Corriere: "E se il Covid non finisse mai? Democrazia, virtù civiche, cosa cambia."

Toby rosso nero

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Inquietante e apocalittico articolo del Corriere della Sera, sull'eventualità di "un inverno senza fine" con una pandemia che continuerà all'infinito.

"E non dovesse mai finire? Abbiamo a lungo evitato di dare voce a questa nostra paura impronunciabile.
Ammoniti a non farlo da un senso di responsabilità misto a scaramantiche proibizioni, abbiamo taciuto. Forse, però, è giunto il momento di confessare: non è forse vero che, mentre entra il terzo inverno di pandemia, si fa strada in noi il pensiero di un inverno senza fine?
Lo schema culturale che ha prevalso nei commenti sulla pandemia a partire dal marzo del 2020 è stato quello dei cicli di morte e rinascita. Stiamo attraversando un momento di tenebra – ci siamo detti – ma non dobbiamo disperare perché nessuna notte è infinita. Ma forse non è così. Viviamo in emergenza continua, già con i cambiamenti climatici.
E allora se l’emergenza sanitaria dovesse cronicizzarsi, come si sono cronicizzate quella ambientale e quella migratoria, si accentuerà la tendenza, già in atto, verso forme di potere politico sorte dalla progressiva sospensione o cancellazione delle consuetudini democratiche. La globalizzazione in atto dal 900 sembra fallire.
Secondo, la fiducia nelle virtù civiche (mascherine, distanziamento, riduzione domestica dei consumi energetici, apertura all’altro da noi etc.) dovrà cedere il passo alla speranza nella soluzione scientifico-tecnologica delle emergenze.
Consapevoli che un’epoca è finita, un’altra è cominciata, prepariamoci ad affrontarla con spirito di adattamento a livello di specie."
 

gabri65

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Inquietante e apocalittico articolo del Corriere della Sera, sull'eventualità di "un inverno senza fine" con una pandemia che continuerà all'infinito.

"E non dovesse mai finire? Abbiamo a lungo evitato di dare voce a questa nostra paura impronunciabile.
Ammoniti a non farlo da un senso di responsabilità misto a scaramantiche proibizioni, abbiamo taciuto. Forse, però, è giunto il momento di confessare: non è forse vero che, mentre entra il terzo inverno di pandemia, si fa strada in noi il pensiero di un inverno senza fine?
Lo schema culturale che ha prevalso nei commenti sulla pandemia a partire dal marzo del 2020 è stato quello dei cicli di morte e rinascita. Stiamo attraversando un momento di tenebra – ci siamo detti – ma non dobbiamo disperare perché nessuna notte è infinita. Ma forse non è così. Viviamo in emergenza continua, già con i cambiamenti climatici.
E allora se l’emergenza sanitaria dovesse cronicizzarsi, come si sono cronicizzate quella ambientale e quella migratoria, si accentuerà la tendenza, già in atto, verso forme di potere politico sorte dalla progressiva sospensione o cancellazione delle consuetudini democratiche. La globalizzazione in atto dal 900 sembra fallire.
Secondo, la fiducia nelle virtù civiche (mascherine, distanziamento, riduzione domestica dei consumi energetici, apertura all’altro da noi etc.) dovrà cedere il passo alla speranza nella soluzione scientifico-tecnologica delle emergenze.
Consapevoli che un’epoca è finita, un’altra è cominciata, prepariamoci ad affrontarla con spirito di adattamento a livello di specie."

Vai, cominciamo a tirare fuori la suppostona, quella definitiva.

Finita.
 

gabri65

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Che schifosi. Spero il peggio per tutti, veramente. Odiatemi pure.
 

7AlePato7

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Inquietante e apocalittico articolo del Corriere della Sera, sull'eventualità di "un inverno senza fine" con una pandemia che continuerà all'infinito.

"E non dovesse mai finire? Abbiamo a lungo evitato di dare voce a questa nostra paura impronunciabile.
Ammoniti a non farlo da un senso di responsabilità misto a scaramantiche proibizioni, abbiamo taciuto. Forse, però, è giunto il momento di confessare: non è forse vero che, mentre entra il terzo inverno di pandemia, si fa strada in noi il pensiero di un inverno senza fine?
Lo schema culturale che ha prevalso nei commenti sulla pandemia a partire dal marzo del 2020 è stato quello dei cicli di morte e rinascita. Stiamo attraversando un momento di tenebra – ci siamo detti – ma non dobbiamo disperare perché nessuna notte è infinita. Ma forse non è così. Viviamo in emergenza continua, già con i cambiamenti climatici.
E allora se l’emergenza sanitaria dovesse cronicizzarsi, come si sono cronicizzate quella ambientale e quella migratoria, si accentuerà la tendenza, già in atto, verso forme di potere politico sorte dalla progressiva sospensione o cancellazione delle consuetudini democratiche. La globalizzazione in atto dal 900 sembra fallire.
Secondo, la fiducia nelle virtù civiche (mascherine, distanziamento, riduzione domestica dei consumi energetici, apertura all’altro da noi etc.) dovrà cedere il passo alla speranza nella soluzione scientifico-tecnologica delle emergenze.
Consapevoli che un’epoca è finita, un’altra è cominciata, prepariamoci ad affrontarla con spirito di adattamento a livello di specie."
Si stanno verificando reiterati tentativi di accentramento del potere nelle mani di pochi. Una oligarchia di fatto neppure votata dai cittadini, imposta dall'alta finanza che non prelude nulla di buono.
 
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Inquietante e apocalittico articolo del Corriere della Sera, sull'eventualità di "un inverno senza fine" con una pandemia che continuerà all'infinito.

