Theo: addio alla Tonali se non torni treno.

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Tuttosport in edicola: poche sgasate, molte sbandate e una prima parte di stagione per nulla soddisfacente. Può essere questa la fotografia, piuttosto fedele, degli ultimi tre mesi di Theo Hernandez con la maglia del Milan. Il terzino francese, almeno all’apparenza, sembra essere il giocatore che più di tutti pare aver accusato di più il cambio di modulo e di richieste tecnico-tattiche varate da Stefano Pioli. Il 4-3-3 gli ha tolto quelle linee di corsa che, per uno come lui, sono fondamentali e non è un caso che il ritorno al 4-2-3-1 gli abbia ridato l’antico spolvero, come dimostrano i due assist consecutivi confezionati contro Paris Saint-Germain e Lecce, con destinatario finale Olivier Giroud. Ma quello che ha stupito più di tutto è stato il nervosismo negativo che Theo ha messo in mostra. Spesso polemico con gli arbitri, ecco che i suoi atteggiamenti gli sono costati almeno tre ammonizioni per proteste su presunti falli non sanzionati ai suoi danni tanto è vero che ha esaurito il primo giro di cartellini – cinque per arrivare alla squalifica – nelle prime sei giornate di campionato, saltando la partita contro la Juventus (e con quello preso a Lecce, il francese è il giocatore più ammonito di tutto il campionato). Una situazione che, secondo alcune correnti di pensiero, può essere causata dall’addio di Paolo Maldini, che per Theo Hernandez era il punto di riferimento ma è anche vero che lo stesso Theo, dopo l’addio dell’ex direttore tecnico, è stato uno dei primi a ricevere la telefonata di Giorgio Furlani in merito al nuovo corso varato in estate. Ma la partenza a rilento di Theo è evidente e lo dicono i fatti, con tutti i dati statistici che stanno certificando un suo momento di difficoltà tecnica alla quale Pioli dovrà porre rimedio, perché si sta sempre parlando di uno dei giocatori più forti della squadra. Uno per il quale, in estate, potrebbero arrivare offerte importanti che il Milan, in caso di ammontare “alla Tonali”, difficilmente potrebbe rifiutare. Ma questo è solo uno scenario, futuro e ipotico. La realtà dei fatti ci dice che dopo la sosta per le nazionali, tutti si aspettano un Theo più determinante, più cattivo e meno sceneggiatore sui contrasti. Già, perché anche questo aspetto, che all’inizio pagava nei confronti degli arbitri, oggi non sta più rendendo, con il francese che è stato decriptato da fischietti e avversari. Non è da escludere che prima della Fiorentina ci possa essere anche un faccia a faccia di analisi tra il giocatore, Furlani, D’Ottavio, Moncada e Pioli per scuoterlo e ridargli nuova linfa a livello prestazionale. Con Leao che sarà fermo ai box (sperano di averlo con il Borussia Dortmund, ma non è certo), il Milan ha bisogno di quello che era stato ribattezzato “Treno Hernandez”, che si è visto con maggior impeto proprio contro il Psg, quando ha avuto quello spazio necessario per poter scaricare sul prato i tuoi cavalli. In una recente intervista a Telefoot, Theo ha confermato di trovarsi molto bene a Milano e di sentire la responsabilità di avere i gradi di vice capitano. Ora deve togliere il limitatore e tornare quello che tutti hanno conosciuto.
 
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Tuttosport in edicola: poche sgasate, molte sbandate e una prima parte di stagione per nulla soddisfacente. Può essere questa la fotografia, piuttosto fedele, degli ultimi tre mesi di Theo Hernandez con la maglia del Milan. Il terzino francese, almeno all’apparenza, sembra essere il giocatore che più di tutti pare aver accusato di più il cambio di modulo e di richieste tecnico-tattiche varate da Stefano Pioli. Il 4-3-3 gli ha tolto quelle linee di corsa che, per uno come lui, sono fondamentali e non è un caso che il ritorno al 4-2-3-1 gli abbia ridato l’antico spolvero, come dimostrano i due assist consecutivi confezionati contro Paris Saint-Germain e Lecce, con destinatario finale Olivier Giroud. Ma quello che ha stupito più di tutto è stato il nervosismo negativo che Theo ha messo in mostra. Spesso polemico con gli arbitri, ecco che i suoi atteggiamenti gli sono costati almeno tre ammonizioni per proteste su presunti falli non sanzionati ai suoi danni tanto è vero che ha esaurito il primo giro di cartellini – cinque per arrivare alla squalifica – nelle prime sei giornate di campionato, saltando la partita contro la Juventus (e con quello preso a Lecce, il francese è il giocatore più ammonito di tutto il campionato). Una situazione che, secondo alcune correnti di pensiero, può essere causata dall’addio di Paolo Maldini, che per Theo Hernandez era il punto di riferimento ma è anche vero che lo stesso Theo, dopo l’addio dell’ex direttore tecnico, è stato uno dei primi a ricevere la telefonata di Giorgio Furlani in merito al nuovo corso varato in estate. Ma la partenza a rilento di Theo è evidente e lo dicono i fatti, con tutti i dati statistici che stanno certificando un suo momento di difficoltà tecnica alla quale Pioli dovrà porre rimedio, perché si sta sempre parlando di uno dei giocatori più forti della squadra. Uno per il quale, in estate, potrebbero arrivare offerte importanti che il Milan, in caso di ammontare “alla Tonali”, difficilmente potrebbe rifiutare. Ma questo è solo uno scenario, futuro e ipotico. La realtà dei fatti ci dice che dopo la sosta per le nazionali, tutti si aspettano un Theo più determinante, più cattivo e meno sceneggiatore sui contrasti. Già, perché anche questo aspetto, che all’inizio pagava nei confronti degli arbitri, oggi non sta più rendendo, con il francese che è stato decriptato da fischietti e avversari. Non è da escludere che prima della Fiorentina ci possa essere anche un faccia a faccia di analisi tra il giocatore, Furlani, D’Ottavio, Moncada e Pioli per scuoterlo e ridargli nuova linfa a livello prestazionale. Con Leao che sarà fermo ai box (sperano di averlo con il Borussia Dortmund, ma non è certo), il Milan ha bisogno di quello che era stato ribattezzato “Treno Hernandez”, che si è visto con maggior impeto proprio contro il Psg, quando ha avuto quello spazio necessario per poter scaricare sul prato i tuoi cavalli. In una recente intervista a Telefoot, Theo ha confermato di trovarsi molto bene a Milano e di sentire la responsabilità di avere i gradi di vice capitano. Ora deve togliere il limitatore e tornare quello che tutti hanno conosciuto.
Dopo Thiaw, Hernandez. Ora mancano Chuckwueze e Reijnders.
 
