San Siro vincolato: è addio? O arriva il sì? Sesto...

Registrato
31 Agosto 2016
Messaggi
3,192
Reaction score
617
GDS: Il nuovo San Siiro è sempre di più una corsa a ostacoli. E il futuro non è per niente scontato, anzi: Inter e Milan rischiano di vedere naufragare il progetto “Cattedrale”. Dopo l’ok del Consiglio comunale arrivato prima di Natale, con l’obbligo di salire a 70mila spettatori, di non aumentare il prezzo dei biglietti e di far crescere ulteriormente le aree verdi attorno alla nuova arena delle due milanesi, si attendeva a stretto giro la delibera della Giunta di Palazzo Marino. Ma è ancora incerto se effettivamente arriverà e se arriverà nei tempi previsti dal dibattito pubblico, ovvero entro il 21 gennaio. E questa incertezza non fa che aumentare le nuvole sopra la testa del nuovo stadio. Il tema è noto: il governo non vuole abbattere il Meazza, come invece hanno intenzione di fare nerazzurri e rossoneri dal minuto uno del progetto, quindi il possibile vincolo relazionale sulla Scala del Calcio (come ribadito dal Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi nell’intervista che riportiamo di seguito NDR), a cui potrebbe aggiungersi quello monumentale che scatta dopo 70 anni (nel 2024), può mandare in soffitta senza appello oltre tre anni di lavori di Inter e Milan. I due club aspettano comunque con fiducia la decisione del Comune ma è evidente che non possano far finta di niente, anche perché sola- mente la redazione del progetto esecutivo sul distretto San Siro che puntavano a far partire a inizio 2023 costa non meno di 40-50 milioni. E quindi mettere in moto la macchina per poi vederla fermare definitivamente è un rischio troppo grande. Meglio puntare l’obiettivo altrove.

Furlani a NY da CARDINALE QUI -) Furlani a NY da Cardinale. Si programma il futuro.

Decisione In questo momento Palazzo Marino preferirebbe aspettare la decisione del governo, anche per non vedere sconfessata da Roma la sua scelta di dare l’ok a Inter e Milan. Il sindaco Beppe Sala, a fine 2022, ha chiaramente detto qual è la sua posizione: «Il governo decida in tempi brevi, così Inter e Milan saranno liberi di scegliere se restare o traslocare». Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini qualche giorno fa ha invece rilanciato l’addio a San Siro: «Milan e Inter non possono più perdere tempo. Si costruisca uno stadio nuovo, bello, moderno e sicuro a Sesto San Giovanni». E proprio Sesto, e quindi l’area immensa dove c’erano le acciaierie Falck, al di là della “sponsorizzazione” del leader della Lega, torna quindi con forza in prima pagina. Anche perché per Inter e Milan costruire un nuovo stadio per far crescere i ricavi è obbligatorio. Che sia a San Siro o altrove, Suning e Red- Bird non hanno mai fatto un passo indietro. Anzi. Come sempre ribadito dal presidente rossonero Paolo Scaroni e dall’a.d. nerazzurro Alessandro Antonello. «Costruiremo lo stadio col progetto più veloce anche fuori da Milano», questo il mantra delle due società, so- prattutto davanti alle lungaggini burocratiche che hanno accom- pagnato il progetto firmato dallo studio Populous. Ma lontano dallo storico quartiere di San Siro Inter e Milan andrebbero comunque avanti a braccetto? Questo è difficile dirlo al mo- mento: di certo c’è che è soprattutto la sponda rossonera ad aver negli anni balenato l’ipotesi di trasferirsi a Sesto, ma Suning dal canto suo non ha mai pensato di fare da sola, nemmeno riconsiderando l’ipotesi di ristrutturare il vecchio Meazza. I tempi Il futuro, insomma, è incertissimo. A settembre le società erano sicure che l’anno chiave per il nuovo San Siro - rimodulato secondo i tanti paletti del Comune – sarebbe stato proprio il 2023, ma i primi giorni di gennaio sembrano cambiare i piani. L’obiettivo era aprire i cantieri nella seconda metà del 2024, giocare la prima partita dentro la Cattedrale nella stagione 2027-2028 e poi passare alla demolizione del Meazza, che nel 2026 ospiterà la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali. Ora queste scadenze appaiono molto difficili da rispet- tare. E le ombre sul progetto San Siro di Inter e Milan si allungano. Pericolosamente.

