E' così. Nei prossimi trent'anni servono intorno ai 100.000 immigrati l'anno che lavorino (non barconi) solo per mantenere costante l'occupazione. Italiani in età da lavoro semplicemente non ci saranno. Se gli italiani riprendono a fare figli, gli effetti si vedranno solo dopo. Boeri dice semplicemente una ovvietà.
Sciocchezze, non è altro che un lavarsene le mani, non affrontando, ma rinviando un problema complesso nella maniera più grossolana e devastante per il paese. e naturalmente molti gonzi come sempre ci credono.
La decrescita demografica è una manna dal cielo, segno di progresso, va solo accompagnata responsabilmente,
nell'immediato occorre chiaramente chiudere le frontiere per ogni immigrato e man mano che si chiudino i contratti reimpatriare anche quelli regolari, in quanto moltissimi esportano gli stipendi all'estero e godranno una futura pensione al loro paese con conseguenze drammatiche per l'Italia, anzi occorre anche risolvere il grosso problema dei sempre più numerosi pensionati italiani che emigrano all'estero, problema a cui accennava anche Salvini recentemente.
Fra l'altro uno dei modi per affrontare il problema è aiutare le giovani coppie che vogliono sposarsi e tutelare le giovani donne sposate che non fanno figli per paura di essere penalizzate nel posto di lavoro, assolutamente abolire tutti gli assegni per chi fà più di 3 figli, usanza retrograda e culturalmente sbagliata.
A mio parere altre soluzioni soluzioni ben più intelligenti sono far calare l'età di chi entra nel mondo del lavoro, prima dei 20 anni per chi non si laurea, ovviamente occupare tutti gli italiani,
prevedere una forma di partime volontario per i pensionati ancora giovanili, in questa maniera molti potrebbero andare avanti a lavorare anche fino a 70/75 anni, naturalmente in occupazioni non usuranti.