). Tra i vari assetti istituzionali presenti nei Paesi occidentali non ce n’è uno che sia di per sé efficiente, ma lo è solo e soltanto nella misura in cui la classe politica è all’altezza di guidare un Paese. E di esempi ne abbiamo a iosa.
Se ci mettessimo a fare la lista di tutte le cose di cui l’Italia avrebbe bisogno e che non si riescono a fare a causa dell’assetto istituzionale rimarrebbe un foglio bianco.
Anche il discorso che fai sui “pochi leader chiari e legittimati” è assolutamente condivisibile dal punto di vista teorico, ma dal punto di vista pratico per essere un qualcosa di utile dovrebbe essere accompagnato da un elettorato che utilizzi lo strumento del voto anche come “sanzione” politica. Qui in Italia, alle ultime elezioni, su sei principali partiti cinque erano guidati da politici che già avevano avuto esperienze di governo decisamente poco proficue: quattro ex presidenti del consiglio e un ex vice-presidente. E anche l’unico partito che era guidato da chi aveva avuto solo ruoli marginali in precedenti esperienze governative era infarcito di gente che invece aveva già ampiamente partecipato a governi precedenti. Una roba che penso non sia mai successa da nessuna parte nel Mondo.
 
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