riecco Mario Draghi da Bruxelles:
"Per far fronte alle sfide dell'Ue, è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre più come se fossimo un unico Stato. Se uniti, saremo all'altezza delle sfide e avremo successo
Contiamo sul fatto che il Parlamento agisca da protagonista: per costruire l'unità politica, per creare lo slancio per il cambiamento, per chiedere conto ai politici delle loro esitazioni e per realizzare un ambizioso programma d'azione. Possiamo far rivivere lo spirito innovativo del nostro Continente e recuperare la capacità di difendere i nostri interessi. E possiamo dare speranza ai nostri popoli
Ue è stata creata per garantire pace, indipendenza, sicurezza, sovranità e poi sostenibilità, prosperità, democrazia, equità. Di base siamo riusciti a garantire tutto questo. Ora il mondo confortevole è finito e dobbiamo chiederci, vogliamo difendere questi valori o dovremmo andarcene, e andarcene dove? Si dice no al debito pubblico, no al mercato unico, no alla creazione dell'unione dei capitali? Non si può dire no a tutto, altrimenti bisogna ammettere che non siamo in grado di mantenere i valori fondamentali dell'Ue. Quindi, quando mi chiedete cosa è meglio fare ora, dico che non ne ho idea, ma fate qualcosa.
Per gli investimenti necessari il dato dei 750-800 miliardi l'anno è stimato per difetto. E' necessario emettere titoli di debito e questo debito comune deve essere, per definizione, sovranazionale, perché alcuni Paesi non dispongono di spazio fiscale sufficiente nemmeno per i propri obiettivi, non hanno alcuno spazio fiscale
La risposta deve essere rapida, perché il tempo non è dalla nostra parte, con l'economia europea che ristagna mentre gran parte del mondo cresce. Deve essere commisurata all'entità delle sfide. E deve essere focalizzata sui settori che guideranno l'ulteriore crescita. Velocità, scala e intensità saranno essenziali. Dobbiamo abbattere le barriere interne, standardizzare, armonizzare e semplificare le normative nazionali e spingere per un mercato dei capitali più basato sull'equity
Siamo il nostro peggior nemico. Dobbiamo creare condizioni affinché le imprese innovative crescano in Europa, piuttosto che restare piccole o trasferirsi negli Stati Uniti. Abbiamo un mercato interno di dimensioni simili a quello degli Stati Uniti. Abbiamo il potenziale per fare leva sulle economie di scala. Ma il Fondo monetario internazionale stima che le nostre barriere interne siano equivalenti a dazi del 45% circa sul manifatturiero e del 110% sui servizi
Ciò che è nel Rapporto oggi è ancora più urgente di quanto fosse cinque mesi fa. C'è una situazione molto difficile. Ora abbiamo i nostri valori. Abbiamo differenze di opinioni. Ma non è il momento di sottolineare queste differenze ora, è il momento di sottolineare il fatto che dobbiamo lavorare insieme, sottolineare ciò che ci accomuna e ciò che credo ci accomuna sono i valori fondanti dell'Unione europea. E dobbiamo sperare e lavorare per questo"