Afghanistan,tornano segregazioni. Vietate classi miste,studentesse solo con velo

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Io mi occupo di geopolitica.
E il mio parere "informato", come tra l'altro di molti altri colleghi che lo pensano ma si guardano bene dal dirlo, è "dimentichiamoci per sempre di questo posto dimenticato dal Signore".
Facciano come credono, non sono affari nostri.
Le priorità sono altre (cina!)
D'accordissimo.
Ma in che senso la priorità è la Cina?
 
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Io mi occupo di geopolitica.
E il mio parere "informato", come tra l'altro di molti altri colleghi che lo pensano ma si guardano bene dal dirlo, è "dimentichiamoci per sempre di questo posto dimenticato dal Signore".
Facciano come credono, non sono affari nostri.
Le priorità sono altre (cina!)
Verissimo, l'Afghanistan va dimenticato e lasciato a se stesso. Può sembrare brutale, ma per le potenze che ci si affacciano entrare lì significa tuffarsi in un bagno di sangue. Se la vedessero loro, cosa che del resto invocano un po' tutti.
Non sono d'accordo invece sulla Cina, un paese che dà di sè immagine di superpotenza ma che è ancora un pallido cugino sfigato degli USA (e per fortuna, direi). La priorità per l'Italia dovrebbe essere appunto l'Italia, quindi ritagliarsi un ruolo da protagonisti nel Mediterraneo, ma siccome questa è utopia, tanto vale pregare che gli USA si rafforzino e tornino a dettare legge nel mondo (mi sembrano belli in crisi ora come ora). Tra Cina e Usa come padroni preferisco gli americani, sinceramente.
 
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D'accordissimo.
Ma in che senso la priorità è la Cina?
Nel senso che, come molto bene riporta @Lex Hallelujah , pur essendo un gigante dai piedi d'argilla per svariati motivi (crisi di successione, sistema bloccato, nuova classe media ambiziosa, aumento dei costi del lavoro, stretto di Malacca in mano USA, relativo isolamento internazionale...), ad oggi la Cina è la principale minaccia per l'ordine occidentale post WW2.
Non a caso, l'amministrazione trump è stata saggia da questo punto di vista gettando le basi per il ritiro dall'afghanistan e il pullout totale dal medioriente post cappotto di mogano ad Al Baghdadi (e infatti ad oggi ISIS è irrilevante).
Non l'hanno fatto per isolazionismo, lo hanno fatto per la nuova grande battaglia geopolitica per stabilire la vera superpotenza, che si gioca nel pacifico/mar cinese meridionale.
La posta in palio? Senkaku, Spratly e soprattutto il "piatto forte": Taiwan.

I cinesi si sono "presi" l'afghanistan (sono ora tra i principali sponsor del regime talebano) ma non si rendono conto di aver fatto forse la prima grossa stupidaggine della loro politica estera: appoggiano un regime fondamentalista che sobillerà il Turkestan (xinjiang, dove stanno gli uiguri per intenderci) e soprattutto che, quando irrimediabilmente collasserà nella solita guerra civile, costringerà i cinesi ad intervenire boots on the ground (bagno di sangue e soprattutto di soldi).
Aggiungici gli effetti devastanti che sta avendo il rallentamento covid della globalizzazione di cui la cina è il primo beneficiario e si dipinge un quadro a tinte molto fosche per il PCC (senza dimenticare che il caro leader Xi si avvicina ai 70 anni, è sovrappeso e grande fumatore, oltre che stakanovista del lavoro, e non ha ancora designato un successore, con ilXX congresso PCC alle porte... chi ha orecchie per intendere...).

I "falchi" a Pechino si sono convinti, seguendo l'esempio di Dullesiana memoria del "domino" ai tempi della guerra fredda, che se Washington ha lasciato cadere il governo alleato dell'afghanistan dopo averci investito così tanto, una puntata oltre lo stretto di Taiwan (che ricordo è ancora difesa dagli usa secondo vari trattati vincolanti, nonostante non sia più membro ONU dagli anni 70) sia fattibile, e che la tutela americana si limiterà alle parole.
Esattamente lo stesso calcolo del baffuto pittore austriaco a fine anni 30 con la polonia post trattato di Monaco.
Il destino del mondo e della prossimo ordine mondiale si gioca nello stretto di Taiwan, metaforicamente affascinante perchè di fatto l'esistenza di Taiwan, così come la divisione tra le coree e l'exclave di Kaliningrad, sono gli ultimi eredi geopolitici della seconda guerra mondiale che, con ogni probabilità, decideranno se e quando ci sarà una terza.

