Il nostro rito di passaggio

ventu84090

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Ci sta, ma non mi convincono fino in fondo.

In Pioli piu che presunzione ultimamente vedo insicurezza. Il mini ritiro, le parole nervose di qualche intervista (ieri sera molto molto nervoso "non avrei voluto essere qui a parlare"), le scelte troppo conservative (sempre gli stessi in campo, in pratica, sempre le solite sostituzioni a partita ormai andata), anche una certa sfrontatezza in alcune dichiarazioni (quei due "certo" di pochi giorni fa)... io ci vedo nervosismo e insicurezza, non presunzione. Anzi, quando si presentava in tv dopo qualche 3-0 che ci siamo presi in passato a dire che andava tutto bene, che siamo sicuri del nostro cammino, che perdiamo con la nostra identità (lo disse pure dopo il derby perso 3-0 in piena corsa scudetto), quella è una bella presunzione ed è quello che a me piace di Pioli. Lucido, rilassato, equilibrato, anche quando il mare è in tempesta, come fanno i veri leader.
Invece questi atteggiamenti da sergente per me trasudano solo insicurezza.
Sarà che nella vita tutti i presunti sergenti di ferro che ho incontrato si sono rivelati tutti, nessuno escluso, o farabutti o incompetenti o cog...oni... a me questi atteggiamenti convincono zero e sono stra convinto che non servano MAI a nulla.

Il punto due, a me pare al contrario che la società i giocatori in rosa attuale li abbia responsabilizzati e tanto. Coi rinnovi prima di tutto. Poi è vero, la società potrebbe andare a prendere tizio e caio... ma è quello che abbiamo fatto finora? per me no. Quando le cose sono andate male, finora ci siamo guardati dentro lo spogliatoio e dato occasioni a chi c'era (lo scudetto lo abbiamo vinto con Krunic titolare, per me è l'emblema del nostro modo di ragionare finora), senza guardare fuori, senza alibi. Perchè dire "eh ma ci vorrebbe tizio o caio, allora si che andrebbe tutto bene, è colpa della società che non spende" a me suona come un alibi e basta.

Su Pioli può essere come dici te...a me è sempre sembrato un "finto umile" e me ne sono accorto sulle risposte che da quando gli vengono fatte notare certi problemi...infortuni, troppi gol presi, etc...

Per quanto riguarda la seconda parte invece resto convinto del mio pensiero...se io fossi un giocatore e la società non avesse l'ambizione di vincere o comunque di lottare per vincere e migliorarsi ogni anno non sarei stimolato a fare lo stesso...in porta abbiamo un giocatore inadeguato a certi livelli...praticamente per vincere non dovremo subire tiri in porta...se la società, come detto, non ha l'ambizione per risolvere questo problema cosa devono pensare i giocatori?

Io sono dell'idea che le grandi squadre siano lo specchio di grandi società ambiziose...e ora il Milan sembra proprio lo specchio della società attuale che come primo obiettivo non ha il risultato sportivo
 

singer

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Il pesce puzza dalla testa. I giocatori hanno colpe, ma meno di tutti.
1) Dirigenza:
- giusto o sbaglito, la telenovela dei rinnovi di questi ultimi anni ha fatto passare il messaggio che il Milan è una società povera, con scarse ambizioni;
- quando DS e DT sono troppo vicini ai giocatori, perdono non solo la freddezza e la lucidità delle valutazioni, ma anche quel timore reverenziale che invece i giocatori dovrebbero avere nei loro riguardi. Boban era fondamentale ad equilibrare Maldini, sotto questo profilo.
2) Allenatore
- come quasi sempre accade, quando un allenatore rimane troppo tempo in una squadra si crea delle clientele, alcuni giocatori divengono dei figli, altri dei figliocci, e altri ancora dei figli di.....
- anche per il motico che precede, si sta incaponendo in scelte tattiche che non solo non pagano, ma stanno distruggendo il gruppo
3) Staff medico/atletico
- la quantità e qualità degli infortuni è quantomeno sospetta: ce ne accorgiamo noi, credo che se ne siano accorti anche i giocatori. Se a noi non piace vederli in infermeria, credo che molto meno piaccia a loro. Anche questo genera nervosismo.
4) Giocatori:
- ci sono limiti tecnici, ma l'impegno c'è. Anche l'ammonizione di Bennacer di ieri io l'ho percepita come un segno della voglia e dell'agonismo che ci mette. Purtroppo manca "il capitano", che non può essere né Calabria (non ha né il carisma né soprattutto le minime doti tecniche richieste), né altri, al momento. Potrebbe esserlo forse Maignan, ma gioca in un ruolo che male si presa a tale veste (parlare con l'arbitro durante la partita ecc..).
Insomma: assolvo parzialmente i giocatori, condanno il resto.
 