Le parole di Sgarbi QUI -) sgarbi-san-siro-non-si-tocca-tifosi-con-me.123840
Che paese di M
 
Registrato
20 Aprile 2016
Messaggi
15,650
Reaction score
11,579
se ci ragionate è assurdo, trovate un solo motivo per il quale lo stadio non andrebbe fatto.
Lollo non è difficile, è la solita mafia juve.
Guarda chi ha potuto costruire lo stadio (Juve) e chi ne è divenuto proprietario (Sassuolo, Udinese, Atalanta)
Guarda come la politica è permissiva con Juve e la sua galassia di ladri, e guarda come fa le pulci agli altri (Milan, Roma, Fiorentina...)
Finchè la Juve resta in piedi, non ci faranno fare lo stadio.
La famiglia Agnelli-Elkann è potente quanto e piu di Berlusconi ai suoi anni d'oro.
 
Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
67,429
Reaction score
35,060
GDS: Il nuovo San Siiro è sempre di più una corsa a ostacoli. E il futuro non è per niente scontato, anzi: Inter e Milan rischiano di vedere naufragare il progetto “Cattedrale”. Dopo l’ok del Consiglio comunale arrivato prima di Natale, con l’obbligo di salire a 70mila spettatori, di non aumentare il prezzo dei biglietti e di far crescere ulteriormente le aree verdi attorno alla nuova arena delle due milanesi, si attendeva a stretto giro la delibera della Giunta di Palazzo Marino. Ma è ancora incerto se effettivamente arriverà e se arriverà nei tempi previsti dal dibattito pubblico, ovvero entro il 21 gennaio. E questa incertezza non fa che aumentare le nuvole sopra la testa del nuovo stadio. Il tema è noto: il governo non vuole abbattere il Meazza, come invece hanno intenzione di fare nerazzurri e rossoneri dal minuto uno del progetto, quindi il possibile vincolo relazionale sulla Scala del Calcio (come ribadito dal Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi nell’intervista che riportiamo di seguito NDR), a cui potrebbe aggiungersi quello monumentale che scatta dopo 70 anni (nel 2024), può mandare in soffitta senza appello oltre tre anni di lavori di Inter e Milan. I due club aspettano comunque con fiducia la decisione del Comune ma è evidente che non possano far finta di niente, anche perché sola- mente la redazione del progetto esecutivo sul distretto San Siro che puntavano a far partire a inizio 2023 costa non meno di 40-50 milioni. E quindi mettere in moto la macchina per poi vederla fermare definitivamente è un rischio troppo grande. Meglio puntare l’obiettivo altrove.

Furlani a NY da CARDINALE QUI -) Furlani a NY da Cardinale. Si programma il futuro.

