Del procuratore, onestamente, frega meno di zero. Ibra è un uomo vero, non come gli altri assistiti del suino, e di certo non si farebbe mettere i piedi in testa ora che va verso il viale del tramonto. Se è vero che il Milan è stato il suo grande amore, un posto per lui, a cifre congrue, lo si trova, per centomila motivi validi (carisma, spogliatoio, merchandising, classe infinita). L'unico -lecito- dubbio è il recupero dall'infortunio. Ibra è un giocatore che, a 35 anni, con la super carriera che ha fatto, e con questo dannato infortunio grave, potrebbe ormai sentirsi appagato mentalmente, e perciò giocare senza nerbo. Non so, bisognerebbe sentire che ne pensa lui.