Kamada: il mago da 16 gol e 7 assist.

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Tuttosport in edicola su Kamada, neo acquisto del Milan come ampiamente riferito: sedici gol, 7 assist, un totale di 23 contributi alla causa dell’Eintracht Francoforte tra Bundesliga, Champions League e Dfb-Pokal. Continuità di impiego e di rendimento lungo tutto l’anno. Sesto giocatore di movimento per utilizzo nella rosa di Oliver Glasner, secondo per reti segnate dietro a Kolo Muani, terzo per assistenze dietro ancora al francese e a Götze. Sono i dati di un’annata in cui Daichi Kamada si è affermato sul palcoscenico internazionale, completando a 26 anni un percorso di crescita partito nel suo Giappone, che ha fatto tappa in Belgio ed è proseguito in Germania, dove ha dato il meglio di sé. Quando nel 2017 le Adler lo prelevarono dal Sagan Tosu - a proposito: su Twitter il suo account si chiama ancora @sagantos24 - era un giovane trequartista estroso, scintillante, con potenzialità importanti: lo tennero un anno per fare apprendistato in casa, poi lo cedettero in prestito al Sint-Truiden, con il quale ha completato una stagione, ironia della sorte, con gli stessi identici numeri del 2022/23, 16 gol e 7 assist. Certificazione sul rientro alla base già scritto e inizio dell’escalation.

Adi Hütter ha ricostruito affidandosi anche alla sua tecnica dopo il triplo addio di Rebic, Jovic e Haller dell’estate 2019 ed è stato immediatamente ripagato. Kamada ha iniziato a far parlare di sé con la doppietta in casa dell’Arsenal e la tripletta al Salisburgo in Europa League, poi ha proseguito nel percorso aggiungendo la componente della visione di gioco: 13 assist nella Bundesliga 2020/21, terzo dietro Müller e Kostic. Poi ci ha messo la personalità, emersa sulla strada che ha portato alla vittoria dell’Europa League l’anno scorso, giocando praticamente sempre e segnando uno dei rigori nella serie finale decisiva. Quest’anno ha aggiunto ulteriori reti, affinando la fase di conclusione, oltre che la rifinitura.
Abituato a giocare tra le linee nel 3-4-2-1 che ormai da anni caratterizza l’Eintracht, in passato è stato utilizzato sugli esterni alti del 4-2-3-1, mentre quest’anno ha aggiunto anche una dimensione diversa giocando tra i due mediani, con compiti di distribuzione palla e - soprattutto - di inserimento, dimostrando una grande crescita in termini di movimenti senza palla in fase offensiva. L’integrità fisica (non ha mai avuto infortuni lunghi o problematiche pregresse) lo ha aiutato a trovare ben presto la costanza di cui ha bisogno per rendere al meglio delle sue possibilità e il contesto tattico codificato in cui era inserito ne ha esaltato le caratteristiche di gestione della palla e creatività, rafforzandone inoltre le non eccelse doti difensive. Le pause che lo contraddistinguevano negli anni passati stanno via via diradandosi, seppur a volte dia ancora quella sensazione di indolenza. Fa parte del suo essere “mago”, soprannome che lo spogliatoio dell’Eintracht gli ha cucito addosso da subito, appena hanno visto il suo piede destro.
Lascia a parametro zero dopo 6 anni di successi: vuole aggiungere l’ultimo tassello, la Dfb-Pokal, già vinta nel 2018, ma senza essere protagonista. La finale contro il Lipsia di sabato sarà la sua ultima a Francoforte: inutile dire quale sia il modo migliore per chiudere un’avventura da quasi 180 presenze e, per ora, 40 gol e oltre 30 assist. Per poi iniziare il suo nuovo capitolo in rossonero, dove dovrà elevare ulteriormente il livello di gioco: nel 4-2-3-1 di Pioli si potrà inserire soprattutto come trequartista, ma la duttilità dimostrata in Germania può diventare un altro punto di forza. Suo e del Milan.
 

