Per quanto mi riguarda la questione del cosiddetto “moneyball” è: prendere giocatori forti a poco è una buona strategia per un club? Ma dai? Sul serio? Se pubblico un articolo con questa tesi mi danno qualche premio?
Non so se mi spiego… È una roba talmente ovvia e scontata che non è realistico credere che nessuno ci abbia mai pensato. E infatti ci provano un po’ tutti i club, anche quelli più spendaccioni. Solo che su 100 magari un anno ne becchi due, poi magari per quattro anni non ne becchi nessuno ecc.
Per farla breve: l’analisi delle statistiche va benissimo, ma non la vedo come una cosa che possa portare chissà quale valore aggiunto perché già lo fanno tutti, compresi noi.
Si può sempre migliorare, eh. Ma penso che i margini non siano così ampi come qualcuno sostiene.
Ancora non si é capito a pieno il senso della teoria, o più probabilmente sono io che mi sono espresso in maniera errata e troppo ottimista.
Pero' veniamoci incontro ed analizziamo quanto fatto da noi e quanto fatto dalle competitor. La classifica diventa impietosa se si vedono risutati, ingaggi, spese, ricavi e più importante rivalutazione degli asset (simbolo che erano sottovalutati). Dove uno va e prende Barella, Lukaku, Bastoni e Hakimi o CR7, Vlahovic e Chiesa gli altri prendono Maignan, Theo, Leao e Tomori. Il confronto neanche si apre eh, se dovevamo batterci a colpi di fioretto eravamo già morti e sepolti, ed abbiamo dovuto trovare una strada alternativa che ha pagato molto di più.
Prima di tutto non focalizziamoci sulle cifre, ma sul metodo. Chiaro che il Milan che deve contenere le perdite e con buchi da 200M ha a disposizione un certo tipo di budget, il Milan in rampa di lancio, costantemente in CL e con i conti in ordine avrà invece altre disponibilità ed ambizioni.
Seconda cosa cerchiamo subito di eliminare il termine Moneyball che abbiamo tutti riutilizzato a sproposito, perché poi magari uno si immagini Maldini e Massara al telefono con la calcolatrice a calcolare statistiche su statistiche. Non voglio minimamente dire che nel nostro caso funzioni cosi, che Dio c'é ne scampi. Lo chiameremo in questo caso Milanball

, a me piace pensare pero' che si debba trovare (e che da noi si sia trovata) una strada che leghi l'analitico allo sportivo, su questo mi riallaccio al film: vedere cose nei giocatori che nessuno vede.
Allora, il Milanball é molto diverso da quello che ci raccontano i giornali: analisi pura e dura. No no, per carità. Le statistiche si usano per avvalorare o confermare, al massimo come base di partenza ma mai senza l'ausilio dell'occhio umano é fondamentale. Poi che ci siano anche gli osservatori che possono indirizzarci su eventuali profili é ancora meglio. Il punto é saper vedere qualcosa in quei giocatori che nessuno vede, questo é lo scouting, ma poi bisogna sapere che lo scouting oggi é accompagnato pesantemente dai dati.
Ma come fai a far passare come **** una gestione di tre anni? Secondo me c'é più una paura di fondo derivante dalle tristi parentesi superate. E forse anche una paura nel definirsi i migliori in questo settore. Io non ho paura a dirlo, ed i numeri mi sono d'apporto : il Milan ad oggi é la società che meglio opera in Europa, e lo é da tre anni. Ecco perché io non ho paura minimamente del player trading, figurati.
Se poi tu mi dici che sei d'accordo e sono concetti primordiali bene, li stiamo già usando come li usano tutti eppure siamo i più bravi, se si puo' migliorare anche solo un po' il metodo con l'approdo di Cardinale allora faccio festa fino a domani
