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La Procura della FIGC ha aperto un'indagine sulle curve di Milan e Inter, dopo aver ricevuto gli atti dall'inchiesta della procura di Milano sugli ultras dei due club.
L'inchiesta sportiva si concentrerà sulle responsabilità dei club in relazione ai fatti contestati agli ultras, tra cui violenza, discriminazione e uso di materiale pirotecnico.
La Procura della FIGC valuterà se ci sono stati comportamenti illeciti da parte dei club e se ci sono i presupposti per sanzioni sportive.
Abodi:"È un fenomeno drammatico, non è esuberanza di una curva. Non parliamo solo di cori razzisti, ma parliamo di criminalità organizzata che si inserisce nelle maglie del tifo con violenza, minacce, che ha generato morti e accumulato risorse finanziarie e armi in una dimensione che non immaginavamo. Io è da qualche giorno che mi aspetto un segnale dalle istituzioni sportive e calcistiche perché non venga sottovalutato il tema e che la federazione prenda una posizione. La giustizia sportiva non è un doppione di quella ordinaria, ma si muove sul mancato rispetto di principi lealtà sportiva. Ne ho parlato anche con i vertici federali, ma non dei club. Mi auguro che vertici federali si esprimano sui principi generali. Non mi aspetto sanzioni, ma che vengano valutati i fatti per come sono emersi. Le norme federali e sportive prevedono che non ci siano rapporti, tanto più di questo tipo, tra tesserati e delinquenti che si nascondono dietro il tifo. Non si deve generalizzare, essere meno grossolani, ma più chirurgici nel giudizio ma le norme federali ci sono. È un tema che riguarda tante altre realtà, ma bisogna avere il coraggio di affrontare questo tema. Non voglio mettere in discussione la terzietà e la correttezza, sarebbe grave".
Il Fatto su cosa rischiano Milan e Inter: Inter e Milan per i fatti fin qui emersi dall’inchiesta potrebbero rischiare “solamente” una multa. Discorso diverso invece per i dirigenti e gli altri tesserati intercettati a dialogare con i capi ultras, per cui la Procura Figc potrebbe chiedere una squalifica o l’inibizione. Il Codice di giustizia sportiva, però, all’articolo 4 richiama appunto ai principi di lealtà, correttezza e probità. Concetti vaghi, che proprio per questo motivo si applicano a una vasta fattispecie di comportanti. "La Juventus, ad esempio, è stata penalizzata di 10 punti per il caso plusvalenze proprio in base a questo articolo del Codice, non in base all’articolo 31 (Violazioni in materia gestionale ed economica). La violazione da parte di un club degli obblighi prevista dall’articolo 4 prevede infatti una sanzione che va dall’ammonizione all’ammenda fino alla penalizzazione di uno o più punti in classifica. E per i tesserati la sanzione più grave prevista è ancora la squalifica o l’inibizione. È presto per dire cosa accadrà a Inter e Milan, ma vale la pena ricordare in conclusione che il Codice di giustizia sportiva prevede tra le circostanze aggravanti anche l’aver commesso un illecito “in concorso con soggetti facenti parte di associazione di tipo mafioso ai sensi dell’art. 416 bis del Codice penale
L'inchiesta sportiva si concentrerà sulle responsabilità dei club in relazione ai fatti contestati agli ultras, tra cui violenza, discriminazione e uso di materiale pirotecnico.
La Procura della FIGC valuterà se ci sono stati comportamenti illeciti da parte dei club e se ci sono i presupposti per sanzioni sportive.
Abodi:"È un fenomeno drammatico, non è esuberanza di una curva. Non parliamo solo di cori razzisti, ma parliamo di criminalità organizzata che si inserisce nelle maglie del tifo con violenza, minacce, che ha generato morti e accumulato risorse finanziarie e armi in una dimensione che non immaginavamo. Io è da qualche giorno che mi aspetto un segnale dalle istituzioni sportive e calcistiche perché non venga sottovalutato il tema e che la federazione prenda una posizione. La giustizia sportiva non è un doppione di quella ordinaria, ma si muove sul mancato rispetto di principi lealtà sportiva. Ne ho parlato anche con i vertici federali, ma non dei club. Mi auguro che vertici federali si esprimano sui principi generali. Non mi aspetto sanzioni, ma che vengano valutati i fatti per come sono emersi. Le norme federali e sportive prevedono che non ci siano rapporti, tanto più di questo tipo, tra tesserati e delinquenti che si nascondono dietro il tifo. Non si deve generalizzare, essere meno grossolani, ma più chirurgici nel giudizio ma le norme federali ci sono. È un tema che riguarda tante altre realtà, ma bisogna avere il coraggio di affrontare questo tema. Non voglio mettere in discussione la terzietà e la correttezza, sarebbe grave".
Il Fatto su cosa rischiano Milan e Inter: Inter e Milan per i fatti fin qui emersi dall’inchiesta potrebbero rischiare “solamente” una multa. Discorso diverso invece per i dirigenti e gli altri tesserati intercettati a dialogare con i capi ultras, per cui la Procura Figc potrebbe chiedere una squalifica o l’inibizione. Il Codice di giustizia sportiva, però, all’articolo 4 richiama appunto ai principi di lealtà, correttezza e probità. Concetti vaghi, che proprio per questo motivo si applicano a una vasta fattispecie di comportanti. "La Juventus, ad esempio, è stata penalizzata di 10 punti per il caso plusvalenze proprio in base a questo articolo del Codice, non in base all’articolo 31 (Violazioni in materia gestionale ed economica). La violazione da parte di un club degli obblighi prevista dall’articolo 4 prevede infatti una sanzione che va dall’ammonizione all’ammenda fino alla penalizzazione di uno o più punti in classifica. E per i tesserati la sanzione più grave prevista è ancora la squalifica o l’inibizione. È presto per dire cosa accadrà a Inter e Milan, ma vale la pena ricordare in conclusione che il Codice di giustizia sportiva prevede tra le circostanze aggravanti anche l’aver commesso un illecito “in concorso con soggetti facenti parte di associazione di tipo mafioso ai sensi dell’art. 416 bis del Codice penale
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