- Registrato
- 20 Giugno 2017
- Messaggi
- 27,589
- Reaction score
- 11,987
Sicuramente manca una linea, è un problema di cui avevo parlato dopo il derby: seguiamo un fantomatico modello simil-Barcellona, composto da palleggiatori e presunti campioncini in erba molto tecnici senza ottenere alcun risultato da anni. In 3 gestioni, a parte un utratrentenne strapagato, non siamo riusciti a portare a Milanello un centrocampista tecnicamente decente e di sostanza. Tutti ibridi. La stessa cosa si può dire per l'attacco, siamo dovuti andare a prendere un campione super affermato dopo tanti tentativi a vuoto, dal cecchino colombiano, al talentino portoghese fino ad arrivare al più clamoroso errore degli ultimi 2 anni, ovvero pensare ad un'unica punta "funzionale".
Per me il Milan ha il suo DNA: 4-4-2, pressing alto, squadra corta e giocatori in grado di dare profondità alla manovra con rapide ripartenze. Quanti dei giovani che abbiamo sono in grado o potrebbero mai essere in grado di giocare in questo modo?
Tra gli under 25 in rosa mi vengono in mente solo Castellijo e forse Calabria, con Cutrone che s'inserirebbe perfettamente con caratteristiche diverse allo stereotipo di prima punta alla Milan, simile appunto ad un Inzaghi che rifiniva l'ottimo lavoro dei palleggiatori di centrocampo.
Gli altri aborti non dovrebbero neppure circolare a Milanello.
Veniamo da anni parecchio confusi, con stravolgimenti radicali in società, quindi è una normale conseguenza non avere una linea.
Quello dei palleggiatori simil Barcellona insomma, come dici anche tu mica abbiamo costruito una squadra per quel tipo di gioco, anzi.
Per me insomma la nostra rosa è un aborto, lo ripeto da tanto ormai, proprio perchè non è costruita seguendo una precisa filosofia.
Presi uno ad uno ci sono anche dei buoni giocatori, ma l'insieme non ha nè capo nè coda.
Parlando di DNA, per me è quello di avere giocatori puliti, seri, eleganti come comportamento in campo e fuori, grande tecnica e fantasia, per gestire e comandare il gioco. Questo per me è il nostro DNA. Quindi tanti giocatori di qualità e personalità, offensivi. Il modulo è secondario, l'importante è l'identità della squadra poi la si può schierare in diversi modi.
Io come DNA lego il Milan a quello dei numeri 10 di Ancelotti, per me il Milan è quello.
Del Milan di oggi, con questo DNA, vedo pochino pochino ma confido in Leonardo e Maldini perchè loro molto meglio di me sanno cosa sia il DNA del Milan ma hanno ovviamente bisogni di tempo.