Si lo spero, certo.
Ma sai anche tu quante cose avevano una probabilità bassissima di accadere negli ultimi 20 anni, ma sono accadute.
Il culmine dell' intelligenza non è affrontare i problemi o risolverli.
Il culmine dell' intelligenza è riuscire a prevenirli.
Il problema è che l'informazione è ormai propaganda amplificata.
Tutti gli attuali scenari di guerra del mondo, Ucraina compresa, sono mere scaramucce. Bisticci tra due bambini per chi tiene in mano il giocattolo. Bisticci che, se provi a farci caso, non portano mai ad un confronto diretto, ma sempre a guerre per procura.
Nella realtà non c'è nessuna volontà di distruggersi, perché coesistere è l'unico modo per mantenere l'attuale posizione di privilegio.
Per quello io dicevo che l'Ucraina era un braccio di ferro tra potenze e niente di più.
Distruggersi vuol dire destabilizzare gli equilibri facendo emergere nuove potenze libere (e sottolineo libere) dai vincoli finanziari che le potenze di oggi (quelli che oggi dominano il Consiglio di Sicurezza con seggi permanenti) mantengono.
Ci sono prove, anche se lo so che tu mi dai del complottista, che dimostrano come i maggiori sostenitori dell'URSS fossero proprio gli USA, che usavano la cosiddetta "Guerra Fredda" per mantenere l'egemonia sull'Europa Occidentale, usando lo spauracchio del comunismo come metodo per tenerli tutti dalla propria parte, mettendoli sotto controllo con le operazioni
stay behind come Gladio, evitando quindi potenziali politiche estere poco gradite all'intero sistema finanziario.
Le guerre, quelle vere, scoppiano quando qualcuno sfida in maniera pesante e plateale l'ordine stabilito, come successo nella Seconda Guerra Mondiale.
Nel mondo di oggi, però, niente di tutto questo è anche solo lontanamente possibile, perché esistono strutture sovranazionali che, interconnettendo i sistemi finanziari dei vari Paesi, permettono di evitare scenari indesiderati prima ancora che essi si verifichino.
E questa interconnessione è protetta e sostenuta dalle potenze vincitrici.
Perciò, stai tranquillo che non c'è alcun rischio né oggi né nel prossimo futuro di un conflitto vero e proprio.
Continueremo con il teatro ancora per molto.