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Il mercato a conti fatto è un bel handicap, lo dicono i risultati ormai.
Penso piu che altro che mettere dentro tanti giovani abbia aumentato le insicurezze del gruppo.
Perchè i ragazzi che dici tu in un momento come questo non danno certezze, non aiutano i compagni. Anzi sono i primi ad avere bisogno di aiuto (vedi Dest ieri sera).

Da questo punto di vista, i tanti infortuni avuti per riserve esperte (Krunic, Florenzi, Rebic) non hanno aiutato di sicuro.

Ma è ormai indubbio che sui verso i nuovi non ci sia fiducia. Forse per colpa loro e del mercato, ci sta. Per me invece il problema sono le sorprendenti insicurezze di Pioli. In passato non si preoccupava certi di buttare dentro i giocatori, pure se giovani. Io ricordo un Kalulu contro Ilicic che fu letteralmente disastroso un paio di stagioni fa. Adesso invece lo vedo restio, insicuro, sceglie sempre gli stessi anche quando come nel caso di Theo Giroud e Kjaer sono visibilmente impresentabili.

Quindi il mercato puo essere una ragione ma non deve diventare un alibi.
Si, chiaramente è la squadra che non funziona perchè lo scorso anno chi entrava faceva bene o comunque la squadra metteva tutti in condizione di rendere.
Abbiamo vinto contro la roma con kalulu e gabbia centrali, per dirne una.

Io credo la causa di tutti i mali sia il centrocampo perchè l'equilibrio lo danno i centrocampisti.
Lo scorso anno il perno era kessie, in estate il mister ha puntato tutto su benna ma forse lo ha fatto non solo perchè credeva nel ragazzo ma anche perchè aveva capito che la partenza di franck aveva lasciato un vuoto.

A me non piace rimpiangere chi è partito però non mi piacciono nemmeno le analisi approssimative che portano a sminuire i singoli perchè vuol dire non saper leggere il rendimento di un singolo.
Franck lo scorso anno ha giocato a marce ridotte rispetto ai due anni precedenti me era per noi fondamentale per come riequilibrava le fasi.
Ieri , per fare un esempio, si sarebbe incollato a sms fino ad annullarlo.

Riconosciamo pure quanto fosse per noi importante kessie che non vuol dire esser vedove, vuol dire guardare il campo.
Kessie era il nostro trattore, quello che senza palla si incollava al rivale più fisico, sulle seconde palle e contrasti era imbattibile e con la palla spesso scivolava come quarto di sinistra per coprire le scorribande di theo e leao.
Ci abbiamo recuperato un sacco di palle a metà e metà grazie a quelle cosce d'acciaio.

Oggi chiediamo quel lavoro a tonali ma tonali aveva finito il campionato da incursore.
I conti non tornano.
 
Ultima modifica:

Lorenzo 89

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tra maldini, pioli e rosa attuale non vedo molti spiragli.
paolo ieri ha detto che è colpa del budget tutto ciò.
da queste basi è quasi impossibile migliorare.
Se è colpa del bugdet, imparasse a vendere i giocatori invece di regalarli.
Il Napoli ha venduto Koulibaly in scadenza per 40 sacchi.
 
