Sottil:"Tifo Milan fin da bambino".

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Sottil intervistato dai canali del club:"Sono un tifoso del Milan sin da quando ero bambino. Mio padre mi ha passato la sua passione per il calcio".

"Da piccolo ero milanista e i miei genitori me la compravano quando andavamo nei negozi sportivi. Mio papà, una volta, mi ha portato una maglia del Milan di Kakà. L'aveva fatta anche firmare e ce l'ho ancora a casa. Non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, chissà che qui non possa capitare qui a Milano".

"Il crocifisso? Perchè sono un tipo religioso, tutta la mia famiglia lo è, soprattutto i miei nonni sono molto credenti. La stella è un simbolo luminoso che mi piace e l'ho abbinato alla croce".

"Mio padre? Da piccolino sono cresciuto con il pallone, volevo andare con lui al campo ad allenarmi. Il mio obiettivo è sempre stato di diventare un calciatore professionista".


"Idoli? Da piccolo, quando ho iniziato a guardare le partite, mi è sempre piaciuto Cristiano Ronaldo, soprattutto quando era al Manchester United mi faceva impazzire, faceva cose incredibili. E' un grande atleta e un grande professionista. E' un esempio per il calcio. Sono cresciuto con lui".

"Conceicao? Mi ha fatto fin da subito una bella impressione. E' molto diretto, sa quello che vuole e da calciatore lo apprezzo molto".

"Il mio punto di forza è l'uno contro uno, mentre vorrei migliorare nel colpo di testa e il mio piede debole".

"Passioni? Ho una grande passione per la musica. Durante le giornata ne ascolto tanto. Sono un ragazzo tranquillo a cui piace stare in famiglia e con gli amici. Nel tempo libero cerco di godermi questi momenti con loro. Sono cose semplici, ma per me molto importanti perchè mi permettono anche di staccare un po' da calcio. A Empoli sono venuti alcuni amici a trovarmi. La mia famiglia vive a Torino, quindi ora che io sono a Milano siamo più vicini. Non vedono l'ora di venire a San Siro a vedermi con la maglia rossonera".


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Sottil intervistato dai canali del club:"Sono un tifoso del Milan sin da quando ero bambino. Mio padre mi ha passato la sua passione per il calcio".

"Da piccolo ero milanista e i miei genitori me la compravano quando andavamo nei negozi sportivi. Mio papà, una volta, mi ha portato una maglia del Milan di Kakà. L'aveva fatta anche firmare e ce l'ho ancora a casa. Non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, chissà che qui non possa capitare qui a Milano".

"Il crocifisso? Perchè sono un tipo religioso, tutta la mia famiglia lo è, soprattutto i miei nonni sono molto credenti. La stella è un simbolo luminoso che mi piace e l'ho abbinato alla croce".

"Mio padre? Da piccolino sono cresciuto con il pallone, volevo andare con lui al campo ad allenarmi. Il mio obiettivo è sempre stato di diventare un calciatore professionista".


"Idoli? Da piccolo, quando ho iniziato a guardare le partite, mi è sempre piaciuto Cristiano Ronaldo, soprattutto quando era al Manchester United mi faceva impazzire, faceva cose incredibili. E' un grande atleta e un grande professionista. E' un esempio per il calcio. Sono cresciuto con lui".

"Conceicao? Mi ha fatto fin da subito una bella impressione. E' molto diretto, sa quello che vuole e da calciatore lo apprezzo molto".

"Il mio punto di forza è l'uno contro uno, mentre vorrei migliorare nel colpo di testa e il mio piede debole".

"Passioni? Ho una grande passione per la musica. Durante le giornata ne ascolto tanto. Sono un ragazzo tranquillo a cui piace stare in famiglia e con gli amici. Nel tempo libero cerco di godermi questi momenti con loro. Sono cose semplici, ma per me molto importanti perchè mi permettono anche di staccare un po' da calcio. A Empoli sono venuti alcuni amici a trovarmi. La mia famiglia vive a Torino, quindi ora che io sono a Milano siamo più vicini. Non vedono l'ora di venire a San Siro a vedermi con la maglia rossonera".
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Sottil intervistato dai canali del club:"Sono un tifoso del Milan sin da quando ero bambino. Mio padre mi ha passato la sua passione per il calcio".

