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Il giornalista e conduttore de La Vita in Diretta, Alberto Matano, si sposa oggi con Riccardo Mannino, avvocato della Cassazione.
Il matrimonio si terrà a Labico (RM), precisamente nel resort dello chef Antonello Colonna, e sarà celebrato da Mara Venier, amica di Matano.
Intervistato dal Corriere della Sera, il re dei pomeriggi televisivi ha dichiarato: "Stiamo insieme da 15 anni. Durante una cena, un paio di mesi fa, Mara, la nostra amica del cuore che oggi celebrerà, ha detto che sarebbe stato bello che noi ci sposassimo e Riccardo ha subito detto di sì. Era euforico. Io anche ero contento. Poi, nel fine settimana, sono entrato in crisi. Ho pensato a tutto quello che ci circondava, alla dimensione esterna di qualcosa che ci riguardava così privatamente. La sera, a casa, abbiamo parlato, abbiamo discusso, ci siamo accapigliati, ci siamo abbracciati e abbiamo deciso che sì, era la cosa giusta da fare. Oggi celebreremo un amore che merita un vestito formale".
Sulla sua scelta di diventare gay ha affermato: "All’inizio ho avuto una vita eterosessuale, avevo successo con le ragazze, poi a 24 anni ho interrotto una storia d’amore. Capivo che dentro di me c’era altro, che dovevo esplorarmi, capirmi. Per dieci anni sono stato irrequieto.... Poi è arrivato Riccardo e tutto, nella mia vita, si è stabilizzato. La mia stabilità è stata una persona, non un’identità".
Matano, il quale nell'intervista, ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo da ragazzino, ha anche parlato del momento in cui ha deciso di fare coming out, in diretta, a La Vita in Diretta: "Il giorno dopo l'affossamento della Legge Zan stavo andando al lavoro. Chiamo Mirko, che è il mio braccio destro, e gli dico: 'Noi oggi non possiamo non parlare della legge Zan, prepariamo un servizio su tutti i casi di omofobia di cui ci siamo occupati'. Poi ho sentito dentro di me il bisogno di fare qualcosa, avevo un terremoto dentro. Mi sembrava che l’Italia stesse diventando chiusa come la mia stanza a Catanzaro. Ho deciso di dire delle parole. Ho informato i mei collaboratori che hanno applaudito e questo mi ha commosso....Se dovessi all'improvviso vedere l'Alberto sedicenne che ero? Lo abbraccerei e lo ringrazierei. La sua sofferenza e la sua forza sono state la condizione essenziale della mia gioia di oggi".
Il matrimonio si terrà a Labico (RM), precisamente nel resort dello chef Antonello Colonna, e sarà celebrato da Mara Venier, amica di Matano.
Intervistato dal Corriere della Sera, il re dei pomeriggi televisivi ha dichiarato: "Stiamo insieme da 15 anni. Durante una cena, un paio di mesi fa, Mara, la nostra amica del cuore che oggi celebrerà, ha detto che sarebbe stato bello che noi ci sposassimo e Riccardo ha subito detto di sì. Era euforico. Io anche ero contento. Poi, nel fine settimana, sono entrato in crisi. Ho pensato a tutto quello che ci circondava, alla dimensione esterna di qualcosa che ci riguardava così privatamente. La sera, a casa, abbiamo parlato, abbiamo discusso, ci siamo accapigliati, ci siamo abbracciati e abbiamo deciso che sì, era la cosa giusta da fare. Oggi celebreremo un amore che merita un vestito formale".
Sulla sua scelta di diventare gay ha affermato: "All’inizio ho avuto una vita eterosessuale, avevo successo con le ragazze, poi a 24 anni ho interrotto una storia d’amore. Capivo che dentro di me c’era altro, che dovevo esplorarmi, capirmi. Per dieci anni sono stato irrequieto.... Poi è arrivato Riccardo e tutto, nella mia vita, si è stabilizzato. La mia stabilità è stata una persona, non un’identità".
Matano, il quale nell'intervista, ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo da ragazzino, ha anche parlato del momento in cui ha deciso di fare coming out, in diretta, a La Vita in Diretta: "Il giorno dopo l'affossamento della Legge Zan stavo andando al lavoro. Chiamo Mirko, che è il mio braccio destro, e gli dico: 'Noi oggi non possiamo non parlare della legge Zan, prepariamo un servizio su tutti i casi di omofobia di cui ci siamo occupati'. Poi ho sentito dentro di me il bisogno di fare qualcosa, avevo un terremoto dentro. Mi sembrava che l’Italia stesse diventando chiusa come la mia stanza a Catanzaro. Ho deciso di dire delle parole. Ho informato i mei collaboratori che hanno applaudito e questo mi ha commosso....Se dovessi all'improvviso vedere l'Alberto sedicenne che ero? Lo abbraccerei e lo ringrazierei. La sua sofferenza e la sua forza sono state la condizione essenziale della mia gioia di oggi".