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L'unico rito di passaggio è quello ad un allenatore che sappia adattarsi ai giocatori che ha a disposizione.

Quando a fine campionato scorso ho visto che Kessié (uno dei leader) abbandonava, tornava Pobega e Adli era già stato preso, ho subito pensato: "il prossimo anno hanno sicuramente in testa di cambiare modulo". Era l'unico modo di mettere tutti a loro agio nel loro ruolo e di sopperire ad una grave mancanza con l'uomo in più e maggiore qualità in mezzo.
Invece è stato accantonato l'acquisto di gran lunga più talentuoso come fosse un magazziniere, e mi riferisco non al belga ma ad Adli.

Mi aspettavo l'acquisto di un altro centrocampista, c'era il capitano del Marsiglia (Kamara da prendere ancora a gennaio scorso) svincolato ma è andato in Premier, c'era Enzo Fernandez prendibile a 18, c'erano altre soluzioni... alla fine han speso tutto il budget per una seconda punta che il nostro allenatore ha subito inquadrato (non si sa bene perché) solo come trequartista, ma che trequartista ad oggi non è.

Le insicurezze e le fragilità di questa squadra di questo momento non sono figlie della partita con la Roma (dove
sono esplose, al limite), ma di tutta una serie di scelte e situazioni iniziate questa estate.

Non abbiamo quasi mai vinto una partita in scioltezza, non abbiamo quasi mai dato sensazione di solidità.
Abbiamo continuato a giocare con il modulo dell'anno scorso, ma se possibile - con una mentalità ancor più estremista - un calcio più frenetico, fatto di transizioni difensive nelle quali i nostri due mediani hanno il compito di ripiegare 70 metri per coprire la voragine fra difesa e trequartisti, inconsistenti senza palla (e un paio di loro anche con la palla): prendere gol ogni partita e poterne prendere potenzialmente il doppio- ha pian piano sbriciolato certezze. Alcuni corrono per il campo senza sosta (e senza ricambi di livello e di ruolo) per colmare le lacune di un atteggiamento tattico senza logica e giocatori assolutamente inadeguati, di cui l'emblema è Diaz, il cui cartellino non è nemmeno nostro, diventato ormai insostituibile, di una mediocrità disarmante, che non ha nemmeno nulla a che vedere con un calcio intenso, verticale, di ritmo frenetico come lo vuole giocare Pioli.

Serve pragmatismo, e fantasia nell'essere pragmatici. Non serve mettere i mediani a trequarti o la difesa a tre quando continui ad essere in inferiorità numerica e qualitativa in mezzo al campo e giocare un calcio sempre e solo verticale nel quale non contempli un minimo di palleggio e situazioni con ritmi più bassi. Serve equilibrio e noi non lo abbiamo mai più avuto, mai.

Il problema di campo è niente meno che questo e, mi spiace dirlo, ha un responsabile con nome e cognome: Stefano Pioli.

Poi volendo possiamo andare oltre e parlare delle scelte della dirigenza, evidenti, con un mercato senza logica, sconnesso, evidentemente non in linea con le idee (ormai talebane) del proprio allenatore. Dirigenza che, stando alle dichiarazioni, non sembra minimamente aver compreso quale sia il problema: non serve lo psicologo, ma un cambio di stile e atteggiamento tattico, perché così finiamo 8°.
 

Lorenzo 89

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L'unico rito di passaggio è quello ad un allenatore che sappia adattarsi ai giocatori che ha a disposizione.

Quando a fine campionato scorso ho visto che Kessié (uno dei leader) abbandonava, tornava Pobega e Adli era già stato preso, ho subito pensato: "il prossimo anno hanno sicuramente in testa di cambiare modulo". Era l'unico modo di mettere tutti a loro agio nel loro ruolo e di sopperire ad una grave mancanza con l'uomo in più e maggiore qualità in mezzo.
Invece è stato accantonato l'acquisto di gran lunga più talentuoso come fosse un magazziniere, e mi riferisco non al belga ma ad Adli.

