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Non c'è nessuna contraddizione.
Semplicemente il ragazzo ha ottime probabilità di fare bene nel calcio che conta rispetto alle probabilità dei suoi colleghi. Per buttare dei numeri lui può avere il 50% mentre i suoi "colleghi" il 5%, motivo per cui ai club potrebbe convenire puntarci 10 volte tanto. Allo stesso tempo il 50% non è per nulla vicino al 100% quindi il rischio di fallire ad alti livelli non è certamente trascurabile.
Per quanto riguarda i valori non so che dirti. Io ho parlato di entrambe le cose in realtà quando ho parlato di aspetto morale ed economico, ma dal tuo sfogo capisco che è inutile discutere.
Mi limito a dire che anche la società dovrebbe essere riconoscente con il giocatore e non solo il contrario. il giocatore dovrebbe fare prezzi molto favorevoli alla società e la società non deve pretendere di acquisire le sue prestazioni a molto meno di quanto offrono gli altri club.
Guarda, sfatiamo questo mito.
Un percorso calcistico dai pulcini alla primavera tra rimborsi ed effettivi costi di gestione di ogni singolo calciatore e stagione stessa vale tra i 500mila euro ed il milione.
Non è un caso se i ragazzi ringraziano (chi è dotato di sensibilità) sempre tanto chi li ha fatti diventare calciatori.
L'unica riconoscenza che può avere un calciatore verso una squadra che l'ha cresciuto è dare un contributo sportivo in prima squadra o portare soldi da una sua cessione.