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Ok. Una domanda provocatoria per introdurre una apparente contraddizione e la disparità di trattamento.
Se avete seguito tutta la discussione avete visto come la penso. Con quest'ultima riflessione di Nils, che anche io ho fatto, allora, da non tecnico, mi domando come mai viene sempre tirata in ballo questa ***** di incostituzionalità quando si va a toccare questi privilegi. Io ho asserito, in modo semplicistico, che la costituzione può essere cambiata (migliorata). Forse no. Ma se la costituzione, per perversi pieghe del sistema, va a proteggere queste anomalie e impedisce un trattamento equo dei cittadini, allora è eticamente fallace come qualsiasi altra legge transitoria. O no?
Il tuo discorso è tutto strampalato, intanto le leggi non le fa un governo ma il parlamento e non esiste che siano "giuste" bensì solo "legali" quindi non in contrapposizione ad altre leggi già in vigore e di livello superiore (tipo una legge costituzionale)
In seconda battuta il problema non è nemmeno nella legge che viene abrogata ma nel principio, mi pare sancito dalle preleggi, che la Legge dispone solo per l'avvenire e pertanto non può avere effetto retroattivo (ci sono alcune eccezioni ma sono casi specifici che qui non ci sono)
Per me l'abolizione di questi vitalizi va fatta assumendo il principio che essi benché legali sono di fatto un'inacettabile privilegio concesso dai politici a se stessi a scapito dei cittadini
Ma il principio dell'irretroattività se violato diventerebbe pericolosissimo perché aprirebbe uno spiraglio anche a interventi simili in ambito penale (cosa inammissibile per tutti credo anche per reati gravi)
Mi autocito a risposta