Chiudo con una chiosa sulla Russia: chi teme l'asse Mosca Pechino non solo non sa nulla di politica, ma nemmeno di storia.
Chi teme la Russia come superpotenza (ri)emergente, oltre a non sapere di politica e storia, nemmeno sa di economia.

Scusate il papiro, deformazione professionale :)
 
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dillo a Biden che la cita nei suoi discorsi accostandola alla Cina :ROFLMAO:
Biden è un incompetente totale (e non lo dico da fan di Trump).
Ti dico solo che ci sono dei documenti di Bin Laden in cui, vaneggiando di improbabili attentati alla catena di comando USA, si raccomanda di lasciare in vita l'allora vicepresidente Biden in quanto la sua totale incompetenza e incapacità nella gestione del potere sarebbe stato un alleato fondamentale per il successo del jihad mondiale :asd:
 

Andris

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Biden è un incompetente totale (e non lo dico da fan di Trump).
Ti dico solo che ci sono dei documenti di Bin Laden in cui, vaneggiando di improbabili attentati alla catena di comando USA, si raccomanda di lasciare in vita l'allora vicepresidente Biden in quanto la sua totale incompetenza e incapacità nella gestione del potere sarebbe stato un alleato fondamentale per il successo del jihad mondiale :asd:

:asd:
 

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Nel senso che, come molto bene riporta @Lex Hallelujah , pur essendo un gigante dai piedi d'argilla per svariati motivi (crisi di successione, sistema bloccato, nuova classe media ambiziosa, aumento dei costi del lavoro, stretto di Malacca in mano USA, relativo isolamento internazionale...), ad oggi la Cina è la principale minaccia per l'ordine occidentale post WW2.
Non a caso, l'amministrazione trump è stata saggia da questo punto di vista gettando le basi per il ritiro dall'afghanistan e il pullout totale dal medioriente post cappotto di mogano ad Al Baghdadi (e infatti ad oggi ISIS è irrilevante).
Non l'hanno fatto per isolazionismo, lo hanno fatto per la nuova grande battaglia geopolitica per stabilire la vera superpotenza, che si gioca nel pacifico/mar cinese meridionale.
La posta in palio? Senkaku, Spratly e soprattutto il "piatto forte": Taiwan.

I cinesi si sono "presi" l'afghanistan (sono ora tra i principali sponsor del regime talebano) ma non si rendono conto di aver fatto forse la prima grossa stupidaggine della loro politica estera: appoggiano un regime fondamentalista che sobillerà il Turkestan (xinjiang, dove stanno gli uiguri per intenderci) e soprattutto che, quando irrimediabilmente collasserà nella solita guerra civile, costringerà i cinesi ad intervenire boots on the ground (bagno di sangue e soprattutto di soldi).
Aggiungici gli effetti devastanti che sta avendo il rallentamento covid della globalizzazione di cui la cina è il primo beneficiario e si dipinge un quadro a tinte molto fosche per il PCC (senza dimenticare che il caro leader Xi si avvicina ai 70 anni, è sovrappeso e grande fumatore, oltre che stakanovista del lavoro, e non ha ancora designato un successore, con ilXX congresso PCC alle porte... chi ha orecchie per intendere...).

I "falchi" a Pechino si sono convinti, seguendo l'esempio di Dullesiana memoria del "domino" ai tempi della guerra fredda, che se Washington ha lasciato cadere il governo alleato dell'afghanistan dopo averci investito così tanto, una puntata oltre lo stretto di Taiwan (che ricordo è ancora difesa dagli usa secondo vari trattati vincolanti, nonostante non sia più membro ONU dagli anni 70) sia fattibile, e che la tutela americana si limiterà alle parole.
Esattamente lo stesso calcolo del baffuto pittore austriaco a fine anni 30 con la polonia post trattato di Monaco.
Il destino del mondo e della prossimo ordine mondiale si gioca nello stretto di Taiwan, metaforicamente affascinante perchè di fatto l'esistenza di Taiwan, così come la divisione tra le coree e l'exclave di Kaliningrad, sono gli ultimi eredi geopolitici della seconda guerra mondiale che, con ogni probabilità, decideranno se e quando ci sarà una terza.

