Non riuscire a convertire in punti una differenza tecnica evidente, accentuata da quella numerica in corso di partita, è oggettivamente un demerito. Squadra agonisticamente poco centrata, molle in difesa (Gabbia troppo falloso, sta dimostrando di non essere ancora all'altezza del ruolo, Romagnoli in quelle serate, non tantissime, in cui esprime un senso di insicurezza al reparto), caotica in attacco, causa scelte di giocata e di tiro giammai ottimali, concrete, efficaci. Inesperienza di molti giocatori, probabilmente, ma sicuramente trame di gioco poco limpide, che puntano alla presenza perimetrale nell'area, ma non alla liberazione di uno, due giocatori in essa, per la stoccata pulita e decisa. Insomma, tanti piccoli difetti, che rimandano ad una lezione tattica esteticamente non sgradevole, ma infine poco efficace ed efficiente. Di Pioli, che stimiamo per la capacità di gestire squadre in situazioni ambientali negative, non comprendiamo il motivo per cui talvolta, letteralmente, faccia iniziare le partite dalla propria squadra direttamente dallo spogliatoio, talmente sono approcciate con mollezza e stenti, convocandola poi in campo quando i buoi sono scappati, portandosi via i punti, quelli che mancano alla nostra classifica. Ad esperienza chiusa, cioè a breve, troverà forse il modo di spiegarcelo. Sui singoli, non essendo opportuno citare i migliori dopo una partita simile, è più utile segnalare quelli sotto la media, ovvero la già citata coppia centrale difensiva; Bennacer, che non ritroviamo più in questa ripartenza, lui tra i migliori nell'era pre-Covid; e Rebic, cotto a puntino da troppe giocate a sfinimento, e che meriterebbe un turno di riposo. In attesa del miglior Zlatan, ma anche di Leao, a cui Pioli dovrebbe concedere qualche possibilità in più. Due punti persi, ormai non è più un caso, ma pazienza, si va avanti.
