Il fatto che ci sia qualcuno (Maldini?) che pensa ancora a tenere Gattuso è una roba gravissima. Significa non conoscere nemmeno l'abc.
Senza estremizzare i concetti, o colpevolizzare necessariamente qualcuno, se poi le decisioni dirigenziali sono collegiali, condivise, qualche considerazione è tuttavia opportuno farla. C'è da chiedersi, ad esempio, se e come sia stato condiviso il lavoro di Gattuso da parte di Leonardo e Maldini. Ove non lo fosse stato fino in fondo, egli doveva essere esautorato molto prima, e sostituito con un traghettatore fino a quando fosse stato possibile ed utile. Nel 1987, Berlusconi, non convinto da Liedholm, lo sostituì con Capello, allora allenatore della Primavera, a cinque giornate dalla fine del campionato. Andò bene, dopo lo spareggio di Torino contro la Sampdoria, il Milan raggiunse il suo obiettivo stagionale, la qualificazione alla Coppa Uefa. Certo, bisogna saper scegliere, ma è anche importante volerlo fare, ed anche quando farlo. Qui è stato sbagliato tanto, troppo, dalla società, che ha varie componenti, punti di vista, esigenze. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, è inaccettabile non il perdere, ma farlo nel modo quasi umiliante di ieri sera. Tutti abbiamo avuto la percezione che non vi era una sola possibilità di vincere la partita. Nello sport ciò è virtualmente inconcepibile, eppure ieri si è realizzato. E la colpa è collettiva, e ad essa nessuno può sottrarsi.