Faccio un ragionamento semplice, basandomi sulle informazioni ufficiali e sui vaccini al momento disponibili
1) chi si vaccina si può infettare lo stesso, anche se un pò meno, e l'effetto del vaccino sul contagio va a diminuire con il passare dei mesi.
2) ne deriva che l'immunitò di gregge non è raggiungibile e quindi l'unico vero beneficio per la collettività è dato dal fatto che proteggendo sé stessi meno persone finiranno in ospedale nei reparti normali o in terapia intensiva
Considerando che quelli che finiscono in ospedale o rischiano la pelle sono quasi tutti diciamo dai 40 anni in su, il beneficio per la collettività della vaccinazione della fascia 12-40 è irrisorio, nonostante li si metta viceversa a rischio per eventuali danni da vaccino.
La soluzione più intelligente, allo stato attuale delle cose sarebbe vaccinare il più possibile dei 40 anni in su e lasciare che gli altri vivano liberamente e nel caso si facciano l'immunità naturale, curandoli adeguatamente.
Chiaramente se domani uscisse fuori un vaccino che blocca anche l'infezione, con effetto molto più lungo e minori effetti collaterali allora il ragionamento cambierebbe.
Ti devo correggere: forse hai ragione sulla fascia 12-25 ( ma non sono sicuro nemmeno qui), ma anche tra i 30 a i 40 è statisticamente meglio vaccinarsi, questa statistica vale
nelle fasi epidemiche in cui c'è un' alta circolazione
Oh cosi dicono i numeri ufficiali, non prendertela con me, riporto solo una informazione che probabilmente ti era sfuggita.
Non c'è solo morte e ricovero fra gli effetti pesanti, ma anche altro in alcuni casi.
Ti dico la mia, proprio cosi alla pene di cane e del tutto sensazione personalissima: tra morti e ricoverati, ho decine di testimonianze dirette ( che conosco/conoscevo) e indirette ( per conoscenza);
Invece di persone con problematiche serie post vaccino, non so tu e altri, ma io ne ho zero, ma zero tondissimo ( e ci mancherebbe! )