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È un discorso che esalta l'uguaglianza, quella vera. Sta dicendo che chiunque abbia le caratteristiche per poter essere un militare, indipendentemente da razza, orientamento e genere potrà esserlo.Ancora Hegseth:
"Non si tratta di impedire alle donne di servire. Noi teniamo in grande valore l'impatto delle donne militari. Le nostre sono assolutamente le migliori al mondo. Ma quando si parla di lavori che necessitano di potenza fisica per dare risultati in combattimento, gli standard fisici devono essere alti e neutrali dal punto di vista del genere. Se le donne possono eccellere, bene. Sennò, sia quel che sia. Se questo significa che nessuna donna può essere qualificata per il combattimento, così sia. Non è l'intento, ma potrebbe essere il risultato. Significherà anche che gli uomini deboli non potranno prestare servizio in combattimento, perché non stiamo giocando. Qui si tratta di vita o di morte.
Basta anche con ammiragli grassi che girano per il pentagono, ed aspetto poco curato.
Chi non approva questo approccio, si dimetta all'istante."
Non è l'uguaglianza sinistrorsa e deviata secondo cui siamo tutti uguali.