Ergo, se la Camera Giudicante decidesse di escluderci non potrebbe procedere ai sorteggi (nella specie quelli del 23 luglio, dato che l'Italia avrà una squadra che parteciperà al 3° turno preliminare) in pendenza del prevedibile ricorso davanti al TAS.
Se la sentenza che dispone l'esclusione verrà emessa entro la fine di giugno e l'appello contro questa decisione verrà depositato entro la prima settimana di luglio, il TAS dovrebbe decidere nel giro di due settimane o anche meno. Prima d'oggi non è mai accaduto niente di simile. I casi di esclusione alla data odierna sono i seguenti:
2014: Stella Rossa Belgrado (Serbia), Ekranas (Lituania), Cluj (Romania), Bursaspor (Turchia)
2015: Pallohonka (Finlandia), Inter Baku (Azerbaigian), Dinamo Mosca (Russia), Cska Sofia (Bulgaria), Targu Mures (Romania), Dnipro (Ucraina)
2016: Galatasaray (Turchia)
2017: Partizan Belgrado (Serbia), Karabukspor (Turchia)
2018: Panathinaikos (Grecia), Sion (Svizzera), Irtysh (Irlanda)
Nessuno di questi è stato escluso tra giugno e luglio, dovendo anche disputare la successiva edizione della competizione europea. Solitamente le decisioni, infatti, arrivano in primavera e la sentenza del TAS entro giugno, proprio per consentire alla UEFA di procedere con regolarità ai sorteggi. Quei pochi casi in cui, invece, le squadre son state escluse a metà giugno (Karabukspor nel 2016), riguardavano squadre che non si erano qualificate per la successiva edizione della competizione. Quindi non si poneva il problema dei sorteggi.
Se invece la Camera Giudicante avesse deciso di NON escluderci ma di sanzionarci con una sorta di SA più stringente (è nelle facoltà della Camera Giudicante) allora non si porrebbe il problema dei sorteggi. E quindi del rinvio dell'udienza di ben 12 giorni.
Non ci resta che aspettare e vedere cosa succede