Furlani a NY da Cardinale. Si programma il futuro.

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GDS: Il Milan si costruisce anche negli Stati Uniti. L’amministratore delegato Giorgio Furlani, nominato tre mesi fa, in questi giorni è a New York, dove ha incontrato Gerry Cardinale, fondatore e uomo di riferimento del fondo RedBird. Un incontro per parlare di Milan, considerato che gli impegni e la quotidianità di Cardinale lo tengono lontano da Milano. Non è difficile immaginare gli argomenti sul tavolo, in un rapporto di lavoro da costruire: Furlani, per dodici anni portfolio manager di Elliott, non ha mai lavorato con Cardinale. Poi lo stadio, tema carissimo a Cardinale, la gestione del club e i nuovi progetti, con l’apertura di un ufficio a Dubai annunciata a dicembre. E, ovviamente, il rendimento della squadra, con il mercato - al momento non sono attesi maxi investimenti - che a gennaio è una variabile da considerare. Furlani, a meno di imprevisti, sarà in Italia a breve e sabato volerà in Puglia per Lecce- Milan. La prossima settimana sarà in Arabia Saudita per la Supercoppa. Per Cardinale, invece, niente Riad. L’ipotesi più probabile, al momento, è che torni a seguire la squadra allo stadio il 14 febbraio: a San Siro, per gli ottavi di Champions, arriva il Tottenham.

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GDS: Il Milan si costruisce anche negli Stati Uniti. L’amministratore delegato Giorgio Furlani, nominato tre mesi fa, in questi giorni è a New York, dove ha incontrato Gerry Cardinale, fondatore e uomo di riferimento del fondo RedBird. Un incontro per parlare di Milan, considerato che gli impegni e la quotidianità di Cardinale lo tengono lontano da Milano. Non è difficile immaginare gli argomenti sul tavolo, in un rapporto di lavoro da costruire: Furlani, per dodici anni portfolio manager di Elliott, non ha mai lavorato con Cardinale. Poi lo stadio, tema carissimo a Cardinale, la gestione del club e i nuovi progetti, con l’apertura di un ufficio a Dubai annunciata a dicembre. E, ovviamente, il rendimento della squadra, con il mercato - al momento non sono attesi maxi investimenti - che a gennaio è una variabile da considerare. Furlani, a meno di imprevisti, sarà in Italia a breve e sabato volerà in Puglia per Lecce- Milan. La prossima settimana sarà in Arabia Saudita per la Supercoppa. Per Cardinale, invece, niente Riad. L’ipotesi più probabile, al momento, è che torni a seguire la squadra allo stadio il 14 febbraio: a San Siro, per gli ottavi di Champions, arriva il Tottenham.

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[Swaitak]

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Riassunto dell'incontro:

 

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[Toby rosso nero]

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[Sam]

GDS: Il Milan si costruisce anche negli Stati Uniti. L’amministratore delegato Giorgio Furlani, nominato tre mesi fa, in questi giorni è a New York, dove ha incontrato Gerry Cardinale, fondatore e uomo di riferimento del fondo RedBird. Un incontro per parlare di Milan, considerato che gli impegni e la quotidianità di Cardinale lo tengono lontano da Milano. Non è difficile immaginare gli argomenti sul tavolo, in un rapporto di lavoro da costruire: Furlani, per dodici anni portfolio manager di Elliott, non ha mai lavorato con Cardinale. Poi lo stadio, tema carissimo a Cardinale, la gestione del club e i nuovi progetti, con l’apertura di un ufficio a Dubai annunciata a dicembre. E, ovviamente, il rendimento della squadra, con il mercato - al momento non sono attesi maxi investimenti - che a gennaio è una variabile da considerare. Furlani, a meno di imprevisti, sarà in Italia a breve e sabato volerà in Puglia per Lecce- Milan. La prossima settimana sarà in Arabia Saudita per la Supercoppa. Per Cardinale, invece, niente Riad. L’ipotesi più probabile, al momento, è che torni a seguire la squadra allo stadio il 14 febbraio: a San Siro, per gli ottavi di Champions, arriva il Tottenham.

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Furlani: Jerry, a Gennaio non facciamo mercato.
Cardinale: Libidine!
Furlani: E neanche a Giugno, direi.
Cardinale: Doppia libidine!
Furlani: Inoltre, forse qualche uscita a parametro zero la facciamo pure saltar fuori!
Cardinale: Libidine coi fiocchi!

 

[Devil man]

 

[Daniele87]

GDS: Il Milan si costruisce anche negli Stati Uniti. L’amministratore delegato Giorgio Furlani, nominato tre mesi fa, in questi giorni è a New York, dove ha incontrato Gerry Cardinale, fondatore e uomo di riferimento del fondo RedBird. Un incontro per parlare di Milan, considerato che gli impegni e la quotidianità di Cardinale lo tengono lontano da Milano. Non è difficile immaginare gli argomenti sul tavolo, in un rapporto di lavoro da costruire: Furlani, per dodici anni portfolio manager di Elliott, non ha mai lavorato con Cardinale. Poi lo stadio, tema carissimo a Cardinale, la gestione del club e i nuovi progetti, con l’apertura di un ufficio a Dubai annunciata a dicembre. E, ovviamente, il rendimento della squadra, con il mercato - al momento non sono attesi maxi investimenti - che a gennaio è una variabile da considerare. Furlani, a meno di imprevisti, sarà in Italia a breve e sabato volerà in Puglia per Lecce- Milan. La prossima settimana sarà in Arabia Saudita per la Supercoppa. Per Cardinale, invece, niente Riad. L’ipotesi più probabile, al momento, è che torni a seguire la squadra allo stadio il 14 febbraio: a San Siro, per gli ottavi di Champions, arriva il Tottenham.

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La questione stadio è troppo importante per il nostro futuro, bisogna capire le reali intenzioni del Comune e arrivare ad una stretta finale possibilmente virando su Sesto. Non è possibile che siano passati 3 anni in cui si sono solo fatte chiacchiere senza arrivare a nessuna decisione. Non possiamo lasciare il nostro futuro nelle mani di Beppe Sala e di altri miseri burocrati.