Mi aspettavo l'acquisto di un altro centrocampista, c'era il capitano del Marsiglia (Kamara da prendere ancora a gennaio scorso) svincolato ma è andato in Premier, c'era Enzo Fernandez prendibile a 18, c'erano altre soluzioni... alla fine han speso tutto il budget per una seconda punta che il nostro allenatore ha subito inquadrato (non si sa bene perché) solo come trequartista, ma che trequartista ad oggi non è.

Le insicurezze e le fragilità di questa squadra di questo momento non sono figlie della partita con la Roma (dove
sono esplose, al limite), ma di tutta una serie di scelte e situazioni iniziate questa estate.

Non abbiamo quasi mai vinto una partita in scioltezza, non abbiamo quasi mai dato sensazione di solidità.
Abbiamo continuato a giocare con il modulo dell'anno scorso, ma se possibile - con una mentalità ancor più estremista - un calcio più frenetico, fatto di transizioni difensive nelle quali i nostri due mediani hanno il compito di ripiegare 70 metri per coprire la voragine fra difesa e trequartisti, inconsistenti senza palla (e un paio di loro anche con la palla): prendere gol ogni partita e poterne prendere potenzialmente il doppio- ha pian piano sbriciolato certezze. Alcuni corrono per il campo senza sosta (e senza ricambi di livello e di ruolo) per colmare le lacune di un atteggiamento tattico senza logica e giocatori assolutamente inadeguati, di cui l'emblema è Diaz, il cui cartellino non è nemmeno nostro, diventato ormai insostituibile, di una mediocrità disarmante, che non ha nemmeno nulla a che vedere con un calcio intenso, verticale, di ritmo frenetico come lo vuole giocare Pioli.

Serve pragmatismo, e fantasia nell'essere pragmatici. Non serve mettere i mediani a trequarti o la difesa a tre quando continui ad essere in inferiorità numerica e qualitativa in mezzo al campo e giocare un calcio sempre e solo verticale nel quale non contempli un minimo di palleggio e situazioni con ritmi più bassi. Serve equilibrio e noi non lo abbiamo mai più avuto, mai.

Il problema di campo è niente meno che questo e, mi spiace dirlo, ha un responsabile con nome e cognome: Stefano Pioli.

Poi volendo possiamo andare oltre e parlare delle scelte della dirigenza, evidenti, con un mercato senza logica, sconnesso, evidentemente non in linea con le idee (ormai talebane) del proprio allenatore. Dirigenza che, stando alle dichiarazioni, non sembra minimamente aver compreso quale sia il problema: non serve lo psicologo, ma un cambio di stile e atteggiamento tattico, perché così finiamo 8°.
Per me meglio finire ottavi e dare una svegliata a tutti che arrivare quarti e continuare a buttare polvere sotto al tappeto.
 

Milanoide

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Non ci riescono neanche le cose piu semplici e facciamo errori grossolani.
Siamo contratti, nervosi, impauriti, disuniti.
Impossibile riconoscere le squadra che fino a pochi mesi fa eravamo abituati a vedere.

Capisco che sia difficile, perchè la reazione piu semplice è sempre la forca, ma paradossalmente parlare di disastro fine ciclo esonero non fa che peggiorare le cose.

E' proprio il clima teso e pessimista che è entrato a Milanello dopo la Roma ad aver creato questa situazione. Siamo in difficoltà, come capita a tutte nell'arco di una stagione, ma per uscirne il modo, secondo me, è recuperare leggerezza, entusiasmo, giocare per divertirsi in campo, tornare a giocare per stupire, giocare bene senza pensare a risultati e classifica, senza pensare al Napoli, senza obiettivi quasi, in questo modo per me possiamo recuperare lo spirito che ci ha portato a tante soddisfazioni in queste stagioni.

