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Uno studio dell'istituto di ricerca Altamedica dimostra che i guariti non necessitano di alcun vaccino covid.
E' presentato al congresso di genetica umana in svolgimento a Trieste
Il direttore sanitario Giorlandino in realtà già da mesi ne stava parlando in base ai dati preliminari, tuttavia si continuavano a vedere guariti in fila per vaccinarsi o sospesi/multati per non averlo fatto.
"Lo studio sperimentale, eseguito su un numero considerevole di soggetti che hanno contratto l'infezione, dimostra che i linfociti B sono pronti a riattivarsi immediatamente allorché vengano nuovamente a contatto con il virus, trasformandosi in plasmacellule che poi genereranno gli anticorpi specifici.
Ovviamente non vi è paragone sulla efficacia della immunità naturale rispetto a quella modesta e limitata post-vaccinale.
I vaccini sono attivi soltanto contro una parte del virus, la proteina spike, mentre gli anticorpi naturali sono attivi contro tutto il virus e quindi non temono varianti
L'idea poi che chi si sia vaccinato sviluppi semmai una malattia inferiore non è più attuale.
I nuovi vaccini Pfizer che l'industria statunitense sta cercando di introdurre con la modificazione dell'RNA attivo contro alcune nuove (ma oramai anche esse inattuali) varianti omicron risultano destituiti di utilità.
Innanzitutto, perché il virus, come detto, ha perso la sua pericolosità, l'aggressione dei polmoni, e poi perché le varianti si susseguono incessantemente e possono essere contrastate solo da chi ha acquisito, con l'infezione, l'immunità naturale contro tutto il virus, indipendentemente dalle varianti che interessano solo piccole pari di esso.
Per chi è solo protetto dal vaccino rischierà questa rino-faringo-tracheite.
Infatti, la tecnologia di questi vaccini statunitensi arriva sempre molto più tardi delle mutazioni della proteina virale che vogliono contrastare”.
Agi
E' presentato al congresso di genetica umana in svolgimento a Trieste
Il direttore sanitario Giorlandino in realtà già da mesi ne stava parlando in base ai dati preliminari, tuttavia si continuavano a vedere guariti in fila per vaccinarsi o sospesi/multati per non averlo fatto.
"Lo studio sperimentale, eseguito su un numero considerevole di soggetti che hanno contratto l'infezione, dimostra che i linfociti B sono pronti a riattivarsi immediatamente allorché vengano nuovamente a contatto con il virus, trasformandosi in plasmacellule che poi genereranno gli anticorpi specifici.
Ovviamente non vi è paragone sulla efficacia della immunità naturale rispetto a quella modesta e limitata post-vaccinale.
I vaccini sono attivi soltanto contro una parte del virus, la proteina spike, mentre gli anticorpi naturali sono attivi contro tutto il virus e quindi non temono varianti
L'idea poi che chi si sia vaccinato sviluppi semmai una malattia inferiore non è più attuale.
I nuovi vaccini Pfizer che l'industria statunitense sta cercando di introdurre con la modificazione dell'RNA attivo contro alcune nuove (ma oramai anche esse inattuali) varianti omicron risultano destituiti di utilità.
Innanzitutto, perché il virus, come detto, ha perso la sua pericolosità, l'aggressione dei polmoni, e poi perché le varianti si susseguono incessantemente e possono essere contrastate solo da chi ha acquisito, con l'infezione, l'immunità naturale contro tutto il virus, indipendentemente dalle varianti che interessano solo piccole pari di esso.
Per chi è solo protetto dal vaccino rischierà questa rino-faringo-tracheite.
Infatti, la tecnologia di questi vaccini statunitensi arriva sempre molto più tardi delle mutazioni della proteina virale che vogliono contrastare”.
Agi
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