Decisione In questo momento Palazzo Marino preferirebbe aspettare la decisione del governo, anche per non vedere sconfessata da Roma la sua scelta di dare l’ok a Inter e Milan. Il sindaco Beppe Sala, a fine 2022, ha chiaramente detto qual è la sua posizione: «Il governo decida in tempi brevi, così Inter e Milan saranno liberi di scegliere se restare o traslocare». Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini qualche giorno fa ha invece rilanciato l’addio a San Siro: «Milan e Inter non possono più perdere tempo. Si costruisca uno stadio nuovo, bello, moderno e sicuro a Sesto San Giovanni». E proprio Sesto, e quindi l’area immensa dove c’erano le acciaierie Falck, al di là della “sponsorizzazione” del leader della Lega, torna quindi con forza in prima pagina. Anche perché per Inter e Milan costruire un nuovo stadio per far crescere i ricavi è obbligatorio. Che sia a San Siro o altrove, Suning e Red- Bird non hanno mai fatto un passo indietro. Anzi. Come sempre ribadito dal presidente rossonero Paolo Scaroni e dall’a.d. nerazzurro Alessandro Antonello. «Costruiremo lo stadio col progetto più veloce anche fuori da Milano», questo il mantra delle due società, so- prattutto davanti alle lungaggini burocratiche che hanno accom- pagnato il progetto firmato dallo studio Populous. Ma lontano dallo storico quartiere di San Siro Inter e Milan andrebbero comunque avanti a braccetto? Questo è difficile dirlo al mo- mento: di certo c’è che è soprattutto la sponda rossonera ad aver negli anni balenato l’ipotesi di trasferirsi a Sesto, ma Suning dal canto suo non ha mai pensato di fare da sola, nemmeno riconsiderando l’ipotesi di ristrutturare il vecchio Meazza. I tempi Il futuro, insomma, è incertissimo. A settembre le società erano sicure che l’anno chiave per il nuovo San Siro - rimodulato secondo i tanti paletti del Comune – sarebbe stato proprio il 2023, ma i primi giorni di gennaio sembrano cambiare i piani. L’obiettivo era aprire i cantieri nella seconda metà del 2024, giocare la prima partita dentro la Cattedrale nella stagione 2027-2028 e poi passare alla demolizione del Meazza, che nel 2026 ospiterà la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali. Ora queste scadenze appaiono molto difficili da rispet- tare. E le ombre sul progetto San Siro di Inter e Milan si allungano. Pericolosamente.

Le parole di Sgarbi QUI -) sgarbi-san-siro-non-si-tocca-tifosi-con-me.123840
Da Torino a Caulonia
Che un urlo si diffonda
Grazie macedonia
Che l'itaglia sprofonda

Tre le urla e le gesta
Dei trombettieri di corte
Apre Gravina un'inchiesta
chè il mondiale è alle porte

E mentre la gente giuliva
Speme ripone sulla rai
La supposta l'è bella e viva
Del mondiale del duemila e mai.

Rifare li stadi per ospitar li mondiali
O ospitare li mondiali per rifare li stadi?
Intanto vi pongo i saluti cordiali
E la supposta spero v'aggradi.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
235,494
Reaction score
41,555
GDS: Il nuovo San Siiro è sempre di più una corsa a ostacoli. E il futuro non è per niente scontato, anzi: Inter e Milan rischiano di vedere naufragare il progetto “Cattedrale”. Dopo l’ok del Consiglio comunale arrivato prima di Natale, con l’obbligo di salire a 70mila spettatori, di non aumentare il prezzo dei biglietti e di far crescere ulteriormente le aree verdi attorno alla nuova arena delle due milanesi, si attendeva a stretto giro la delibera della Giunta di Palazzo Marino. Ma è ancora incerto se effettivamente arriverà e se arriverà nei tempi previsti dal dibattito pubblico, ovvero entro il 21 gennaio. E questa incertezza non fa che aumentare le nuvole sopra la testa del nuovo stadio. Il tema è noto: il governo non vuole abbattere il Meazza, come invece hanno intenzione di fare nerazzurri e rossoneri dal minuto uno del progetto, quindi il possibile vincolo relazionale sulla Scala del Calcio (come ribadito dal Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi nell’intervista che riportiamo di seguito NDR), a cui potrebbe aggiungersi quello monumentale che scatta dopo 70 anni (nel 2024), può mandare in soffitta senza appello oltre tre anni di lavori di Inter e Milan. I due club aspettano comunque con fiducia la decisione del Comune ma è evidente che non possano far finta di niente, anche perché sola- mente la redazione del progetto esecutivo sul distretto San Siro che puntavano a far partire a inizio 2023 costa non meno di 40-50 milioni. E quindi mettere in moto la macchina per poi vederla fermare definitivamente è un rischio troppo grande. Meglio puntare l’obiettivo altrove.

Furlani a NY da CARDINALE QUI -) Furlani a NY da Cardinale. Si programma il futuro.

