la soluzione con gli nomi attuali ?
Si torna al vecchio e caro 442, ma 442 vero, non questa versione ibrida che in realtà è un 361 mascherato o che presenta Locatelli in appoggio alla punta.
Bisogna mettere il doppio binario esterno (quindi due terzini che sovrappongono e due ali che creano spazio anche venendo dentro) in modo tale da offrire anche al regista centrale più sbocchi offensivi dinamici, non solo gente che vuole palla sui piedi ma due opzioni per lato potendo quindi sempre ribaltare in ampiezza e due opzioni in profondità sulla base dei movimenti delle punte.
Suso, Bonaventura e Calhanoglu devono partire esterni per poi tagliare dentro dinamici e soprattutto devono avere sempre due giocatori davanti (le punte) che poi diventano quattro (le punte + i terzini) o cinque (quando arriva Kessie).
Senza andare troppo lontano, guardate Candreva nel 352 con l'Italia (sempre schermato con l'uomo davanti, sempre in ricezioni statiche, sempre costretto a partire da fermo) e guardatelo all'Inter nel 4231 in cui può scegliere dove e quando posizionarsi, con il D'Ambrosio di turno che sovrappone e gli crea spazio per quei cross in situazioni dinamiche.
E poi pensiamo a Rodriguez, che ha lo stesso identico problema di Candreva in azzurro perché ricevendo in quelle zone di campo alte e non andando mai oltre la linea avversaria si trova regolarmente chiuso e costretto a rinculare timido all'indietro (non ha dribbling e uno contro uno, appunto come Candreva), di fatto affossandoci l'ampiezza di gioco ed il binario sinistro (ed ora finisce appunto pure in panchina).
Non posso credere che D'Ambrosio e Candreva siano così nettamente meglio dei nostri binari esterni, ma semplicemente (e pure al netto di Icardi) possono lavorare in coppia e quindi crossare in situazioni dinamiche con la difesa non schierata.
Ovviamente alla base di tutto c'è l'utilizzo delle due punte, Kalinic e Andrè Silva fissi, che non a caso anche nel secondo tempo di Napoli tra mille problemi ed incompatibilità hanno fatto subodorare qualcosa di interessante e soprattutto hanno permesso di fare densità più profonda per quanto confusa, schiacciando in alcuni momenti gli avversari come mai successo nel primo tempo.
Ed infine finalmente libereremmo Kessie (alla Vecino) nel lavoro box-to-box, non più costretto a fare l'Iniesta che palleggia in mezzo al campo ma libero di buttarsi dentro a piacimento mentre i due esterni offensivi assicurano densità sulla trequarti (che tanto in area non ci vanno comunque) ed anche un minimo di aiuto a Biglia in caso di palla persa e transizione avversaria.