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Tuttosport in edicola su Kamada, neo acquisto del Milan come ampiamente riferito: sedici gol, 7 assist, un totale di 23 contributi alla causa dell’Eintracht Francoforte tra Bundesliga, Champions League e Dfb-Pokal. Continuità di impiego e di rendimento lungo tutto l’anno. Sesto giocatore di movimento per utilizzo nella rosa di Oliver Glasner, secondo per reti segnate dietro a Kolo Muani, terzo per assistenze dietro ancora al francese e a Götze. Sono i dati di un’annata in cui Daichi Kamada si è affermato sul palcoscenico internazionale, completando a 26 anni un percorso di crescita partito nel suo Giappone, che ha fatto tappa in Belgio ed è proseguito in Germania, dove ha dato il meglio di sé. Quando nel 2017 le Adler lo prelevarono dal Sagan Tosu - a proposito: su Twitter il suo account si chiama ancora @sagantos24 - era un giovane trequartista estroso, scintillante, con potenzialità importanti: lo tennero un anno per fare apprendistato in casa, poi lo cedettero in prestito al Sint-Truiden, con il quale ha completato una stagione, ironia della sorte, con gli stessi identici numeri del 2022/23, 16 gol e 7 assist. Certificazione sul rientro alla base già scritto e inizio dell’escalation.

Adi Hütter ha ricostruito affidandosi anche alla sua tecnica dopo il triplo addio di Rebic, Jovic e Haller dell’estate 2019 ed è stato immediatamente ripagato. Kamada ha iniziato a far parlare di sé con la doppietta in casa dell’Arsenal e la tripletta al Salisburgo in Europa League, poi ha proseguito nel percorso aggiungendo la componente della visione di gioco: 13 assist nella Bundesliga 2020/21, terzo dietro Müller e Kostic. Poi ci ha messo la personalità, emersa sulla strada che ha portato alla vittoria dell’Europa League l’anno scorso, giocando praticamente sempre e segnando uno dei rigori nella serie finale decisiva. Quest’anno ha aggiunto ulteriori reti, affinando la fase di conclusione, oltre che la rifinitura.
Abituato a giocare tra le linee nel 3-4-2-1 che ormai da anni caratterizza l’Eintracht, in passato è stato utilizzato sugli esterni alti del 4-2-3-1, mentre quest’anno ha aggiunto anche una dimensione diversa giocando tra i due mediani, con compiti di distribuzione palla e - soprattutto - di inserimento, dimostrando una grande crescita in termini di movimenti senza palla in fase offensiva. L’integrità fisica (non ha mai avuto infortuni lunghi o problematiche pregresse) lo ha aiutato a trovare ben presto la costanza di cui ha bisogno per rendere al meglio delle sue possibilità e il contesto tattico codificato in cui era inserito ne ha esaltato le caratteristiche di gestione della palla e creatività, rafforzandone inoltre le non eccelse doti difensive. Le pause che lo contraddistinguevano negli anni passati stanno via via diradandosi, seppur a volte dia ancora quella sensazione di indolenza. Fa parte del suo essere “mago”, soprannome che lo spogliatoio dell’Eintracht gli ha cucito addosso da subito, appena hanno visto il suo piede destro.
Lascia a parametro zero dopo 6 anni di successi: vuole aggiungere l’ultimo tassello, la Dfb-Pokal, già vinta nel 2018, ma senza essere protagonista. La finale contro il Lipsia di sabato sarà la sua ultima a Francoforte: inutile dire quale sia il modo migliore per chiudere un’avventura da quasi 180 presenze e, per ora, 40 gol e oltre 30 assist. Per poi iniziare il suo nuovo capitolo in rossonero, dove dovrà elevare ulteriormente il livello di gioco: nel 4-2-3-1 di Pioli si potrà inserire soprattutto come trequartista, ma la duttilità dimostrata in Germania può diventare un altro punto di forza. Suo e del Milan.
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Tuttosport in edicola su Kamada, neo acquisto del Milan come ampiamente riferito: sedici gol, 7 assist, un totale di 23 contributi alla causa dell’Eintracht Francoforte tra Bundesliga, Champions League e Dfb-Pokal. Continuità di impiego e di rendimento lungo tutto l’anno. Sesto giocatore di movimento per utilizzo nella rosa di Oliver Glasner, secondo per reti segnate dietro a Kolo Muani, terzo per assistenze dietro ancora al francese e a Götze. Sono i dati di un’annata in cui Daichi Kamada si è affermato sul palcoscenico internazionale, completando a 26 anni un percorso di crescita partito nel suo Giappone, che ha fatto tappa in Belgio ed è proseguito in Germania, dove ha dato il meglio di sé. Quando nel 2017 le Adler lo prelevarono dal Sagan Tosu - a proposito: su Twitter il suo account si chiama ancora @sagantos24 - era un giovane trequartista estroso, scintillante, con potenzialità importanti: lo tennero un anno per fare apprendistato in casa, poi lo cedettero in prestito al Sint-Truiden, con il quale ha completato una stagione, ironia della sorte, con gli stessi identici numeri del 2022/23, 16 gol e 7 assist. Certificazione sul rientro alla base già scritto e inizio dell’escalation.