"Da piccolo ero milanista e i miei genitori me la compravano quando andavamo nei negozi sportivi. Mio papà, una volta, mi ha portato una maglia del Milan di Kakà. L'aveva fatta anche firmare e ce l'ho ancora a casa. Non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, chissà che qui non possa capitare qui a Milano".

"Il crocifisso? Perchè sono un tipo religioso, tutta la mia famiglia lo è, soprattutto i miei nonni sono molto credenti. La stella è un simbolo luminoso che mi piace e l'ho abbinato alla croce".

"Mio padre? Da piccolino sono cresciuto con il pallone, volevo andare con lui al campo ad allenarmi. Il mio obiettivo è sempre stato di diventare un calciatore professionista".


"Idoli? Da piccolo, quando ho iniziato a guardare le partite, mi è sempre piaciuto Cristiano Ronaldo, soprattutto quando era al Manchester United mi faceva impazzire, faceva cose incredibili. E' un grande atleta e un grande professionista. E' un esempio per il calcio. Sono cresciuto con lui".

"Conceicao? Mi ha fatto fin da subito una bella impressione. E' molto diretto, sa quello che vuole e da calciatore lo apprezzo molto".

"Il mio punto di forza è l'uno contro uno, mentre vorrei migliorare nel colpo di testa e il mio piede debole".

"Passioni? Ho una grande passione per la musica. Durante le giornata ne ascolto tanto. Sono un ragazzo tranquillo a cui piace stare in famiglia e con gli amici. Nel tempo libero cerco di godermi questi momenti con loro. Sono cose semplici, ma per me molto importanti perchè mi permettono anche di staccare un po' da calcio. A Empoli sono venuti alcuni amici a trovarmi. La mia famiglia vive a Torino, quindi ora che io sono a Milano siamo più vicini. Non vedono l'ora di venire a San Siro a vedermi con la maglia rossonera".

Ma quante volte ripetono sempre le stesse robe?
 

Mika

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c'è da insistere su sto ragazzo. c'è da tenerlo e farlo giocare nelle rotazioni.....e non bocciarlo se questa stagione finisce peggio


IMHO.
Io sono convinto che uno zoccolo italiano deve esserci, anche se non sono Maldini o Pirlo, perché serve proprio perché sanno cmq che club è il nostro. Non sono mai a favore di 24 stranieri su 28 giocatori.
 
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Io sono convinto che uno zoccolo italiano deve esserci, anche se non sono Maldini o Pirlo, perché serve proprio perché sanno cmq che club è il nostro. Non sono mai a favore di 24 stranieri su 28 giocatori.
Lo zoccolo italiano non lo so, di sicuro girano zoccole italiane nell' ambiente Milan
 
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Sottil intervistato dai canali del club:"Sono un tifoso del Milan sin da quando ero bambino. Mio padre mi ha passato la sua passione per il calcio".

"Da piccolo ero milanista e i miei genitori me la compravano quando andavamo nei negozi sportivi. Mio papà, una volta, mi ha portato una maglia del Milan di Kakà. L'aveva fatta anche firmare e ce l'ho ancora a casa. Non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, chissà che qui non possa capitare qui a Milano".

"Il crocifisso? Perchè sono un tipo religioso, tutta la mia famiglia lo è, soprattutto i miei nonni sono molto credenti. La stella è un simbolo luminoso che mi piace e l'ho abbinato alla croce".

"Mio padre? Da piccolino sono cresciuto con il pallone, volevo andare con lui al campo ad allenarmi. Il mio obiettivo è sempre stato di diventare un calciatore professionista".


