Non andó proprio così. La situazione era molto simile a quella di oggi, con Berlusconi per nulla ammaliato dal gioco alla camomilla del Barone, ma che non ebbe il coraggio di farlo fuori da subito per questioni di quieto vivere e di "immagine". Esattamente ciò che accadde con Leo e il venditore di prodotti ittici la scorsa estate. L'esonero arrivò quando non si poteva più evitare, ovvero dopo il tracollo con la Samp in casa e i sassi tirati dalla tribuna contro la panchina. A 5 dalla fine, guarda caso, quindi ci sarebbe teoricamente tempo anche ora. Peccato non ci sia un Capello in giro.
La grande differenza è che Belluccone sapeva perfettamente ciò che voleva e quale direzione dare al club, tanto da aver già bloccato Sacchi. Questi qui vagano nel buio invece, il loro sogno sarebbe stato andare in Champions con questo inetto, pur giocando un calcio orripilante, per non doversi prendere l'onere di scegliere e trovare un allenatore vero al suo posto.