Invece ho idea che stiamo imboccando la strada che tante volte abbiamo preso prima dell'arrivo di Pioli, quella del pessimismo, della critica, della disfatta. Tutti cessi, tutti a casa, tutti colpevoli, tutti morti. Nessun che si salva, un clima da fine del mondo.
Cosa che capisco possa succedere al Milan (un ambiente che come puo darti il massimo come abbiamo vissuto neanche un anno fa, puo anche rapidamente diventare tossico, come abbiamo vissuto per molti anni purtroppo), ma è quanto di peggio e autodistruttivo per una squadra come la nostra, che resta comunque un gruppo giovane e poco esperto, nonostante siamo campioni in carica.

Comunque resto dell'idea che questo sia un rito di passaggio per diventare grandi e aprire un ciclo. Da Bergamo a Roma, la vedo come la chiusura di un cerchio, un periodo in cui abbiamo vissuto un idillio in una crescita costante e spettacolare, invidiati e Inspiegabili. Ma prima o poi le difficoltà arrivano e ti buttano a terra, è come se fosse finita la nostra adolescenza e ora si debba diventare adulti.
Se e come ci rialzeremo determinerà cosa diventeremo nei prossimi anni.
Al di là del fatto che conto alla rovescia il momento in cui Bennacer e Tonali possano appendere il Mister ad un chiodo e dirgli:
MA LO CAPISCI O NO CHE CORRIAMO A VUOTO E MALE E NON CE LA FACCIAMO PIÙ?
Inoltre, continuando a giocare così sbilanciati non stiamo nemmeno segnando (oltre a prenderle). Quindi?

Eravamo una squadra che si aiutava.
Ma quando troppi zoppicano aiutarsi diventa difficile. Devi primariamente rivedere qualcosa, non prenderle, ed aspettare di tornare in forma.

In Italia ti prendono le misure dopo poche settimane. Vogliamo continuare ad illuderci che un modulo ideale possa sopravvivere due anni? Solo nella testa dell'allenatore?

Quando poi già lo aveva corretto e Kessie o Krunic finto trequartista aveva riequilibrato tutto?

Per un po' ci siamo scritti che certe scelte erano volute, che era un nuovo tipo di calcio più europeo. Bene, ma devi essere sicuro di arrivare agli appuntamenti che contano senza il fiatone e con la serenità che solo i risultati positivi ti danno.

Così sta mandando tutti al massacro, allo sbaraglio, inclusa la sua carriera.

Come se non sapesse che in serie A vince quasi sempre chi ha la miglior difesa.

Pioli non sta mostrando pragmatismo e carattere (mettere il nuovo ectoplasma al posto di Tatarusanu?)
 
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Ma stiamo vivendo le sconfitte con uno status diverso. Se finora eravamo gli Inspiegabili, ovvero outsider sottovalutati un po' da tutti, adesso siamo i favoriti. Le aspettative e le pressioni sono completamente diverse.
Se l'anno scorso un pareggio in casa con la Roma poteva essere un risultato negativo da superare, per ripartire per la nostra strada, in questa è stata una mazzata che ci ha di fatto allontanato dal Napoli e dallo scudetto.
Cosa di per se traumatica perchè appunto mica siamo piu gli outsider, gli Inspiegabili, adesso siamo i campioni in carica e i favoriti.

