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Non c'è pace per il povero Sinner.
Dopo le polemiche tutte italiane per la rinuncia alla Coppa Davis, ora sono i sudtirolesi a puntare il dito contro il campione, contro alcune sue recenti parole di apprezzamento verso l'Italia e l'essere nato nel belpaese.
Gli eredi delle truppe asburgiche anti-napoleoniche gli scrivono una lettera, per mano del comandante degli Shoutzen sudtirolesi:
"Era inevitabile che accadesse prima o poi: hai spiegato di essere felice di essere italiano, e altrettanto felice di non essere nato in Austria. In una società libera ognuno è libero di definire la propria identità ma caro Jannik sai bene che affermazioni come queste, soprattutto se provenienti da una persona molto conosciuta, hanno ripercussioni che vanno ben oltre lo sport. Vengono accolte con soddisfazione dai nazionalisti italiani ma con preoccupazione qui da noi perché toccano questioni di fondamentale importanza, la nostra lingua, la nostra storia, la nostra identità".
Dopo le polemiche tutte italiane per la rinuncia alla Coppa Davis, ora sono i sudtirolesi a puntare il dito contro il campione, contro alcune sue recenti parole di apprezzamento verso l'Italia e l'essere nato nel belpaese.
Gli eredi delle truppe asburgiche anti-napoleoniche gli scrivono una lettera, per mano del comandante degli Shoutzen sudtirolesi:
"Era inevitabile che accadesse prima o poi: hai spiegato di essere felice di essere italiano, e altrettanto felice di non essere nato in Austria. In una società libera ognuno è libero di definire la propria identità ma caro Jannik sai bene che affermazioni come queste, soprattutto se provenienti da una persona molto conosciuta, hanno ripercussioni che vanno ben oltre lo sport. Vengono accolte con soddisfazione dai nazionalisti italiani ma con preoccupazione qui da noi perché toccano questioni di fondamentale importanza, la nostra lingua, la nostra storia, la nostra identità".