Decisione In questo momento Palazzo Marino preferirebbe aspettare la decisione del governo, anche per non vedere sconfessata da Roma la sua scelta di dare l’ok a Inter e Milan. Il sindaco Beppe Sala, a fine 2022, ha chiaramente detto qual è la sua posizione: «Il governo decida in tempi brevi, così Inter e Milan saranno liberi di scegliere se restare o traslocare». Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini qualche giorno fa ha invece rilanciato l’addio a San Siro: «Milan e Inter non possono più perdere tempo. Si costruisca uno stadio nuovo, bello, moderno e sicuro a Sesto San Giovanni». E proprio Sesto, e quindi l’area immensa dove c’erano le acciaierie Falck, al di là della “sponsorizzazione” del leader della Lega, torna quindi con forza in prima pagina. Anche perché per Inter e Milan costruire un nuovo stadio per far crescere i ricavi è obbligatorio. Che sia a San Siro o altrove, Suning e Red- Bird non hanno mai fatto un passo indietro. Anzi. Come sempre ribadito dal presidente rossonero Paolo Scaroni e dall’a.d. nerazzurro Alessandro Antonello. «Costruiremo lo stadio col progetto più veloce anche fuori da Milano», questo il mantra delle due società, so- prattutto davanti alle lungaggini burocratiche che hanno accom- pagnato il progetto firmato dallo studio Populous. Ma lontano dallo storico quartiere di San Siro Inter e Milan andrebbero comunque avanti a braccetto? Questo è difficile dirlo al mo- mento: di certo c’è che è soprattutto la sponda rossonera ad aver negli anni balenato l’ipotesi di trasferirsi a Sesto, ma Suning dal canto suo non ha mai pensato di fare da sola, nemmeno riconsiderando l’ipotesi di ristrutturare il vecchio Meazza. I tempi Il futuro, insomma, è incertissimo. A settembre le società erano sicure che l’anno chiave per il nuovo San Siro - rimodulato secondo i tanti paletti del Comune – sarebbe stato proprio il 2023, ma i primi giorni di gennaio sembrano cambiare i piani. L’obiettivo era aprire i cantieri nella seconda metà del 2024, giocare la prima partita dentro la Cattedrale nella stagione 2027-2028 e poi passare alla demolizione del Meazza, che nel 2026 ospiterà la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali. Ora queste scadenze appaiono molto difficili da rispet- tare. E le ombre sul progetto San Siro di Inter e Milan si allungano. Pericolosamente.

Secondo il Sole 24 Ore, entro il 18 gennaio Il Comune di Milano approverà la delibera per il sì definitivo al progetto dei due club milanesi per il nuovo stadio. Queste le richieste aggiuntive ai club: più posti, più verde, prezzi dei biglietti invariati. I club inoltre sarebbero tranquilli sul vincolo che può essere messo solamente dalla Sovrintendenza ai beni architettonici e non dal Ministero della cultura.

Le parole di Sgarbi QUI -)
sgarbi-san-siro-non-si-tocca-tifosi-con-me.123840
.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
235,494
Reaction score
41,555
GDS: Il nuovo San Siiro è sempre di più una corsa a ostacoli. E il futuro non è per niente scontato, anzi: Inter e Milan rischiano di vedere naufragare il progetto “Cattedrale”. Dopo l’ok del Consiglio comunale arrivato prima di Natale, con l’obbligo di salire a 70mila spettatori, di non aumentare il prezzo dei biglietti e di far crescere ulteriormente le aree verdi attorno alla nuova arena delle due milanesi, si attendeva a stretto giro la delibera della Giunta di Palazzo Marino. Ma è ancora incerto se effettivamente arriverà e se arriverà nei tempi previsti dal dibattito pubblico, ovvero entro il 21 gennaio. E questa incertezza non fa che aumentare le nuvole sopra la testa del nuovo stadio. Il tema è noto: il governo non vuole abbattere il Meazza, come invece hanno intenzione di fare nerazzurri e rossoneri dal minuto uno del progetto, quindi il possibile vincolo relazionale sulla Scala del Calcio (come ribadito dal Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi nell’intervista che riportiamo di seguito NDR), a cui potrebbe aggiungersi quello monumentale che scatta dopo 70 anni (nel 2024), può mandare in soffitta senza appello oltre tre anni di lavori di Inter e Milan. I due club aspettano comunque con fiducia la decisione del Comune ma è evidente che non possano far finta di niente, anche perché sola- mente la redazione del progetto esecutivo sul distretto San Siro che puntavano a far partire a inizio 2023 costa non meno di 40-50 milioni. E quindi mettere in moto la macchina per poi vederla fermare definitivamente è un rischio troppo grande. Meglio puntare l’obiettivo altrove.

