Stadio: La Maura in pole. Firma, vincolo decisione finale.

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Lineker10

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GDS. per lo stadio del Milan si è mosso Cardinale in persona che come ampiamente documentato ieri ha visto prima Sala e poi Fontana. l’area dell’ippodromo in zona San Siro in pole, ma Sesto e San Donato sono in corsa. A marzo le analisi, decisioni sullo stadio entro aprile

Il Milan ha fretta e il fatto che Cardinale abbia incontrato la più alta carica cittadina ha un grande significato formale, al
di là dei contenuti dell’incontro che non è stato tecnico, ma politico. I cardini del dialogo restano due: la grande attenzione del Milan per l’area di La Maura – anche se va sottolineato come le altre opzioni restino assolutamente possibili – e l’intenzione, più o meno conclamata, di procedere da soli. Oltre all’assicurazione che le scelte del club non intendono andare contro nessuno, ma vengono prese solo nell’interesse specifico del club stesso. Sala e Cardinale hanno messo a confronto le rispettive esigenze, e quella più impellente del Diavolo si chiama fretta. Ecco perché Cardinale ha deciso di muoversi ancora in prima persona, dopo il blitz dello scorso maggio a Sesto San Giovanni. La faccenda stadio ai suoi occhi deve svoltare e lo deve fare in tempi rapidi.

La Maura in tutto questo ha una situazione particolare. Snaitech, attuale proprietario, ha firmato un preliminare di vendita con F3A Green e con il suo presidente Federico Consolandi, sviluppatore immobiliare milanese molto noto per progetti come Washington Building e il Bosconavigli di Stefano Boeri. Il Milan dovrà parlare con entrambe le società – e già lo sta facendo – per trovare un accordo. Lo stadio verrebbe costruito nella zona Nord dell’area, sfruttando la destinazione sportiva presente. Snaitech invece, anche nel caso si concretizzasse la cessione definitiva a F3A Green prevista entro dicembre 2024, manterrà un diritto permanente su un’area a Sud per l’allenamento dei cavalli. L’area, estesa per 75 ettari, convince Sala, che non ama vedere il Milan fuori città e potrebbe destinare alla collettività una zona ora non accessibile, altro punto di forza della proposta La Maura. Perché Sesto e San Donato restano in corsa ma il Milan ora lavora tanto, tantissimo, su questa area verde a un passo da San Siro.

CorSera: una minaccia di vincolo su San Siro, un passo in più fuori, almeno per il Milan. Il proprietario Gerry Cardinale e l’ad Giorgio Furlani hanno incontrato brevemente il sindaco di Milano Giuseppe Sala e poi il presidente della Regione Attilio Fontana. Non un caso: la zona dell’ippodromo La Maura, su cui si sta concentrando l’interesse del Milan, rientra nel Parco Sud, che sta diventando di competenza regionale. L’ipotesi è di firmare un «accordo di programma» tra Milan, Comune e Regione, un meccanismo che consente di andare in variante e superare i vincoli sulle licenze edilizie. Insomma, si lavora verso la direzione che era stata illustrata ufficialmente martedì a Palazzo Marino. E non cambia i programmi il comunicato della Snaitech, la proprietaria attuale dell’area dell’ippodromo, che ha ricordato come abbia firmato un «accordo preliminare di vendita» con F3A green, che ha come condizioni la realizzazione di due nuove piste e servizi per il trotto.
Il Milan approfondisce lo studio di quello che sembra diventato il tavolo principale di gioco. Non aiuta a perorare la causa del progetto originario, la demolizione del Meazza e la costruzione del nuovo San Siro in condivisione con l’Inter, la precisazione della soprintendente alle Belle Arti Emanuela Carpani che ha ricordato che sì, al momento,
«sull’area di San Siro non c’è un vincolo paesaggistico né culturale», però potrebbe esserci dal 2025 quando saranno passati 70 anni dalla costruzione del secondo anello. «Che ci sia la possibilità del vincolo, non significa che scatterà, bisogna aspettare che maturi il requisito», a quel punto ci sarà la verifica. Però non è una circostanza che invogli una proprietà già intenzionata a cambiare.



