Aborto: cosa ne pensate?

Aborto: cosa ne pensate?


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Mamma mia che macigno hai tirato, è innegabile, per onesta è una cosa che si può estendere a tutti i culti,
si prende sempre la parte che fa più comodo,
tutti bene o male portano avanti un concetto di amore universale, ma ai praticanti fa quasi sempre più comodo evocare gli aspetti più fondamentalisti.

In realtà per altre religioni monoteistiche, almeno in parte, l'amore "universale" si applica all'universo dei "fedeli".
In questo il cristianesimo è abbastanza peculiare: non fa distinzioni tra cristiani e altri. In pratica questa distinzione in passato l'ha fatta spesso e a molti "cristiani" oggi dispiace che non continui a farla
 

Ema2000

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In realtà per altre religioni monoteistiche, almeno in parte, l'amore "universale" si applica all'universo dei "fedeli".
In questo il cristianesimo è abbastanza peculiare: non fa distinzioni tra cristiani e altri. In pratica questa distinzione in passato l'ha fatta spesso e a molti "cristiani" oggi dispiace che non continui a farla

Ha Ha, altro macigno,
mi piacerebbe leggere le repliche dei più ferventi qui sul forum :sisi:
 

Cantastorie

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Non credo a quello che leggo, un figlio paragonato ad un tumore o ad un incidente stradale. Pazzesco.

Se vogliamo ragionare seriamente, non può esistere nessun dovere etico da parte dello Stato e della comunità di favorire l’omicidio di una persona indifesa.

E anche dire che lo Stato non può intromettersi nelle scelte etiche è assurdo, sanzionare penalmente un omicidio o altre atrocità viene già fatto, anche sull’aborto non è che puoi abortire fino al nono mese, proprio perché quello è considerato omicidio anche dallo Stato. Semplicemente ci si è inventati la scappatoia del non voler considerare una persona il feto fino ad un certo punto dello sviluppo, ma ciò non regge, è una scappatoia ipocrita e basta:

1. Prof. Micheline Matthews-Roth, Harvard University Medical School: «Non è corretto dire che i dati biologici non sono decisivi. E’ scientificamente corretto dire che una singola vita umana inizia dal concepimento».


2. Dr. Alfred M. Bongioanni, University of Pennsylvania: «Ho imparato dai miei primi studi di formazione medica che la vita umana inizia al momento del concepimento».

3. Dr. Jerome LeJeune, University of Descartes: «Dopo la fecondazione ha avuto luogo un nuovo essere umano è vnuto in essere. Non è una questione di gusto o di opinione, questo è chiaro dall’evidenza sperimentale. Ogni individuo ha un inizio molto ordinato, al momento del concepimento».

4. Prof. Hymie Gordon, Mayo Clinic: «Da tutti i criteri della biologia molecolare moderna, la vita è presente dal momento del concepimento».

Per me è inconcepibile dire che sia dovere dello Stato e della comunità il mettere chi vuole spezzare una vita umana innocente in condizione di farlo impunemente e senza rischi, non esiste proprio, e chiudo qui il discorso.



E invece no, visto che non c’è solo lei ma anche un’altra persona di mezzo, non può esistere nessun diritto naturale ad uccidere un innocente, tale “diritto” è solo un’invenzione artificiale.

Ma è inutile parlarne.



Questa qui è la tattica dei radicali, quella del “caso pietoso”. Tale tattica è stata usata per legalizzare le peggiori storture, e oggi una può abortire anche per non perdersi la vacanza a Forte dei Marmi, se le va. Perciò legalizzare basandosi su alcuni casi pietosi è la cosa più sbagliata che si possa fare, lo insegna la storia. Ma ora la chiudo qui davvero, tanto so per esperienza che non se ne esce.

Quindi concordiamo sul non essere d'accordo. Permettimi però di scrivere che quella che "può abortire per non perdere la vacanza a forte dei Marmi" è esattamente il contrario, ovvero l'esempio paradossale che non sta in piedi. Perché l'esempio corretto sarebbe: "una con problemi mentali o comportamentali che probabilmente pregiudicherebbero la vita del nascituro può abortire legalmente". Bene, buona giornata, ci si risente quando si parla di Milan ;)
 

Ciora

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Belle le citazioni; peccato che la scienza fornisca dati oggettivi sull'aborto che vanno contro qualsiasi sparata di tipo idealistico-ideologica. Quelle che qualcuno chiama scappatoie e che sin dai tempi di Aristotele qualcun'altro aveva inuito non fossero da considerarsi tali.
Fuori le religioni, l'idealismo e il dominio dell'uomo sull'uomo dalla vita dei singoli individui e dalla scienza medica. E' un concetto semplice che nei secoli, a quanto pare, non è mai andato giù agli oppressori.

p.s.: favorevole all'aborto è un po' anacronistico. Mi ritengo pro-scelta che non è affatto una sfumatura.
 
