In quanto scrivi ci sono cose vere ed altre discutibili.
Intanto, vi sono tante di quelle frodi nella produzione olearia italiana che non si capisce come mai, con tutta questa potenziale sovrapproduzione, per commettere una frode uno vada a prendere olive da tutte le parti fuorché l'Italia, per spacciarle per olio italiano.
Ai tempi delle negoziazioni sull'acciaio o l'agricoltura o allevamento (quote latte)in Italia si cambiava un governo ogni 6 mesi, l'Italia era si sotto rappresentata negli organismi comunitari, ma per responsabilità PROPRIE! Proprie della propria classe politica ed imprenditoriale assente, priva di visione, incapace di parlare una lingua straniera e farsi valere. l'Italia è stata troppo remissiva? Ma come, non siamo qui a celebrare i forti e prepotenti? Cosa pensiamo di contare domani? E se non stabilisci accordi commerciali coi paesi confinanti, come fai domani a fermare orde migratorie di inutili disperati oppure a procurarti tecnici e stagionali che parlino italiano?
I vincolo all'importazione di acciaio dall'estero attualmente si inquadrano si nel green deal, sono fin troppo ambiziosi, aggettivo usato da Indiani, ma cercano di tutelare le acciaierie europee che sono sopravvissute alle norme anti-inquinamento.
Tutto è migliorabile. Niente da buttare in toto.
E bisogna presenziare e farsi valere.
Ma la cultura politica italiana non abitua al rendiconto né i politici né gli elettori.