Focus della GDS su La Maura

maura.png
Insomma dopo 4 anni si riparte da zero.
Nuovo giro nuova corsa.
Un bel gioco dell'oca all'italiana.

Per me non si fa nulla di nulla, manco il nuovo ippodromo altro che stadio, felice di sbagliarmi.
 

Lineker10

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Ma cosa vuoi che si faccia.
In pratica ci sono coinvolti il Comune di Milano, la Regione Lombardia, Snaitech, ora pure questi Green3 o come si chiamano... infine noi che abbiamo pure una proprietà americana (la ciliegina sulla torta).

Io proprio non vedo alcuno spiraglio, neanche minimo, che ne esca fuori qualcosa di concreto. Alla fine non verrà fatto nè lo stadio nè l'ippodromo, tutto resterà esattamente come è. Solo che se ne parlerà a lungo, con relativi studi, progetti, presentazioni, rinfreschi, dibattiti... che poi è il vero scopo di molti dei soggetti coinvolti.
 
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GDS. per lo stadio del Milan si è mosso Cardinale in persona che come ampiamente documentato ieri ha visto prima Sala e poi Fontana. l’area dell’ippodromo in zona San Siro in pole, ma Sesto e San Donato sono in corsa. A marzo le analisi, decisioni sullo stadio entro aprile

Il Milan ha fretta e il fatto che Cardinale abbia incontrato la più alta carica cittadina ha un grande significato formale, al
di là dei contenuti dell’incontro che non è stato tecnico, ma politico. I cardini del dialogo restano due: la grande attenzione del Milan per l’area di La Maura – anche se va sottolineato come le altre opzioni restino assolutamente possibili – e l’intenzione, più o meno conclamata, di procedere da soli. Oltre all’assicurazione che le scelte del club non intendono andare contro nessuno, ma vengono prese solo nell’interesse specifico del club stesso. Sala e Cardinale hanno messo a confronto le rispettive esigenze, e quella più impellente del Diavolo si chiama fretta. Ecco perché Cardinale ha deciso di muoversi ancora in prima persona, dopo il blitz dello scorso maggio a Sesto San Giovanni. La faccenda stadio ai suoi occhi deve svoltare e lo deve fare in tempi rapidi.

La Maura in tutto questo ha una situazione particolare. Snaitech, attuale proprietario, ha firmato un preliminare di vendita con F3A Green e con il suo presidente Federico Consolandi, sviluppatore immobiliare milanese molto noto per progetti come Washington Building e il Bosconavigli di Stefano Boeri. Il Milan dovrà parlare con entrambe le società – e già lo sta facendo – per trovare un accordo. Lo stadio verrebbe costruito nella zona Nord dell’area, sfruttando la destinazione sportiva presente. Snaitech invece, anche nel caso si concretizzasse la cessione definitiva a F3A Green prevista entro dicembre 2024, manterrà un diritto permanente su un’area a Sud per l’allenamento dei cavalli. L’area, estesa per 75 ettari, convince Sala, che non ama vedere il Milan fuori città e potrebbe destinare alla collettività una zona ora non accessibile, altro punto di forza della proposta La Maura. Perché Sesto e San Donato restano in corsa ma il Milan ora lavora tanto, tantissimo, su questa area verde a un passo da San Siro.

CorSera: una minaccia di vincolo su San Siro, un passo in più fuori, almeno per il Milan. Il proprietario Gerry Cardinale e l’ad Giorgio Furlani hanno incontrato brevemente il sindaco di Milano Giuseppe Sala e poi il presidente della Regione Attilio Fontana. Non un caso: la zona dell’ippodromo La Maura, su cui si sta concentrando l’interesse del Milan, rientra nel Parco Sud, che sta diventando di competenza regionale. L’ipotesi è di firmare un «accordo di programma» tra Milan, Comune e Regione, un meccanismo che consente di andare in variante e superare i vincoli sulle licenze edilizie. Insomma, si lavora verso la direzione che era stata illustrata ufficialmente martedì a Palazzo Marino. E non cambia i programmi il comunicato della Snaitech, la proprietaria attuale dell’area dell’ippodromo, che ha ricordato come abbia firmato un «accordo preliminare di vendita» con F3A green, che ha come condizioni la realizzazione di due nuove piste e servizi per il trotto.
Il Milan approfondisce lo studio di quello che sembra diventato il tavolo principale di gioco. Non aiuta a perorare la causa del progetto originario, la demolizione del Meazza e la costruzione del nuovo San Siro in condivisione con l’Inter, la precisazione della soprintendente alle Belle Arti Emanuela Carpani che ha ricordato che sì, al momento,
«sull’area di San Siro non c’è un vincolo paesaggistico né culturale», però potrebbe esserci dal 2025 quando saranno passati 70 anni dalla costruzione del secondo anello. «Che ci sia la possibilità del vincolo, non significa che scatterà, bisogna aspettare che maturi il requisito», a quel punto ci sarà la verifica. Però non è una circostanza che invogli una proprietà già intenzionata a cambiare.