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In realtà per altre religioni monoteistiche, almeno in parte, l'amore "universale" si applica all'universo dei "fedeli".
In questo il cristianesimo è abbastanza peculiare: non fa distinzioni tra cristiani e altri. In pratica questa distinzione in passato l'ha fatta spesso e a molti "cristiani" oggi dispiace che non continui a farla
Il fulcro della questione sull'aborto credo stia qui. Il tema aborto riflette lo stesso problema generico di tanti altri temi. "Semplicemente" è una questione di punti di vista.
Ci sono molti commenti in cui si dice "considero il feto già un essere umano a tutti gli effetti". Ognuno si fa la proprio idea sul come considerare il feto. Siamo sul piano soggettivo. E non basta prendere qualche opinione scientifica per ergersi a giudice (e sono laureato in scienze biologiche!).

Qui siamo alla stregua del: uccido una formica e non mi sento in colpa. Uccido un cane e mi sento in colpa. Ma da altre parti del mondo i cani li mangiano.

La triade scienza > morale > legge non sempre si realizza:

1) mario uccide aldo.
2) la scienza decreta il decesso di aldo.
3) l'omicidio è moralmente sbagliato.
4) la legge decreta la condanna per mario.

Una schema simile non si può applicare all'aborto. Prima dovremmo sapere cosa è vita e cosa no. UFFICIALMENTE intendo. Una bella rogna. Per forza di cose resta un fatto difficilmente oggettivabile.

NON C'E' UN MODO PER NON SEMBRARE GIUDICI O DIO, sia in un caso che nell'altro.
Perchè potrebbe giustamente apparire molto sbagliato andare da una persona e dirle "DEVI continuare la gravidanza".

Eticamente, a me piace l'idea che l'umanità debba puntare al farsi del bene, cosa di cui è biologicamente dotata. Per me la corruzione è caos. La tossicodipendenza è caos. Matrimoni tenuti insieme con la colla, frustrazione della famiglia e conseguente scarso rendimento al lavoro è caos. Figli cresciuti in condizioni spregevoli è caos. Figli nati per puro caso da persone immature è caos.
Non ci possiamo tirare indietro dal prendere decisioni. Lo facciamo già per tante cose, non vedo perchè non farlo con la vicenda dell'aborto.
Dato che secondo la mia idea (pronta e scattante a mutare!) sia in un caso che nell'altro non siamo sicuri, allora sono favorevole all'aborto, entro limiti decretati con il contributo della scienza, quindi aborto concesso solamente per il periodo iniziale, quando, a detta di altri del settore, non è da considerare essere umano. Un pò meno nascite, un pò più consapevolezza, un pò meno caos, un pò meno dolore su questo pianeta.
 

FiglioDelDioOdino

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Credo che in pochi siano contrari alla pillola del giorno dopo; una volta dopo un rapporto 'a rischio di concepimento' io stesso chiesi alla mia ragazza di prenderla ed eravamo d'accordo. Non fosse esistita questa pillola forse la mia vita sarebbe cambiata (forse in meglio!).
I discorsi filosofici (complimenti per avelrli già spiegati esaurientemente qui) insomma lasciano il tempo che trovano, quando c'è di mezzo la realtà; quando noi stessi siamo parte in causa; responsabili in prima persona.
Bisogna poi considerare la realtà culturale, sociale, politica ed economica, anche su questioni apparentemente strettamente personali (o meglio famigliari) come questo.
In primis è appunto un problema famigliare e non un problema della singola femmina. Il considerare la donna come una persona sola e incinta infatti è già un errore da cui derivano solo altri errori.
La donna non è sola, ha una famiglia, un marito o un compagno, delle amicizie e una vita sociale. Il libero arbitrio quindi ha dei confini molto labili: la donna è soggetta ai giudizi e consigli, se non alle costrizioni, di tutto l'ambiente che la circonda:
ovvero magari vorrebbe tenere un figlio ma le persone attorno a lei vogliono che abortisca.
Oppure il contrario, che voglia abortire, ma viene convinta, obbligata, a partorire.
L' idea, lo slogan, "il corpo è mio e ci faccio quel che voglio" insomma è una stupidaggine immane. Perchè premette un individualismo estremo, anti-famigliare e anti-sociale. Infatti sono gli anti-occidentali comunisti a spingere per l'aborto, ma non perchè sia un bene, in realtà non gliene frega un c. delle donne, viene usato perchè è un fattore anti-occidentale, antifascista, anticristiano, anti-white.
 
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Un esempio:
una coppia di amici miei, entrambi cattolici praticanti, lei incinta.
Un mese fa lei fa i test per verificare che il bambino non abbia malattie. Perchè li ha fatti questi test? Perchè se avesse avuto la sindrome di down...avrebbe abortito!

E la morale cristiana cade malamente. Un bambino down è pur sempre una vita, un essere umano. Però in quei casi si può abortire!

Dunque è evidente come la scienza non possa fare nulla per dire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Il rimorso di coscienza non è scientificabile. Il rimorso di coscienza è SOCIALE/STORICO (come tante altre cose, tipo la depressione).

