Firenze,causa tra padre e madre in tribunale per vaccino ai figli

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Il giudice sulle decisioni in contrasto tra genitori separati sente sempre il parere dei figli dai 12 ai 14, oltre i 14 anni sostanzialmente, tranne casi eccezionali o particolare, decide sempre secondo quello che vogliono i figli
Quindi a 14 anni si può prendere una decisione del genere.
Questo non lo sapevo.
Credevo decidessero i genitori per i minori .
 

Andris

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Il tribunale non ha creato un precedente pericoloso perché ci sono già almeno altre 20/30 in materia...
se intendi per il covid non è così, c'è scritto che sia il primo caso italiano per minore così piccolo
e il padre è intenzionato a fare lo stesso per i due più piccoli ancora
 

mil77

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se intendi per il covid non è così, c'è scritto che sia il primo caso italiano per minore così piccolo
e il padre è intenzionato a fare lo stesso per i due più piccoli ancora
Intendo per io covid e ci sono già state altre decisioni. Forse non su ragazzi di 13 anni, da per ragazzi di 14, 15, 16 di sicuro si.
 

mil77

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Mai una volta che avessero evitato a una mamma testimone di Geova di impedire una trasfusione al figlio...cinque anni fa hanno permesso di mettere i bastoni tra le ruote in ospedale a una che neanche aveva il bambino in affido!
A parte che nel 90% e passa dei casi se la mamma è Testimone di Geova lo è anche il papà...comunque anche li si può si far la trasfusione al figlio contro la volontà della madre. Certo il figlio deve essere in imminente pericolo di vita.
 

mil77

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Quindi a 14 anni si può prendere una decisione del genere.
Questo non lo sapevo.
Credevo decidessero i genitori per i minori .
Non è che prende la decisione il minore (non solo sul covid ma su tutte le decisioni). Dai 14 anni sei considerato capace di intendere e volere e quindi il Giudice sente quali sono le idee e le volontà del minore e normalmente si allinea a queste (caso tipico quando si separano 2 genitori ed il giudice chiede al 15enne con quale dei due genitori vuole rimanere a vivere).
 
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Non è che prende la decisione il minore (non solo sul covid ma su tutte le decisioni). Dai 14 anni sei considerato capace di intendere e volere e quindi il Giudice sente quali sono le idee e le volontà del minore e normalmente si allinea a queste (caso tipico quando si separano 2 genitori ed il giudice chiede al 15enne con quale dei due genitori vuole rimanere a vivere).
Si ma questo credo sia un caso diverso e questo paragone non regge.
Però, ti ripeto, non sono avvocato e potrei dire una castroneria.
Per gli eventi della quotidianità un genitore può benissimo decidere in autonomia senza informare l'altro genitore ma già per ciò che concerne gite scolastiche, salute e altri aspetti fondamentali nella crescita morale e fisica di un minore ci deve essere il consenso e spesso la 'firma' di entrambi.

Il vaccino per il covid credo rientri tra questi , visto che non può essere messo allo stesso livello nemmeno del vaccino antinfluenzale(pure per questo serve il consenso di entrambi!).
Il giudice può anche aver sentito il minore in questione , concordo, ma non può esser certo stato un suo 'si' ad aver indirizzato la decisione finale.
Non si tratta mica di scegliere che tipo di scuola frequentare o con chi passare il fine settimana, si tratta di prendere una decisione sulla propria salute che il minore per legge non può prendere.
A quell'età pure per un'appendicite firmano i genitori.

Per me, ti ripeto, è successo qualcosa di grave.
Un giudice si può sostituire ai genitori solo se sono incapaci di svolgere il ruolo ma in questo caso i figli vengono addirittura strappati ai genitori.

In questo caso un giudice si è preso la responsabilità di appoggiare la decisione paterna e stabilire che il vaccino si debba fare. Il giudice si è innalzato sopra il 'no' della mamma.
Tra le righe lo stato sta dicendo che è obbligatorio e certamente sicuro, perchè solo l'obbligo e la sicurezza possono superare la soggettività, per questo scrivevo che si è creato un precedente pericoloso e che non va sottovalutato.
 
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