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Tuttosport in edicola: poche sgasate, molte sbandate e una prima parte di stagione per nulla soddisfacente. Può essere questa la fotografia, piuttosto fedele, degli ultimi tre mesi di Theo Hernandez con la maglia del Milan. Il terzino francese, almeno all’apparenza, sembra essere il giocatore che più di tutti pare aver accusato di più il cambio di modulo e di richieste tecnico-tattiche varate da Stefano Pioli. Il 4-3-3 gli ha tolto quelle linee di corsa che, per uno come lui, sono fondamentali e non è un caso che il ritorno al 4-2-3-1 gli abbia ridato l’antico spolvero, come dimostrano i due assist consecutivi confezionati contro Paris Saint-Germain e Lecce, con destinatario finale Olivier Giroud. Ma quello che ha stupito più di tutto è stato il nervosismo negativo che Theo ha messo in mostra. Spesso polemico con gli arbitri, ecco che i suoi atteggiamenti gli sono costati almeno tre ammonizioni per proteste su presunti falli non sanzionati ai suoi danni tanto è vero che ha esaurito il primo giro di cartellini – cinque per arrivare alla squalifica – nelle prime sei giornate di campionato, saltando la partita contro la Juventus (e con quello preso a Lecce, il francese è il giocatore più ammonito di tutto il campionato). Una situazione che, secondo alcune correnti di pensiero, può essere causata dall’addio di Paolo Maldini, che per Theo Hernandez era il punto di riferimento ma è anche vero che lo stesso Theo, dopo l’addio dell’ex direttore tecnico, è stato uno dei primi a ricevere la telefonata di Giorgio Furlani in merito al nuovo corso varato in estate. Ma la partenza a rilento di Theo è evidente e lo dicono i fatti, con tutti i dati statistici che stanno certificando un suo momento di difficoltà tecnica alla quale Pioli dovrà porre rimedio, perché si sta sempre parlando di uno dei giocatori più forti della squadra. Uno per il quale, in estate, potrebbero arrivare offerte importanti che il Milan, in caso di ammontare “alla Tonali”, difficilmente potrebbe rifiutare. Ma questo è solo uno scenario, futuro e ipotico. La realtà dei fatti ci dice che dopo la sosta per le nazionali, tutti si aspettano un Theo più determinante, più cattivo e meno sceneggiatore sui contrasti. Già, perché anche questo aspetto, che all’inizio pagava nei confronti degli arbitri, oggi non sta più rendendo, con il francese che è stato decriptato da fischietti e avversari. Non è da escludere che prima della Fiorentina ci possa essere anche un faccia a faccia di analisi tra il giocatore, Furlani, D’Ottavio, Moncada e Pioli per scuoterlo e ridargli nuova linfa a livello prestazionale. Con Leao che sarà fermo ai box (sperano di averlo con il Borussia Dortmund, ma non è certo), il Milan ha bisogno di quello che era stato ribattezzato “Treno Hernandez”, che si è visto con maggior impeto proprio contro il Psg, quando ha avuto quello spazio necessario per poter scaricare sul prato i tuoi cavalli. In una recente intervista a Telefoot, Theo ha confermato di trovarsi molto bene a Milano e di sentire la responsabilità di avere i gradi di vice capitano. Ora deve togliere il limitatore e tornare quello che tutti hanno conosciuto.


Lo vorrei vedere in mano ad un allenatore che lo fa giocare solo ed esclusivamente da terzino con permesso di attaccare, stile Serginho o Theo dei primi anni. Niente piu tatticismi assurdi con Theo in mezzo al campo.
 
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Dalle parti di torino farebbero meglio a preoccuparsi di gatti.
 

Commodore06

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Theo era molto legato a Paolo. Ma per me non è questo il problema.

Ogni problema di questa squadra porta sempre al Coach.

Certo se andasse via anche lui per poi fare acquisti alla Football Manager sarebbe una bella delusione
 

Ramza Beoulve

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Hernandez-22102023-milanweb.jpg

Persino io, che amo il Milan fin da quando ho coscienza, vorrei fuggire a gambe levate dal Milan di Pinoli, Fuffani e Partoanale...

Figuriamoci Theo...
 

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Swaitak

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per criticare theo ce ne vuole.
solo ieri dicevano che senza di lui si perde sempre.
spazzatura.
 
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