I cattolici di oggi abortiscono con bambini malati.
Magari fra 100 anni sarà per loro un peccato.

Dunque come sciogliere il nodo?
Lasciando la possibilità di abortire. Insomma lasciando le cose come stanno; ovvero che in Italia e non solo è legale abortire (con il limite dei 90 giorni, ed oltre i 90 in presenza di patologie)
 

A.C Milan 1899

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Un esempio:
una coppia di amici miei, entrambi cattolici praticanti, lei incinta.
Un mese fa lei fa i test per verificare che il bambino non abbia malattie. Perchè li ha fatti questi test? Perchè se avesse avuto la sindrome di down...avrebbe abortito!

E la morale cristiana cade malamente. Un bambino down è pur sempre una vita, un essere umano. Però in quei casi si può abortire!

Dunque è evidente come la scienza non possa fare nulla per dire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Il rimorso di coscienza non è scientificabile. Il rimorso di coscienza è SOCIALE/STORICO (come tante altre cose, tipo la depressione).

I cattolici di oggi abortiscono con bambini malati.
Magari fra 100 anni sarà per loro un peccato.

Dunque come sciogliere il nodo?
Lasciando la possibilità di abortire. Insomma lasciando le cose come stanno; ovvero che in Italia e non solo è legale abortire (con il limite dei 90 giorni, ed oltre i 90 in presenza di patologie)

Un momento, chi abortisce un figlio perché down lo fa contro gli insegnamenti cattolici, non certo in accordo con essi. Il tuo post quindi è completamente assurdo, non è la morale cristiana a “cadere malamente”, cade malamente chi si professa cristiano e poi ammazzerebbe il figlio perché down.
 
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Un momento, chi abortisce un figlio perché down lo fa contro gli insegnamenti cattolici, non certo in accordo con essi. Il tuo post quindi è completamente assurdo, non è la morale cristiana a “cadere malamente”, cade malamente chi si professa cristiano e poi ammazzerebbe il figlio perché down.
E considera che loro sono fortemente credenti, e praticanti. Un pò come i bravi preti, poi pedofili.
Questo la dice lunga sul fatto che i cristiani vogliano ergersi a giudici definitivi della morale, e dire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Cosa me ne faccio di regole che restano scritte su un foglio? Conta la pratica reale di queste regole. Perchè piegarmi a delle regole, neanche praticate da chi le professa? Ancora una volta si dimentica che il credente in una religione è nient'altro che un essere umano pari pari agli altri. Quindi imperfetto, quindi soggetto. Così il papa non ha un'aura attorno a sè, e via dicendo. Quindi perchè a decidere per tutti debbano essere degli umani, imperfetti e con opinioni soggettive come gli altri? Inventori di regole per giunta ufficialmente soggettive, ma per un credente legge Sacra?

Poi, una persona con la sindrome di Down può vivere assolutamente una vita dignitosa. Ma che dire nel caso di malattie più gravi, dove si comincia a toccare il limite dell'errore? Dove magari, FORSE, è a rischio la vita del bambino. Oppure quella della madre. Qual è la % di questo rischio? E se si abortisce per questa paura, ma magari il parto sarebbe andato bene?

Questo il problema scientifico.
Poi ci sono quelli classici di tipo psicologico: se una ragazza fosse stata stuprata da un maiale, DEVE portare a termine la gravidanza perchè la religione non vuole?

Curioso comunque come i credenti si appellino alla scienza per "oggettivare" la natura della vita. Un'alleanza inaspettata, come nelle migliori serie TV. Scherzo eh
Non c'è una soluzione valida per tutti. Bisogna comprendere la natura soggettiva del problema.
E' la natura dell'uomo che da sempre gli ha consentito di avere il controllo, su di sè, sugli altri, sul pianeta.
Impedire che una ragazzina di 18anni possa abortire, dopo aver pasticciato col preservativo, è fare il male (a mio parere). Un'altra ragazza SCELGA pure, insieme all'amico, alla famiglia e chiunque altro, di tenere il feto ed andare avanti. Grazie a Dio (forse stavolta no) c'è una legge che consente questa scelta.
 

Milanforever26

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A me pare che tu e altri non focalizziate la questione,

ripeto io sono contrario all'aborto, a parte forse casi eccezionali, condanno moralmente chi lo applica, sicuramente non è una via cristiana, ma anche per chi ha una morale non religiosa non lo trovo giustificabile,

ma non puoi andare da una donna e dirgli tu non abortisci perchè l'ho deciso io, semplicemente non ne abbiamo il diritto.

Però puoi andare da un uomo e dirgli adesso tu diventi padre perché quella ha deciso di tenere il feto e paghi anche il mantenimento

Idem il contrario..te vuoi il figlio e la donna no..lei abortisce e tanti saluti

La discussione per me è molto ampia, sarebbe molto più facile se dai 14 anni si iniziasse a somministrare a tutte le ragazze una pillola contraccettiva e chi vuole figli smette di prenderla..si risolverebbero molti problemi
 
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