Chiudo con una chiosa sulla Russia: chi teme l'asse Mosca Pechino non solo non sa nulla di politica, ma nemmeno di storia.
Chi teme la Russia come superpotenza (ri)emergente, oltre a non sapere di politica e storia, nemmeno sa di economia.

Scusate il papiro, deformazione professionale :)
Afghanistan e Cina si ignoreranno limitandosi a commerciare. I rapporti stretti l'Afghanistan li ha solo con il Pakistan. La Cina nel 2003 mise il veto contro l'invasione dell'Iraq, mica era alleata di Saddam.
I talebani sono nazionalisti pashtun che è un'etnia che rivendica solo Pakistan e Afghanistan. Non c'entrano con i movimenti islamisti che reclutavano ceceni, arabi e filippini senza fare distinzioni....se fanno danni ai cinesi li fanno nel loro territorio: come hanno distrutto le statue dei Buddha non lasceranno in pace i cinesi se cominciano ad insediarsi in Afghanistan.
Erdogan sobilla ben di più i turchi presenti in Cina.
 
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Non a caso, l'amministrazione trump è stata saggia da questo punto di vista gettando le basi per il ritiro dall'afghanistan e il pullout totale dal medioriente post cappotto di mogano ad Al Baghdadi (e infatti ad oggi ISIS è irrilevante).
Non l'hanno fatto per isolazionismo, lo hanno fatto per la nuova grande battaglia geopolitica per stabilire la vera superpotenza, che si gioca nel pacifico/mar cinese meridionale.
La posta in palio? Senkaku, Spratly e soprattutto il "piatto forte": Taiwan.

I cinesi si sono "presi" l'afghanistan (sono ora tra i principali sponsor del regime talebano) ma non si rendono conto di aver fatto forse la prima grossa stupidaggine della loro politica estera: appoggiano un regime fondamentalista che sobillerà il Turkestan (xinjiang, dove stanno gli uiguri per intenderci) e soprattutto che, quando irrimediabilmente collasserà nella solita guerra civile, costringerà i cinesi ad intervenire boots on the ground (bagno di sangue e soprattutto di soldi).
Aggiungici gli effetti devastanti che sta avendo il rallentamento covid della globalizzazione di cui la cina è il primo beneficiario e si dipinge un quadro a tinte molto fosche per il PCC (senza dimenticare che il caro leader Xi si avvicina ai 70 anni, è sovrappeso e grande fumatore, oltre che stakanovista del lavoro, e non ha ancora designato un successore, con ilXX congresso PCC alle porte... chi ha orecchie per intendere...).

I "falchi" a Pechino si sono convinti, seguendo l'esempio di Dullesiana memoria del "domino" ai tempi della guerra fredda, che se Washington ha lasciato cadere il governo alleato dell'afghanistan dopo averci investito così tanto, una puntata oltre lo stretto di Taiwan (che ricordo è ancora difesa dagli usa secondo vari trattati vincolanti, nonostante non sia più membro ONU dagli anni 70) sia fattibile, e che la tutela americana si limiterà alle parole.
Esattamente lo stesso calcolo del baffuto pittore austriaco a fine anni 30 con la polonia post trattato di Monaco.
Il destino del mondo e della prossimo ordine mondiale si gioca nello stretto di Taiwan, metaforicamente affascinante perchè di fatto l'esistenza di Taiwan, così come la divisione tra le coree e l'exclave di Kaliningrad, sono gli ultimi eredi geopolitici della seconda guerra mondiale che, con ogni probabilità, decideranno se e quando ci sarà una terza.

Chiudo con una chiosa sulla Russia: chi teme l'asse Mosca Pechino non solo non sa nulla di politica, ma nemmeno di storia.
Chi teme la Russia come superpotenza (ri)emergente, oltre a non sapere di politica e storia, nemmeno sa di economia.