"E non dovesse mai finire? Abbiamo a lungo evitato di dare voce a questa nostra paura impronunciabile.
Ammoniti a non farlo da un senso di responsabilità misto a scaramantiche proibizioni, abbiamo taciuto. Forse, però, è giunto il momento di confessare: non è forse vero che, mentre entra il terzo inverno di pandemia, si fa strada in noi il pensiero di un inverno senza fine?
Lo schema culturale che ha prevalso nei commenti sulla pandemia a partire dal marzo del 2020 è stato quello dei cicli di morte e rinascita. Stiamo attraversando un momento di tenebra – ci siamo detti – ma non dobbiamo disperare perché nessuna notte è infinita. Ma forse non è così. Viviamo in emergenza continua, già con i cambiamenti climatici.
E allora se l’emergenza sanitaria dovesse cronicizzarsi, come si sono cronicizzate quella ambientale e quella migratoria, si accentuerà la tendenza, già in atto, verso forme di potere politico sorte dalla progressiva sospensione o cancellazione delle consuetudini democratiche. La globalizzazione in atto dal 900 sembra fallire.
Secondo, la fiducia nelle virtù civiche (mascherine, distanziamento, riduzione domestica dei consumi energetici, apertura all’altro da noi etc.) dovrà cedere il passo alla speranza nella soluzione scientifico-tecnologica delle emergenze.
Consapevoli che un’epoca è finita, un’altra è cominciata, prepariamoci ad affrontarla con spirito di adattamento a livello di specie."
Che il covid potrebbe diventare endemico lo si dice già da un anno. Avanti il prossimo allarmismo.
Scurati peggio di Crisanti, pessimismo e fastidio.
 
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Inquietante e apocalittico articolo del Corriere della Sera, sull'eventualità di "un inverno senza fine" con una pandemia che continuerà all'infinito.

"E non dovesse mai finire? Abbiamo a lungo evitato di dare voce a questa nostra paura impronunciabile.
Ammoniti a non farlo da un senso di responsabilità misto a scaramantiche proibizioni, abbiamo taciuto. Forse, però, è giunto il momento di confessare: non è forse vero che, mentre entra il terzo inverno di pandemia, si fa strada in noi il pensiero di un inverno senza fine?
Lo schema culturale che ha prevalso nei commenti sulla pandemia a partire dal marzo del 2020 è stato quello dei cicli di morte e rinascita. Stiamo attraversando un momento di tenebra – ci siamo detti – ma non dobbiamo disperare perché nessuna notte è infinita. Ma forse non è così. Viviamo in emergenza continua, già con i cambiamenti climatici.
E allora se l’emergenza sanitaria dovesse cronicizzarsi, come si sono cronicizzate quella ambientale e quella migratoria, si accentuerà la tendenza, già in atto, verso forme di potere politico sorte dalla progressiva sospensione o cancellazione delle consuetudini democratiche. La globalizzazione in atto dal 900 sembra fallire.
Secondo, la fiducia nelle virtù civiche (mascherine, distanziamento, riduzione domestica dei consumi energetici, apertura all’altro da noi etc.) dovrà cedere il passo alla speranza nella soluzione scientifico-tecnologica delle emergenze.
Consapevoli che un’epoca è finita, un’altra è cominciata, prepariamoci ad affrontarla con spirito di adattamento a livello di specie."
L'italia finisce con un fiore.

Era la paura un pò di tutti ma nemmeno tanto remota.
Del resto i raffreddori li mai sconfitti qualcuno?
Oggi ne abbiamo uno che uccide gentilmente donatoci dalla Cina.
 
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Si stanno verificando reiterati tentativi di accentramento del potere nelle mani di pochi. Una oligarchia di fatto neppure votata dai cittadini, imposta dall'alta finanza che non prelude nulla di buono.
Siete tutto gombloddisdih1!1!1! Ma davvero pensate ci sia un ordine mondiale che vuole tutto questo? A chi giova? Fanno tutti così ecc
multicit.
 
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Inquietante e apocalittico articolo del Corriere della Sera, sull'eventualità di "un inverno senza fine" con una pandemia che continuerà all'infinito.

"E non dovesse mai finire? Abbiamo a lungo evitato di dare voce a questa nostra paura impronunciabile.
Ammoniti a non farlo da un senso di responsabilità misto a scaramantiche proibizioni, abbiamo taciuto. Forse, però, è giunto il momento di confessare: non è forse vero che, mentre entra il terzo inverno di pandemia, si fa strada in noi il pensiero di un inverno senza fine?
Lo schema culturale che ha prevalso nei commenti sulla pandemia a partire dal marzo del 2020 è stato quello dei cicli di morte e rinascita. Stiamo attraversando un momento di tenebra – ci siamo detti – ma non dobbiamo disperare perché nessuna notte è infinita. Ma forse non è così. Viviamo in emergenza continua, già con i cambiamenti climatici.
E allora se l’emergenza sanitaria dovesse cronicizzarsi, come si sono cronicizzate quella ambientale e quella migratoria, si accentuerà la tendenza, già in atto, verso forme di potere politico sorte dalla progressiva sospensione o cancellazione delle consuetudini democratiche. La globalizzazione in atto dal 900 sembra fallire.
Secondo, la fiducia nelle virtù civiche (mascherine, distanziamento, riduzione domestica dei consumi energetici, apertura all’altro da noi etc.) dovrà cedere il passo alla speranza nella soluzione scientifico-tecnologica delle emergenze.
Consapevoli che un’epoca è finita, un’altra è cominciata, prepariamoci ad affrontarla con spirito di adattamento a livello di specie."
Verrà tutto accolto senza battere ciglione, per paura del covid.
 
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