Errori grandi nelle scelte insomma, puo essere. Cio comunque ti porta via punti, non a prendere 11 goal in 4 partite. C'è evidentemente qualcosa di profondo e complesso da superare, purtroppo, e temo che non si risolva solo mettendo un mediano in piu (mossa che ci puo stare e magari aiuta eh, non dico il contrario).
sinceramente non ho mai sentito nessuno parlare di milan come favorito. se prima era l'inter, ora è il napoli.
le aspettative sono quelle dello scorso anno anche a detta della società (scudetto, minimo 4o posto).
comunque, magari hai ragione.

roma è la botta finale ad un muro che si stava sgretolando, se non era roma era 10 giorni dopo o 5 prima...
poteva esser la salernitana o una di quelle che abbiam vinto di **** al 97°.
i giocatori hanno capito.

non credo che basti solo aggiungere un cc adesso che la frittata è fatta, anche perchè la rosa è demotivata, sconclusionata e incompleta.
nei giorni scorsi ti dicevo che lo scorso anno speravo in infortuni fortunati e lo scudetto era a tiro mentre quest'anno non credo che bastino, appunto, e allo scudetto non ci credevo.
aggiungere un cc è un inizio ma non una soluzione definitiva, attualmente.
 

Lineker10

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L'unico rito di passaggio è quello ad un allenatore che sappia adattarsi ai giocatori che ha a disposizione.

Quando a fine campionato scorso ho visto che Kessié (uno dei leader) abbandonava, tornava Pobega e Adli era già stato preso, ho subito pensato: "il prossimo anno hanno sicuramente in testa di cambiare modulo". Era l'unico modo di mettere tutti a loro agio nel loro ruolo e di sopperire ad una grave mancanza con l'uomo in più e maggiore qualità in mezzo.
Invece è stato accantonato l'acquisto di gran lunga più talentuoso come fosse un magazziniere, e mi riferisco non al belga ma ad Adli.

Mi aspettavo l'acquisto di un altro centrocampista, c'era il capitano del Marsiglia (Kamara da prendere ancora a gennaio scorso) svincolato ma è andato in Premier, c'era Enzo Fernandez prendibile a 18, c'erano altre soluzioni... alla fine han speso tutto il budget per una seconda punta che il nostro allenatore ha subito inquadrato (non si sa bene perché) solo come trequartista, ma che trequartista ad oggi non è.

Le insicurezze e le fragilità di questa squadra di questo momento non sono figlie della partita con la Roma (dove
sono esplose, al limite), ma di tutta una serie di scelte e situazioni iniziate questa estate.

Non abbiamo quasi mai vinto una partita in scioltezza, non abbiamo quasi mai dato sensazione di solidità.
Abbiamo continuato a giocare con il modulo dell'anno scorso, ma se possibile - con una mentalità ancor più estremista - un calcio più frenetico, fatto di transizioni difensive nelle quali i nostri due mediani hanno il compito di ripiegare 70 metri per coprire la voragine fra difesa e trequartisti, inconsistenti senza palla (e un paio di loro anche con la palla): prendere gol ogni partita e poterne prendere potenzialmente il doppio- ha pian piano sbriciolato certezze. Alcuni corrono per il campo senza sosta (e senza ricambi di livello e di ruolo) per colmare le lacune di un atteggiamento tattico senza logica e giocatori assolutamente inadeguati, di cui l'emblema è Diaz, il cui cartellino non è nemmeno nostro, diventato ormai insostituibile, di una mediocrità disarmante, che non ha nemmeno nulla a che vedere con un calcio intenso, verticale, di ritmo frenetico come lo vuole giocare Pioli.

Serve pragmatismo, e fantasia nell'essere pragmatici. Non serve mettere i mediani a trequarti o la difesa a tre quando continui ad essere in inferiorità numerica e qualitativa in mezzo al campo e giocare un calcio sempre e solo verticale nel quale non contempli un minimo di palleggio e situazioni con ritmi più bassi. Serve equilibrio e noi non lo abbiamo mai più avuto, mai.

Il problema di campo è niente meno che questo e, mi spiace dirlo, ha un responsabile con nome e cognome: Stefano Pioli.

