Sono d'accordo. Come esistono calciatori professionisti di serie A e di Lega Pro, così ci sono manager calcistici di livello alto e livello più basso. Sempre professionisti, ma non tutti adatti a certi palcoscenici. Le carriere di Fassone e Mirabelli non sono certo quelle di dirigenti da Milan, e per quanto ci fossero belle speranze, i fatti lo dimostrano. Con una valanga di soldi in mano, non sono riusciti a prendere giocatori degni di San Siro, e con 6 mesi di lavoro dietro le quinte, nemmeno a scovare talenti sconosciuti arrivando prima degli altri; semplicemente hanno preso calciatori di livello, mediamente, buono, ma non eccezionale, conosciuti da tutti, calciatori che non andavano di certo convinti del progetto, perché tutti di un livello tale per il quale il Milan è più di quanto potessero ambire, a parte Biglia e a Bonucci. Il punto è questo, non sono stati capaci di portare gente di livello superiore, perché non li hanno convinti, proprio come non hanno convinto Maldini; ma in fondo, poteva un tale, fenomenale, leggendario, gigante, accettare un lavoro all'ombra di due piccoli ex interisti? Ovviamente, no. Il rinnovo a Montella, la fuga di Adidas, il mercato incompleto, la squadra allo sbando, sono lampanti dimostrazioni di quanto grosso sia il gap tra il livello del Milan, inteso come storia, fama, peso, stadio, tifoseria, e questi dirigenti, che probabilmente hanno la loro giusta collocazione in un club minore.
Il mio timore, di conseguenza, è che uno come Conte, difficilmente verrebbe a lavorare qui con loro. Spero ovviamente di sbagliarmi.