Focus della GDS su La Maura

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Non diamo sempre la colpa agli altri.
Non sono solamente i "cattivi" a boicottarci lo stadio, ma anche noi in prima persona facciamo di tutto per cercare proprio le zone con 1000 vincoli possibili ed immaginabili.

Noi lo stadio NON lo vogliamo costruire.
Punto.
 
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Non diamo sempre la colpa agli altri.
Non sono solamente i "cattivi" a boicottarci lo stadio, ma anche noi in prima persona facciamo di tutto per cercare proprio le zone con 1000 vincoli possibili ed immaginabili.

Noi lo stadio NON lo vogliamo costruire.
Punto.

ma infatti. Premesso che in Italia ci sono leggi assurde come vincoli su stadi e mille balzelli inutili, bisogna anche dire che le proprietà non hanno alcuna intenzione di tirar fuori 1 euro. I progetti non sono per uno stadio (come San Siro o a Roma con Pallotta) ma stadi + indefiniti metri per costruirci, quasi rigorosamente gratis. Come i nostri Zhang e Cardinale che non hanno 1 euro nemmeno per sbaglio, quale altra alternativa esiste a San Siro? Nessuna, ve lo dico già ora.
 

Djici

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Incredibile come pure nella questione stadio i trombettieri vogliano proteggere gli ingiocabili.
Tralasciando per 2 secondi la storia su l'Inter... Ma vogliamo parlare del Milan?
Hai letto tutte le problematiche su questa zona?
Ma santo cielo, manca solo che sia Elkann a comprare il terreno a snaitech e abbiamo fatto bingo...
Come si fa a cercare così tanti problemi?
 
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Tralasciando per 2 secondi la storia su l'Inter... Ma vogliamo parlare del Milan?
Hai letto tutte le problematiche su questa zona?
Ma santo cielo, manca solo che sia Elkann a comprare il terreno a snaitech e abbiamo fatto bingo...
Come si fa a cercare così tanti problemi?
Sarà sempre cosi, ovunque e comunque.
Questo è un paese di m.

Fino a quando non si pagherà per i danni arrecati e causati sarà cosi e pure peggio.
Un paese nel quale la cittadinanza spesso ripone più fiducia nell'illegalità che nella legalità.

Dalle mie parti se chiami l'amico in pochi giorni ti risolve una pratica che altrimenti prenderebbe polvere su qualche scrivania per anni.
Ed ecco che il dovuto magicamente diventa favore, ed ecco che aumenta il potere politico di certi personaggi nel buco nero lasciato dallo stato.
 

Djici

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Sarà sempre cosi, ovunque e comunque.
Questo è un paese di m.

Fino a quando non si pagherà per i danni arrecati e causati sarà cosi e pure peggio.
Un paese nel quale la cittadinanza spesso ripone più fiducia nell'illegalità che nella legalità.

Dalle mie parti se chiami l'amico in pochi giorni ti risolve una pratica che altrimenti prenderebbe polvere su qualche scrivania per anni.
Ed ecco che il dovuto magicamente diventa favore, ed ecco che aumenta il potere politico di certi personaggi nel buco nero lasciato dallo stato.
Ma non ti dico che non sia difficile dapertutto.
Ci sono 3 o 4 possibilità.
Pero qui abbiamo scelto la zona più difficile in assoluto. Per trovarne una più difficile dovevi dire che volevi distruggere il duomo per farci lo stadio ?
 