Adi Hütter ha ricostruito affidandosi anche alla sua tecnica dopo il triplo addio di Rebic, Jovic e Haller dell’estate 2019 ed è stato immediatamente ripagato. Kamada ha iniziato a far parlare di sé con la doppietta in casa dell’Arsenal e la tripletta al Salisburgo in Europa League, poi ha proseguito nel percorso aggiungendo la componente della visione di gioco: 13 assist nella Bundesliga 2020/21, terzo dietro Müller e Kostic. Poi ci ha messo la personalità, emersa sulla strada che ha portato alla vittoria dell’Europa League l’anno scorso, giocando praticamente sempre e segnando uno dei rigori nella serie finale decisiva. Quest’anno ha aggiunto ulteriori reti, affinando la fase di conclusione, oltre che la rifinitura.
Abituato a giocare tra le linee nel 3-4-2-1 che ormai da anni caratterizza l’Eintracht, in passato è stato utilizzato sugli esterni alti del 4-2-3-1, mentre quest’anno ha aggiunto anche una dimensione diversa giocando tra i due mediani, con compiti di distribuzione palla e - soprattutto - di inserimento, dimostrando una grande crescita in termini di movimenti senza palla in fase offensiva. L’integrità fisica (non ha mai avuto infortuni lunghi o problematiche pregresse) lo ha aiutato a trovare ben presto la costanza di cui ha bisogno per rendere al meglio delle sue possibilità e il contesto tattico codificato in cui era inserito ne ha esaltato le caratteristiche di gestione della palla e creatività, rafforzandone inoltre le non eccelse doti difensive. Le pause che lo contraddistinguevano negli anni passati stanno via via diradandosi, seppur a volte dia ancora quella sensazione di indolenza. Fa parte del suo essere “mago”, soprannome che lo spogliatoio dell’Eintracht gli ha cucito addosso da subito, appena hanno visto il suo piede destro.
Lascia a parametro zero dopo 6 anni di successi: vuole aggiungere l’ultimo tassello, la Dfb-Pokal, già vinta nel 2018, ma senza essere protagonista. La finale contro il Lipsia di sabato sarà la sua ultima a Francoforte: inutile dire quale sia il modo migliore per chiudere un’avventura da quasi 180 presenze e, per ora, 40 gol e oltre 30 assist. Per poi iniziare il suo nuovo capitolo in rossonero, dove dovrà elevare ulteriormente il livello di gioco: nel 4-2-3-1 di Pioli si potrà inserire soprattutto come trequartista, ma la duttilità dimostrata in Germania può diventare un altro punto di forza. Suo e del Milan.
Sicuramente è un upgrade, ma non aspettiamoci un fenomeno, solo un giocatore utile, duttile e pronto a dare il massimo.
Che poco non è.
 

Super_Lollo

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Sicuramente è un upgrade, ma non aspettiamoci un fenomeno, solo un giocatore utile, duttile e pronto a dare il massimo.
Che poco non è.
Aggiungo che si renderà prezioso ( se dovesse venire, non ne ho la più pallida idea ) anche a livello tattico.
E' uno che fa sempre la cosa giusta e anche qui, poco non è.
 
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Aggiungo che si renderà prezioso ( se dovesse venire, non ne ho la più pallida idea ) anche a livello tattico.
E' uno che fa sempre la cosa giusta e anche qui, poco non è.
Fosse capace di giocare anche da mediano sarebbe una preziosa soluzione.

Li in mezzo abbiamo bisogno di qualità.
Per quel che può valer sono andato a vedermi il video della partita di kamada contro il napoli.



A me pare dinamico, svelto, cattivo e con un buon dominio della palla da fermo e in conduzione.
 

Lineker10

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Fosse capace di giocare anche da mediano sarebbe una preziosa soluzione.

Li in mezzo abbiamo bisogno di qualità.
Per quel che può valer sono andato a vedermi il video della partita di kamada contro il napoli.



A me pare dinamico, svelto, cattivo e con un buon dominio della palla da fermo e in conduzione.
Certo, lo dico da giorni: Kamada E' un regista di centrocampo, non un trequartista.
Quello è il suo ruolo.

Tatticamente se vogliamo fare un paragone un po' blasfemo è simile all'odiato turco.

Poi leggo sui giornali che potrebbe giocare addirittura sulla fascia, va beh...
 
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