Furlani a NY da CARDINALE QUI -) Furlani a NY da Cardinale. Si programma il futuro.

Decisione In questo momento Palazzo Marino preferirebbe aspettare la decisione del governo, anche per non vedere sconfessata da Roma la sua scelta di dare l’ok a Inter e Milan. Il sindaco Beppe Sala, a fine 2022, ha chiaramente detto qual è la sua posizione: «Il governo decida in tempi brevi, così Inter e Milan saranno liberi di scegliere se restare o traslocare». Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini qualche giorno fa ha invece rilanciato l’addio a San Siro: «Milan e Inter non possono più perdere tempo. Si costruisca uno stadio nuovo, bello, moderno e sicuro a Sesto San Giovanni». E proprio Sesto, e quindi l’area immensa dove c’erano le acciaierie Falck, al di là della “sponsorizzazione” del leader della Lega, torna quindi con forza in prima pagina. Anche perché per Inter e Milan costruire un nuovo stadio per far crescere i ricavi è obbligatorio. Che sia a San Siro o altrove, Suning e Red- Bird non hanno mai fatto un passo indietro. Anzi. Come sempre ribadito dal presidente rossonero Paolo Scaroni e dall’a.d. nerazzurro Alessandro Antonello. «Costruiremo lo stadio col progetto più veloce anche fuori da Milano», questo il mantra delle due società, so- prattutto davanti alle lungaggini burocratiche che hanno accom- pagnato il progetto firmato dallo studio Populous. Ma lontano dallo storico quartiere di San Siro Inter e Milan andrebbero comunque avanti a braccetto? Questo è difficile dirlo al mo- mento: di certo c’è che è soprattutto la sponda rossonera ad aver negli anni balenato l’ipotesi di trasferirsi a Sesto, ma Suning dal canto suo non ha mai pensato di fare da sola, nemmeno riconsiderando l’ipotesi di ristrutturare il vecchio Meazza. I tempi Il futuro, insomma, è incertissimo. A settembre le società erano sicure che l’anno chiave per il nuovo San Siro - rimodulato secondo i tanti paletti del Comune – sarebbe stato proprio il 2023, ma i primi giorni di gennaio sembrano cambiare i piani. L’obiettivo era aprire i cantieri nella seconda metà del 2024, giocare la prima partita dentro la Cattedrale nella stagione 2027-2028 e poi passare alla demolizione del Meazza, che nel 2026 ospiterà la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali. Ora queste scadenze appaiono molto difficili da rispet- tare. E le ombre sul progetto San Siro di Inter e Milan si allungano. Pericolosamente.

Secondo il Sole 24 Ore, entro il 18 gennaio Il Comune di Milano approverà la delibera per il sì definitivo al progetto dei due club milanesi per il nuovo stadio. Queste le richieste aggiuntive ai club: più posti, più verde, prezzi dei biglietti invariati. I club inoltre sarebbero tranquilli sul vincolo che può essere messo solamente dalla Sovrintendenza ai beni architettonici e non dal Ministero della cultura.

