carletto87
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Libertà di parola. Bisognerebbe mettersi d'accordo su questo:
È difficile trovare in una qualsiasi di quelle posizioni qualcosa che renda la "libertà di parola" più libera. Chiunque ne faccia parte dovrebbe quindi aspettarsi di incontrare resistenza.
Persino in una società di tipo anarchico nessuno si sentirebbe "autorizzato" a comportarsi da con altre persone o categorie, solo perché esiste un fantomatico "diritto alla libertà di parola".
Probabilmente ci sarebbe, in generale, qualche incentivo a non reagire in modo eccessivo, dal momento che le cose avrebbero il potenziale per trasformarsi in uno sconvolgimento sociale generale, ma questi filtri verrebbero via via meno nel momento in cui le tue intenzioni sono quelle di promuovere divisione sociale, conflitti e comportamenti oppressivi.
E d'altro canto è arrivato il momento di uscire delle ambiguità e dalle zone grigie.
Gli storici hanno una parola per i tedeschi che entrarono nel partito Nazista, non perchè odiavano gli Ebrei, ma per una speranza di ripristinare il patriottismo, per un senso di ansia economica, per una speranza di preservare i loro valori religiosi, perchè non amavano i loro oppositori, per mero opportunismo politico, convenienza, ignoranza o avidità.
La parola è Nazi. A nessuno importa più quale fossero i loro motivi.
Si unirono a quello che si unirono. Hanno fornito il loro supporto e la loro approvazione morale. E in fare ciò, hanno legato se stessi a tutto quello che è venuto dopo.
L'intolleranza non può essere protetta da diritti e sostenuta da gerarchie sociali tollerate. Mi sembra che, in generale, nel mondo sia in corso una progressiva presa di coscienza rispetto a questi e altri concetti.
Spiace per chi si sente direttamente attaccato e isolato. Anzi no, proprio per niente.

È difficile trovare in una qualsiasi di quelle posizioni qualcosa che renda la "libertà di parola" più libera. Chiunque ne faccia parte dovrebbe quindi aspettarsi di incontrare resistenza.
Persino in una società di tipo anarchico nessuno si sentirebbe "autorizzato" a comportarsi da con altre persone o categorie, solo perché esiste un fantomatico "diritto alla libertà di parola".
Probabilmente ci sarebbe, in generale, qualche incentivo a non reagire in modo eccessivo, dal momento che le cose avrebbero il potenziale per trasformarsi in uno sconvolgimento sociale generale, ma questi filtri verrebbero via via meno nel momento in cui le tue intenzioni sono quelle di promuovere divisione sociale, conflitti e comportamenti oppressivi.
E d'altro canto è arrivato il momento di uscire delle ambiguità e dalle zone grigie.
Gli storici hanno una parola per i tedeschi che entrarono nel partito Nazista, non perchè odiavano gli Ebrei, ma per una speranza di ripristinare il patriottismo, per un senso di ansia economica, per una speranza di preservare i loro valori religiosi, perchè non amavano i loro oppositori, per mero opportunismo politico, convenienza, ignoranza o avidità.
La parola è Nazi. A nessuno importa più quale fossero i loro motivi.
Si unirono a quello che si unirono. Hanno fornito il loro supporto e la loro approvazione morale. E in fare ciò, hanno legato se stessi a tutto quello che è venuto dopo.
L'intolleranza non può essere protetta da diritti e sostenuta da gerarchie sociali tollerate. Mi sembra che, in generale, nel mondo sia in corso una progressiva presa di coscienza rispetto a questi e altri concetti.
Spiace per chi si sente direttamente attaccato e isolato. Anzi no, proprio per niente.