- Registrato
- 19 Giugno 2015
- Messaggi
- 4,231
- Reaction score
- 1,024
E' abbastanza ovvio che nel caso di due persone perfettamente consenzienti non ci sia alcun problema di sorta, ma non c'era nemmeno prima. Non è che prima si poteva avere un rapporto sessuale senza consenso.All'unanimità la Camera ha approvato la proposta di legge che prevede che qualunque atto sessuale posto in essere senza il consenso libero e attuale della persona coinvolta integra il delitto di violenza sessuale. Ora il testo passa al Senato.
Esulta anche l'opposizione. Schlein ha parlato di "Rivoluzione culturale", mentre la Boldrini ha dichiarato: "Oggi diciamo basta. Basta alle sentenze nei casi di stupro in cui l’accusato viene assolto perché lei ‘doveva sapere cosa aspettarsi’, perché lei aveva già avuto rapporti e quindi era ‘in condizione di immaginarsi i possibili sviluppi della situazione’. Basta a ‘se manca il dissenso non c’è violenza’. Basta a domande come ‘perché non sei scappata?‘, ‘perché non hai detto no?‘, ‘perché non hai reagito?’. Tutto questo si chiama paura, non consenso. Si chiama paralisi, non consenso. Si chiama momentanea incapacità di intendere, non consenso. Il consenso è un’altra cosa. E con l’approvazione alla Camera della legge sul consenso, mettiamo nero su bianco che solo sì è sì. Che il sesso senza consenso è stupro".
La legge non ha convinto però tutti, tra i sostenitori della maggioranza. Il giornalista Nicola Porro ci è andato giù duro e ha parlato di "mostruosità" aggiungendo "Cdx siete dei pazzi".
Ciò che cambia è la prospettiva da cui si guarderà il fatto. Per dimostrare l'assenza di consenso si faceva riferimento a perizie soprattutto di tipo fisico, quindi la coercizione fisica. Anche prima esisteva la coercizione mentale, ma chiaramante era più difficile da dimostrare, e molte sentenza riflettevano proprio questo, come per esempio "non ha lottato abbastanza", "non ha fatto resistenza" e cose di questo tipo. Oggi il fatto di non aver reagito non "scagiona" il presunto aggressore. Se da una parte va benissimo, dall'altra apre le porte per scenari particolarmente intricati. Se l'onere probatorio sulle donne viene ridotto, è chiaro che dall'altra parte si rischerà di dover dimostrare di aver ricevuto un consenso chiaro, ma in assenza di prove certe come lo puoi dimostrare? La parola di uno contro l'altra?
Si è fatta ironia sulle carte bollate e spid, ma in realtà farsi dire di sì in modo chiaro e netto prima di iniziare non sarebbe una cosa tanto sbagliata, fermo restando che il consenso può essere ritirato in qualsiasi momento.
Nel caso in cui manchino prove video o audio, e in caso di mancanza di prove fisiche, come si potrà dimostrare l'assenza di consenso, se la mancanza di consenso veniva valutata proprio da tutte quelle cose che da oggi non saranno più strettamente necessarie per catalogare l'atto come strupro?