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Ma non ti dico che non sia difficile dapertutto.
Ci sono 3 o 4 possibilità.
Pero qui abbiamo scelto la zona più difficile in assoluto. Per trovarne una più difficile dovevi dire che volevi distruggere il duomo per farci lo stadio ?
Sta tranquillo che pure in capo al mondo verrebbero a romperci le palle.

Sai quando costruiremo lo stadio?
Quando non se ne parlerà.
In italia funziona cosi.
 

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Il Milan ha fretta e il fatto che Cardinale abbia incontrato la più alta carica cittadina ha un grande significato formale, al
di là dei contenuti dell’incontro che non è stato tecnico, ma politico. I cardini del dialogo restano due: la grande attenzione del Milan per l’area di La Maura – anche se va sottolineato come le altre opzioni restino assolutamente possibili – e l’intenzione, più o meno conclamata, di procedere da soli. Oltre all’assicurazione che le scelte del club non intendono andare contro nessuno, ma vengono prese solo nell’interesse specifico del club stesso. Sala e Cardinale hanno messo a confronto le rispettive esigenze, e quella più impellente del Diavolo si chiama fretta. Ecco perché Cardinale ha deciso di muoversi ancora in prima persona, dopo il blitz dello scorso maggio a Sesto San Giovanni. La faccenda stadio ai suoi occhi deve svoltare e lo deve fare in tempi rapidi.

La Maura in tutto questo ha una situazione particolare. Snaitech, attuale proprietario, ha firmato un preliminare di vendita con F3A Green e con il suo presidente Federico Consolandi, sviluppatore immobiliare milanese molto noto per progetti come Washington Building e il Bosconavigli di Stefano Boeri. Il Milan dovrà parlare con entrambe le società – e già lo sta facendo – per trovare un accordo. Lo stadio verrebbe costruito nella zona Nord dell’area, sfruttando la destinazione sportiva presente. Snaitech invece, anche nel caso si concretizzasse la cessione definitiva a F3A Green prevista entro dicembre 2024, manterrà un diritto permanente su un’area a Sud per l’allenamento dei cavalli. L’area, estesa per 75 ettari, convince Sala, che non ama vedere il Milan fuori città e potrebbe destinare alla collettività una zona ora non accessibile, altro punto di forza della proposta La Maura. Perché Sesto e San Donato restano in corsa ma il Milan ora lavora tanto, tantissimo, su questa area verde a un passo da San Siro.

CorSera: una minaccia di vincolo su San Siro, un passo in più fuori, almeno per il Milan. Il proprietario Gerry Cardinale e l’ad Giorgio Furlani hanno incontrato brevemente il sindaco di Milano Giuseppe Sala e poi il presidente della Regione Attilio Fontana. Non un caso: la zona dell’ippodromo La Maura, su cui si sta concentrando l’interesse del Milan, rientra nel Parco Sud, che sta diventando di competenza regionale. L’ipotesi è di firmare un «accordo di programma» tra Milan, Comune e Regione, un meccanismo che consente di andare in variante e superare i vincoli sulle licenze edilizie. Insomma, si lavora verso la direzione che era stata illustrata ufficialmente martedì a Palazzo Marino. E non cambia i programmi il comunicato della Snaitech, la proprietaria attuale dell’area dell’ippodromo, che ha ricordato come abbia firmato un «accordo preliminare di vendita» con F3A green, che ha come condizioni la realizzazione di due nuove piste e servizi per il trotto.
Il Milan approfondisce lo studio di quello che sembra diventato il tavolo principale di gioco. Non aiuta a perorare la causa del progetto originario, la demolizione del Meazza e la costruzione del nuovo San Siro in condivisione con l’Inter, la precisazione della soprintendente alle Belle Arti Emanuela Carpani che ha ricordato che sì, al momento,
«sull’area di San Siro non c’è un vincolo paesaggistico né culturale», però potrebbe esserci dal 2025 quando saranno passati 70 anni dalla costruzione del secondo anello. «Che ci sia la possibilità del vincolo, non significa che scatterà, bisogna aspettare che maturi il requisito», a quel punto ci sarà la verifica. Però non è una circostanza che invogli una proprietà già intenzionata a cambiare.



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