Scusate il papiro, deformazione professionale :)
Complimenti per questa analisi, davvero un post di alta qualità.
La Cina ha questa nomea di potenza divoratrice del mondo quando in realtà, come hai giustamente segnalato tu, è alle prese con problemi interni che si fanno sempre più pressanti (ad esempio, l'età media sta salendo, la popolazione sta invecchiando e infatti si torna a parlare di una modifica della legge sul figlio unico), inoltre i cinesi si stanno andando a infognare in Afghanistan, territorio incontrollabile in cui avranno davvero quasi tutto da perdere (non penso che il litio basti per compensare i problemi che i cinesi dovranno affrontare). Ancora di più, i pechinesi non riescono nemmeno a conquistare Hong Kong senza subire rappresaglie sia nella città stato che a livello internazionale. I mari sono ancora tutti americani. E' vero, hanno comprato il Pireo, ma per esempio anche il Mediterraneo resta pesantemente sotto il controllo yankee (controllo che dovremmo avere noi italiani, ma vabbè).
Trump dal punto di vista della politica estera non ha sbagliato nulla, e lo dico senza esserne un accanito sostenitore. Non è in medio oriente che si gioca il big match, ma nei mari (ancora una volta) e soprattutto, e ancora una volta complimenti a Trumpusconi, a Taiwan.
E l'Europa che fa? Chiederselo così non ha molto senso perché di per sé "Europa" non significa niente, in barba ai Bonino di turno che pensano a Bruxelles come alla nuova capitale continentale. Germania, Francia, Italia... cosa faranno? Io personalmente spero che l'asse con gli USA si rafforzi, nonostante la Cina stia comunque provando a mettere piede nel continente. L'Italia ha subito una batosta clamorosa in Libia (i cugini francesi hanno le mani sporche di sangue e ci hanno penetrati analmente, e ora lì operano i turchi su sponsor qatariota), ha perso l'Albania (sempre roba dei turchi, ora)... non è un caso che Draghi abbiamo bastonato (solo a parole) Erdogan qualche mese fa. Purtroppo, però, la nostra poca affinità col mare è il nostro grande limite.
Stiamo a vedere. Anch'io mi scuso per essermi dilungato, ma l'argomento è entusiasmante.
 
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Afghanistan e Cina si ignoreranno limitandosi a commerciare. I rapporti stretti l'Afghanistan li ha solo con il Pakistan. La Cina nel 2003 mise il veto contro l'invasione dell'Iraq, mica era alleata di Saddam.
I talebani sono nazionalisti pashtun che è un'etnia che rivendica solo Pakistan e Afghanistan. Non c'entrano con i movimenti islamisti che reclutavano ceceni, arabi e filippini senza fare distinzioni....se fanno danni ai cinesi li fanno nel loro territorio: come hanno distrutto le statue dei Buddha non lasceranno in pace i cinesi se cominciano ad insediarsi in Afghanistan.
Erdogan sobilla ben di più i turchi presenti in Cina.
Primo punto: per la cina il pakistan è la chiave del BRI e porta d'ingresso per entrare in medio oriente e controbilanciare l'influenza americana in zona supportando l'Iran.
Quindi la Cina ha interesse ad avere un vicino amichevole e soprattutto stabile, ma con i talebani (e in generale con l'afghanistan) ha puntato sul cavallo sbagliato.
Secondo punto: quanto dici è corretto, ma secondo me tralasci un punto fondamentale, ovvero che l'influenza talebana sui movimenti del turkestan orientale sarà passiva ma comunque esistente, in quanto fungeranno da riferimento ideologico sunnita.
Senza contare che il confine nei dintorni di rdel passo di Wakan-Wakhjir è parecchio poroso ed è estremamente facile contrabbandare oppio, armi e guerriglieri.
I talebani sono una rete eterogenea e al proprio interno ci sono anche gruppi internazionalisti che vedrebbero molto di buon occhio la possibilità di esportare il jihad ai "ratelli oppressi" del turkestan che dal canto loro non aspettano altro che liberarsi dai cinesi che di fatto stanno compiendo genocidio.
Spesso oltre a quello apparentemente più visibile c'è molto altro nel "sommerso"...

Chiedo scusa ad Admin nel caso consideri tutto ciò OT, mi sono permesso di divagare un pochino perchè sempre di Afghanistan e Talebani stiamo parlando :)
 
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Chiudo con una chiosa sulla Russia: chi teme l'asse Mosca Pechino non solo non sa nulla di politica, ma nemmeno di storia.
Chi teme la Russia come superpotenza (ri)emergente, oltre a non sapere di politica e storia, nemmeno sa di economia.
Io da "ignorante" invece sono fermamente convinto che un giorno la Russia, non so quando, dipende dai cambiamenti climatici, mettiamo un range tra i 20 e i 50 anni, diventerà molto molto potente.

E' immensa, piena di risorse, e "finalmente" vivibile.

Mentre in tantissimi dei paesi oggi in auge, il clima porterà caldo e siccità.
 
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