Poi volendo possiamo andare oltre e parlare delle scelte della dirigenza, evidenti, con un mercato senza logica, sconnesso, evidentemente non in linea con le idee (ormai talebane) del proprio allenatore. Dirigenza che, stando alle dichiarazioni, non sembra minimamente aver compreso quale sia il problema: non serve lo psicologo, ma un cambio di stile e atteggiamento tattico, perché così finiamo 8°.
Hai riassunto molti degli argomenti che discutiamo spesso nel forum e io trovo condivisibili.
Su alcuni ho opinione diversa (per esempio sulla necessità di migliorare la qualità della trequarti, che per me resta ancora oggi un problema, perchè dipendiamo troppo da Leao), ma sono tutti punti di discussione ottimi e condivisibili.

La Roma ha fatto deflagrare una situazione problematica che direi stavamo covando sotto la cenere fin da inizio stagione, tuttavia le problematiche tattiche, soprattutto a metà campo, spiegano solo in parte la deblacle di questi giorni.

Puo spiegare l'andamento altalenante avuto finora, soprattutto quello di novembre, ma non questo crollo radicale di prestazioni di tutta la squadra. Per me dietro ci sono ragioni che non girano attorno a Pioli e basta. Lui è responsabile certo, come ha preso gli elogi in questi due anni adesso si becca le critiche. E' il gruppo nel suo insieme che ha perso identità e sicurezze. Ci sono troppi giocatori che stanno giocando al di sotto delle loro capacità facendo errori elementari. Per me c'è un problema psicologico grosso che dobbiamo superare e ha a che fare con una crescita individuale che ci deve essere all'interno di una crescita di gruppo

Qualche escamotage tattico ci puo stare nell'immediato e aiutare, magari compattando la squadra e difendendoci meglio, meno talebani per dirla con le tue parole, ma poi bisogna recuperare un atteggiamento diverso, piu positivo e entusiasta in campo, piu leggero, altrimenti gli escamotage durano poco.
 
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Hai riassunto molti degli argomenti che discutiamo spesso nel forum e io trovo condivisibili.
Su alcuni ho opinione diversa (per esempio sulla necessità di migliorare la qualità della trequarti, che per me resta ancora oggi un problema, perchè dipendiamo troppo da Leao), ma sono tutti punti di discussione ottimi e condivisibili.

La Roma ha fatto deflagrare una situazione problematica che direi stavamo covando sotto la cenere fin da inizio stagione, tuttavia le problematiche tattiche, soprattutto a metà campo, spiegano solo in parte la deblacle di questi giorni.

Puo spiegare l'andamento altalenante avuto finora, soprattutto quello di novembre, ma non questo crollo radicale di prestazioni di tutta la squadra. Per me dietro ci sono ragioni che non girano attorno a Pioli e basta. Lui è responsabile certo, come ha preso gli elogi in questi due anni adesso si becca le critiche. E' il gruppo nel suo insieme che ha perso identità e sicurezze. Ci sono troppi giocatori che stanno giocando al di sotto delle loro capacità facendo errori elementari. Per me c'è un problema psicologico grosso che dobbiamo superare e ha a che fare con una crescita individuale che ci deve essere all'interno di una crescita di gruppo

Qualche escamotage tattico ci puo stare nell'immediato e aiutare, magari compattando la squadra e difendendoci meglio, meno talebani per dirla con le tue parole, ma poi bisogna recuperare un atteggiamento diverso, piu positivo e entusiasta in campo, piu leggero, altrimenti gli escamotage durano poco.
Ho giocato a calcio 20 anni, come penso abbia fatto anche tu.

Sai bene che se e quando la squadra ritroverà gli equilibri in campo, giuste distanze, un ruolo adeguato (sul prato e nelle gerarchie) per tutti gli interpreti, torneranno ad arrivare solidità difensiva, risultati e quell'entusiasmo e quella leggerezza smarriti.

Non esiste il processo inverso per cui recuperi prima l'entusiasmo e quindi tutto il resto. No, serve il lavoro di campo adeguato, allora poi si che ritroveranno la testa.
 
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