Van Basten:"Non sopportavo Sacchi. Il mio Milan tra i più forti".

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Van Basten:"Non sopportavo Sacchi. Il mio Milan tra i più forti".

Dall'autobiografia di Marco Van Basten, che uscirà nella giornata di domani:"Il Milan di Sacchi e Capello è fra le sei squadre più grandi di sempre, ma Sacchi non lo sopportavo, parlava troppo. Abbiamo dovuto guardare tanti video; in allenamento parlava sempre. Era troppo. Gli dicevo: mister, me lo hai già detto 12 volte. Era un tale fanatico che continuava a raccontare le stesse storie. Era difficile da accettare. Sacchi e Capello sono stati allenatori fortunati perchè avevamo una squadra meravigliosa. Avevano Baresi, Maldini, Costacurta e Tassotti grandi difensori che sapevano giocare molto bene anche con il pallone. Non ho intenzione di dire che siamo stati i migliori. Ma eravamo tra i migliori".
 
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Diciamo caro Marco che Sacchi ha fatto la fortuna di qualcuno e molti hanno fatto la fortuna di Sacchi.In ogni caso mi appecorono alla grandezza.
 

Milanforever26

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Dall'autobiografia di Marco Van Basten, che uscirà nella giornata di domani:"Il Milan di Sacchi e Capello è fra le sei squadre più grandi di sempre, ma Sacchi non lo sopportavo, parlava troppo. Abbiamo dovuto guardare tanti video; in allenamento parlava sempre. Era troppo. Gli dicevo: mister, me lo hai già detto 12 volte. Era un tale fanatico che continuava a raccontare le stesse storie. Era difficile da accettare. Sacchi e Capello sono stati allenatori fortunati perchè avevamo una squadra meravigliosa. Avevano Baresi, Maldini, Costacurta e Tassotti grandi difensori che sapevano giocare molto bene anche con il pallone. Non ho intenzione di dire che siamo stati i migliori. Ma eravamo tra i migliori".

Immaginiamo una chiacchierata tra Sacchi e Berlusconi...povero Galliani
 

A.C Milan 1899

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Dall'autobiografia di Marco Van Basten, che uscirà nella giornata di domani:"Il Milan di Sacchi e Capello è fra le sei squadre più grandi di sempre, ma Sacchi non lo sopportavo, parlava troppo. Abbiamo dovuto guardare tanti video; in allenamento parlava sempre. Era troppo. Gli dicevo: mister, me lo hai già detto 12 volte. Era un tale fanatico che continuava a raccontare le stesse storie. Era difficile da accettare. Sacchi e Capello sono stati allenatori fortunati perchè avevamo una squadra meravigliosa. Avevano Baresi, Maldini, Costacurta e Tassotti grandi difensori che sapevano giocare molto bene anche con il pallone. Non ho intenzione di dire che siamo stati i migliori. Ma eravamo tra i migliori".

Sacchi è stato un grande, ma a posteriori il “sacchismo” ha fatto anche molti danni.

Come in generale fanno danni i sistemi di pensiero che vedono nel “direttore d’orchestra” la chiave di volta e non nella qualità dei singoli.

Ma proprio il Milan di Sacchi/Capello (corretto parlarne, come fa anche Marcolino, come di un’unica entità, perché di fatto quello fu un ciclo unico, anche se con due allenatori diversi) smentisce queste idee, visto che ha vinto, e tantissimo, con due allenatori dalle filosofie che più diverse non si potevano.

Il merito enorme che va riconosciuto a Sacchi è per il come ci ha fatto vincere, non tanto per aver fatto vincere una squadra che avrebbe vinto anche con Mazzarri o che, per citare un allenatore di quei tempi, avrebbe elevato agli altari della gloria anche un modestissimo Corrado Orrico.
 

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