Dopo l'ennesima disfatta juve in champions è il tempo dei bilanci e delle considerazioni anche per noi rossoneri.
Una stampa di parte sta facendo passare una sconfitta cocente come un fatto normale, liquidando l'accaduto con i complimenti di rito a un avversario che ha meritato di più.
Non fosse che l'avversario è costato 50 mln nell'11 titolare e ha asfaltato nel gioco il club che ha tesserato CR7!!!!
In europa si fa strada e si vince col gioco, in europa segna le epoche chi ha qualcosa di nuovo da esibire, in europa fa strada chi ha coraggio, in europa serve uno stile.
Il fatturato della juve va sicuramente preso a modello ma per il resto prendiamo decisamente le distanze da un club che insegue la vittoria come unico fine tralasciando i mezzi che usa per arrivarci.
La vittoria non è tutto ciò che conta , la vittoria deve essere il prodotto, il risultato di uno stile.
L'ajax ieri ha accettato in ogni zona del campo i duelli individuali e li ha vinti perchè aveva calciatori pronti fisicamente, tecnicamente e tatticamente a giocare.
La juve quando deve giocare a viso aperto si denuda e scopre tutti i limiti di tanti presunti campioni che forse lo sono ma non sono allenati per eccellere in un contesto altamente qualitativo.
E cosi vedi il terzino dell'ajax che non si fa saltare se puntato perchè sa fronteggiare quella situazione o il centrocampista dei lancieri che gioca ogni palla in ogni zona del campo anzichè le punte che palleggiano in un fazzoletto del tappeto erboso.
Tutte situazioni che vengono naturali perchè imposte e dettate dalla cultura del gioco.
Ripartiamo dai nostri valori , che non sono quelli della juve ma si avvicinano più a quelli orange, ripartiamo da una rosa estremamente tecnica, ripartiamo da un allenatore che sappia insegnare calcio.
Giochiamo e arriviamo ai risultato col gioco perchè senza cultura del gioco si è poca roba.
Sarebbe un discorso filosofico sul quale ci sarebbe molto da dire, ma al tempo stesso sono concetti molto difficili da scrivere e da intepretare.
Ogni club ha una propria personalità intrinseca, che poi sviluppa e definisce durante il tempo. Il Milan (fortunatamente) ha costruito nel corso degli anni un modello, che deriva da una idea, ben preciso.
A differenza della juve, che ha un modello sostanzialmente nazionale e autoritario, il Milan ha una vocazione più ampia e più vicina al mondo del calcio giocato. L'essere "figlia" di un potentato economico ha portato la juve, secondo me, a enormi difetti caratteriali. Paradossalmente è un mondo chiuso, fatto di potere e politica, di trame e sotterfugi nascosti.
Il Milan, nella sua semplicità, ha sempre avuto un modello più aperto. Gli insuccessi della juve pesano come macigni, mentre gli insuccessi del Milan vengono vissuti come incidenti di percorso che possano capitare. E questo perché il Milan non è persona, ma una idea, un insieme di anime che tifano per un'ideale. Diverso alla juve. Qui la sconfitta viene vissuta come un'affronto personale subito dal proprietario.
Io non credo che l'AC Milan corra questi rischi. Chiunque sia il proprietario del club, chiunque sieda al comando, non potrà mai cambiare questi aspetti. Semplicemente perché non si possono cambiare, sono ormai stati scritti dalla storia e sono immutabili. E' come se pretendi di cambiare una 500 in una Ferrari: potrai cambiare il motore, le sospensioni, le ruote ... ma rimane una 500, bombardata, ma sempre una 500. Il Milan è diverso. E' una fuoriserie, adesso ammaccata, ma una fuoriserie. E chiunque cercasse di cambiarla, fallirebbe. Ormai l'impianto di base è quello, qualsiasi cosa tu faccia. Basta solo che risistemi le parti che non vanno, come stiamo aspettando da tempo.