Le parole di Sgarbi QUI -)
sgarbi-san-siro-non-si-tocca-tifosi-con-me.123840
.
 

vicky3464

Junior Member
Registrato
11 Luglio 2019
Messaggi
647
Reaction score
503
A me quello che pare grottesco e' che si perdano tre anni per poi sentirsi dire che non si puo' fare a causa di un vincolo. Dirmelo subito no? In un paese appena normale la vicenda dovrebbe svilupparsi in altro modo, io chiedo se posso costruire un nuovo stadio abbattendo il vecchio, l'organo preposto dovrebbe rispondere si puo' o non si puo' fare, nel caso si possa mi spiega quali sono i vincoli cui devo sottostare, io propongo un progetto che quei vincoli li rispetta e l'organo preposto lo approva e io parto con i lavori. Punto. Se non si puo' fare, me lo dici, e allora io faccio un'altra domanda: posso ristrutturare? Tu mi rispondi certo, questi sono i vincoli, e io ci penso, se mi va bene ti sottopongo il progetto e tu me lo approvi, se mi dici che non posso neppure ristrutturare allora cerco una soluzione alternativa. Punto. Non e' complicato, basta un livello di logica appena sufficiente.
 
Registrato
28 Agosto 2015
Messaggi
4,539
Reaction score
874
certo che Sgarbi ha fatto un regalone a Sala. Lo ha tolto da ogni impiccio. Ora mi attendo che il Comune approvi tutto a tempo di record per poi dire che non è colpa sua se dovesse naufragare il tutto.
 
Registrato
22 Agosto 2015
Messaggi
4,854
Reaction score
2,426
GDS: Il nuovo San Siiro è sempre di più una corsa a ostacoli. E il futuro non è per niente scontato, anzi: Inter e Milan rischiano di vedere naufragare il progetto “Cattedrale”. Dopo l’ok del Consiglio comunale arrivato prima di Natale, con l’obbligo di salire a 70mila spettatori, di non aumentare il prezzo dei biglietti e di far crescere ulteriormente le aree verdi attorno alla nuova arena delle due milanesi, si attendeva a stretto giro la delibera della Giunta di Palazzo Marino. Ma è ancora incerto se effettivamente arriverà e se arriverà nei tempi previsti dal dibattito pubblico, ovvero entro il 21 gennaio. E questa incertezza non fa che aumentare le nuvole sopra la testa del nuovo stadio. Il tema è noto: il governo non vuole abbattere il Meazza, come invece hanno intenzione di fare nerazzurri e rossoneri dal minuto uno del progetto, quindi il possibile vincolo relazionale sulla Scala del Calcio (come ribadito dal Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi nell’intervista che riportiamo di seguito NDR), a cui potrebbe aggiungersi quello monumentale che scatta dopo 70 anni (nel 2024), può mandare in soffitta senza appello oltre tre anni di lavori di Inter e Milan. I due club aspettano comunque con fiducia la decisione del Comune ma è evidente che non possano far finta di niente, anche perché sola- mente la redazione del progetto esecutivo sul distretto San Siro che puntavano a far partire a inizio 2023 costa non meno di 40-50 milioni. E quindi mettere in moto la macchina per poi vederla fermare definitivamente è un rischio troppo grande. Meglio puntare l’obiettivo altrove.

Furlani a NY da CARDINALE QUI -) Furlani a NY da Cardinale. Si programma il futuro.

