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Il primario dell'ospedale Sacco, presidio covid di Milano, fa eco alle parole di Zangrillo settimana scorsa e riporta di non vedere alcuna emergenza in atto per cui non si capacita del terrorismo mediatico e politico.
"Al pronto soccorso dell'ospedale Sacco non c'è nessun affollamento di pazienti Covid.
I ricoverati sono 20, un numero fermo da giorni, mentre nei giorni di picco se ne registravano più di 30
Ovviamente siamo in allerta e pronti ad affrontare le emergenze, ma non c'è allarme.
La storia dei virus peraltro insegna che diventano più contagiosi e meno letali per poter sopravvivere.
Nel giro di due tre mesi, se le vaccinazioni proseguono, inizieremo a vedere la luce.
Questa campagna allarmistica distolga l'attenzione da chi ha altre patologie, gli altri malati non possono essere considerati di serie B.
Rischiamo di ripetere quello che è successo già in primavera quando chi aveva i sintomi dell'infarto non andava al pronto soccorso per paura del contagio.
Qui al Sacco ora prendiamo al pronto soccorso solo chi che si presenta spontaneamente coi sintomi dell'infarto, ma non più chi chiama al 118, come da indicazioni in questa fase".
Agi
"Al pronto soccorso dell'ospedale Sacco non c'è nessun affollamento di pazienti Covid.
I ricoverati sono 20, un numero fermo da giorni, mentre nei giorni di picco se ne registravano più di 30
Ovviamente siamo in allerta e pronti ad affrontare le emergenze, ma non c'è allarme.
La storia dei virus peraltro insegna che diventano più contagiosi e meno letali per poter sopravvivere.
Nel giro di due tre mesi, se le vaccinazioni proseguono, inizieremo a vedere la luce.
Questa campagna allarmistica distolga l'attenzione da chi ha altre patologie, gli altri malati non possono essere considerati di serie B.
Rischiamo di ripetere quello che è successo già in primavera quando chi aveva i sintomi dell'infarto non andava al pronto soccorso per paura del contagio.
Qui al Sacco ora prendiamo al pronto soccorso solo chi che si presenta spontaneamente coi sintomi dell'infarto, ma non più chi chiama al 118, come da indicazioni in questa fase".
Agi