Il Re dell'Est
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Serafini su Bonera: "Ha 33 anni, è recuperabile. Mexes-Zapata no".
Luca Serafini commenta così le critiche nei confronti di uno dei giocatori più chiacchierati di questo periodo, Daniele Bonera: "Ha disputato 9 stagioni al Milan, vincendo una Champions, una Supercoppa europea, un Mondiale per club, uno scudetto e una Supercoppa italiana. Inoltre vanta 16 presenze in nazionale. Il suo rendimento attualmente è ai minimi termini, inevitabile che critica e tifosi siano spietati. Ma non è stato sempre così. In passato, pur senza giocare ad alti livelli, si distingueva per la sua affidabilità e la sua duttilità. Pur senza sminuire l'incidenza dei suoi errori, la situazione di Bonera ci fa riflettere se scindiamo il giocatore dall'uomo. Individualmente non ha avuto una carriera inferiore a quella di Bonucci. Ha un carattere mite, educato, impegnato nel sociale, ottimo padre di famiglia, forse nell'episodio con Amelia fu condizionato dall'insofferenza per le proprie magagne. Tuttavia questa non vuole essere una difesa d'ufficio. Come già in passato ci accusarono nei confronti di Pirlo e Ambrosini. Voglio però sottolineare l'inasprimento dei tifosi rossoneri, solitamente buonisti con chi ha dato tutto per la maglia. Oggi a Bonera basta e avanza la panchina. Anzi, si potrebbe pensare ad un incoraggiamento, una pacca sulla spalla. Ovviamente Alex e Rami sono i centrali che danno maggiori garanzie. Ma mentre Mexes-Zapata sono patologicamente irrecuperabili, un minimo di restauro psicologico nei confronti di Bonera, giunto al 9^ anno milanista, può essere fatto. In fondo a 33 anni, gli manca poco per smettere. E quel poco andrebbe gestito al meglio, per lui e per il Milan".
Luca Serafini commenta così le critiche nei confronti di uno dei giocatori più chiacchierati di questo periodo, Daniele Bonera: "Ha disputato 9 stagioni al Milan, vincendo una Champions, una Supercoppa europea, un Mondiale per club, uno scudetto e una Supercoppa italiana. Inoltre vanta 16 presenze in nazionale. Il suo rendimento attualmente è ai minimi termini, inevitabile che critica e tifosi siano spietati. Ma non è stato sempre così. In passato, pur senza giocare ad alti livelli, si distingueva per la sua affidabilità e la sua duttilità. Pur senza sminuire l'incidenza dei suoi errori, la situazione di Bonera ci fa riflettere se scindiamo il giocatore dall'uomo. Individualmente non ha avuto una carriera inferiore a quella di Bonucci. Ha un carattere mite, educato, impegnato nel sociale, ottimo padre di famiglia, forse nell'episodio con Amelia fu condizionato dall'insofferenza per le proprie magagne. Tuttavia questa non vuole essere una difesa d'ufficio. Come già in passato ci accusarono nei confronti di Pirlo e Ambrosini. Voglio però sottolineare l'inasprimento dei tifosi rossoneri, solitamente buonisti con chi ha dato tutto per la maglia. Oggi a Bonera basta e avanza la panchina. Anzi, si potrebbe pensare ad un incoraggiamento, una pacca sulla spalla. Ovviamente Alex e Rami sono i centrali che danno maggiori garanzie. Ma mentre Mexes-Zapata sono patologicamente irrecuperabili, un minimo di restauro psicologico nei confronti di Bonera, giunto al 9^ anno milanista, può essere fatto. In fondo a 33 anni, gli manca poco per smettere. E quel poco andrebbe gestito al meglio, per lui e per il Milan".