Decisione In questo momento Palazzo Marino preferirebbe aspettare la decisione del governo, anche per non vedere sconfessata da Roma la sua scelta di dare l’ok a Inter e Milan. Il sindaco Beppe Sala, a fine 2022, ha chiaramente detto qual è la sua posizione: «Il governo decida in tempi brevi, così Inter e Milan saranno liberi di scegliere se restare o traslocare». Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini qualche giorno fa ha invece rilanciato l’addio a San Siro: «Milan e Inter non possono più perdere tempo. Si costruisca uno stadio nuovo, bello, moderno e sicuro a Sesto San Giovanni». E proprio Sesto, e quindi l’area immensa dove c’erano le acciaierie Falck, al di là della “sponsorizzazione” del leader della Lega, torna quindi con forza in prima pagina. Anche perché per Inter e Milan costruire un nuovo stadio per far crescere i ricavi è obbligatorio. Che sia a San Siro o altrove, Suning e Red- Bird non hanno mai fatto un passo indietro. Anzi. Come sempre ribadito dal presidente rossonero Paolo Scaroni e dall’a.d. nerazzurro Alessandro Antonello. «Costruiremo lo stadio col progetto più veloce anche fuori da Milano», questo il mantra delle due società, so- prattutto davanti alle lungaggini burocratiche che hanno accom- pagnato il progetto firmato dallo studio Populous. Ma lontano dallo storico quartiere di San Siro Inter e Milan andrebbero comunque avanti a braccetto? Questo è difficile dirlo al mo- mento: di certo c’è che è soprattutto la sponda rossonera ad aver negli anni balenato l’ipotesi di trasferirsi a Sesto, ma Suning dal canto suo non ha mai pensato di fare da sola, nemmeno riconsiderando l’ipotesi di ristrutturare il vecchio Meazza. I tempi Il futuro, insomma, è incertissimo. A settembre le società erano sicure che l’anno chiave per il nuovo San Siro - rimodulato secondo i tanti paletti del Comune – sarebbe stato proprio il 2023, ma i primi giorni di gennaio sembrano cambiare i piani. L’obiettivo era aprire i cantieri nella seconda metà del 2024, giocare la prima partita dentro la Cattedrale nella stagione 2027-2028 e poi passare alla demolizione del Meazza, che nel 2026 ospiterà la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali. Ora queste scadenze appaiono molto difficili da rispet- tare. E le ombre sul progetto San Siro di Inter e Milan si allungano. Pericolosamente.

Secondo il Sole 24 Ore, entro il 18 gennaio Il Comune di Milano approverà la delibera per il sì definitivo al progetto dei due club milanesi per il nuovo stadio. Queste le richieste aggiuntive ai club: più posti, più verde, prezzi dei biglietti invariati. I club inoltre sarebbero tranquilli sul vincolo che può essere messo solamente dalla Sovrintendenza ai beni architettonici e non dal Ministero della cultura.

Le parole di Sgarbi QUI -)
sgarbi-san-siro-non-si-tocca-tifosi-con-me.123840
Ma lo sanno anche i muri che il 21 Gennaio non ci sarà niente di niente da parte del comune.
E sentire adesso che il comune aspetta una decisione del governo, è solo un modo per il Comune per allungare il brodo, e lavarsene le mani, alla Ponzio Pilato.
A questo punto che San Siro diventi un monumento, e che il Milan si costruisca lo stadio da un altra parte, ci sono comuni che farebbero carte false per avere lo stadio del Milan, e tutto l’indietro che genererebbe per le casse pubbliche.

PS Ma solo a me faceva cag@@e la cattedrale?
 

TheKombo

Well-known member
Registrato
29 Giugno 2022
Messaggi
1,453
Reaction score
907
A me quello che pare grottesco e' che si perdano tre anni per poi sentirsi dire che non si puo' fare a causa di un vincolo. Dirmelo subito no? In un paese appena normale la vicenda dovrebbe svilupparsi in altro modo, io chiedo se posso costruire un nuovo stadio abbattendo il vecchio, l'organo preposto dovrebbe rispondere si puo' o non si puo' fare, nel caso si possa mi spiega quali sono i vincoli cui devo sottostare, io propongo un progetto che quei vincoli li rispetta e l'organo preposto lo approva e io parto con i lavori. Punto. Se non si puo' fare, me lo dici, e allora io faccio un'altra domanda: posso ristrutturare? Tu mi rispondi certo, questi sono i vincoli, e io ci penso, se mi va bene ti sottopongo il progetto e tu me lo approvi, se mi dici che non posso neppure ristrutturare allora cerco una soluzione alternativa. Punto. Non e' complicato, basta un livello di logica appena sufficiente.
Tutto giusto sulla carta, il problema è che la burocrazia Italiana è totalmente contraria al concetto di logica
 
Alto