"Idoli? Da piccolo, quando ho iniziato a guardare le partite, mi è sempre piaciuto Cristiano Ronaldo, soprattutto quando era al Manchester United mi faceva impazzire, faceva cose incredibili. E' un grande atleta e un grande professionista. E' un esempio per il calcio. Sono cresciuto con lui".

"Conceicao? Mi ha fatto fin da subito una bella impressione. E' molto diretto, sa quello che vuole e da calciatore lo apprezzo molto".

"Il mio punto di forza è l'uno contro uno, mentre vorrei migliorare nel colpo di testa e il mio piede debole".

"Passioni? Ho una grande passione per la musica. Durante le giornata ne ascolto tanto. Sono un ragazzo tranquillo a cui piace stare in famiglia e con gli amici. Nel tempo libero cerco di godermi questi momenti con loro. Sono cose semplici, ma per me molto importanti perchè mi permettono anche di staccare un po' da calcio. A Empoli sono venuti alcuni amici a trovarmi. La mia famiglia vive a Torino, quindi ora che io sono a Milano siamo più vicini. Non vedono l'ora di venire a San Siro a vedermi con la maglia rossonera".


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I cross li sa fare meglio di Leao.
 

Giangy

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Sottil intervistato dai canali del club:"Sono un tifoso del Milan sin da quando ero bambino. Mio padre mi ha passato la sua passione per il calcio".

"Da piccolo ero milanista e i miei genitori me la compravano quando andavamo nei negozi sportivi. Mio papà, una volta, mi ha portato una maglia del Milan di Kakà. L'aveva fatta anche firmare e ce l'ho ancora a casa. Non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, chissà che qui non possa capitare qui a Milano".

"Il crocifisso? Perchè sono un tipo religioso, tutta la mia famiglia lo è, soprattutto i miei nonni sono molto credenti. La stella è un simbolo luminoso che mi piace e l'ho abbinato alla croce".

"Mio padre? Da piccolino sono cresciuto con il pallone, volevo andare con lui al campo ad allenarmi. Il mio obiettivo è sempre stato di diventare un calciatore professionista".


"Idoli? Da piccolo, quando ho iniziato a guardare le partite, mi è sempre piaciuto Cristiano Ronaldo, soprattutto quando era al Manchester United mi faceva impazzire, faceva cose incredibili. E' un grande atleta e un grande professionista. E' un esempio per il calcio. Sono cresciuto con lui".

"Conceicao? Mi ha fatto fin da subito una bella impressione. E' molto diretto, sa quello che vuole e da calciatore lo apprezzo molto".

"Il mio punto di forza è l'uno contro uno, mentre vorrei migliorare nel colpo di testa e il mio piede debole".

"Passioni? Ho una grande passione per la musica. Durante le giornata ne ascolto tanto. Sono un ragazzo tranquillo a cui piace stare in famiglia e con gli amici. Nel tempo libero cerco di godermi questi momenti con loro. Sono cose semplici, ma per me molto importanti perchè mi permettono anche di staccare un po' da calcio. A Empoli sono venuti alcuni amici a trovarmi. La mia famiglia vive a Torino, quindi ora che io sono a Milano siamo più vicini. Non vedono l'ora di venire a San Siro a vedermi con la maglia rossonera".


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Per dire, a me come italiani mi andrebbero benone anche Pellegrini della Roma e Zaccagni, poi magari anche qualcuno con meno esperienza dei due citati, tipo Parisi. Il sogno sarebbe riavere Tonali, ma ormai il treno è passato, e purtroppo non tornerà più indietro.
 

Daniele87

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Sinceramente, quando è entrato sabato col Toro mi ha gasato tantissimo, se non sbaglio mette lui dentro il cross da cui nasce il momentaneo pareggio di Reijnders e comunque ha portato vivacità mettendo dentro tantissimi palloni.

Senza mezzi termini, ha fatto più lui in 30 minuti che Felix in 70.
 

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