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GDS: positiva la prima riunione sul vincolo su San Siro. La Soprintendenza ha aperto alla gestione del vincolo sul secondo anello che scatterà nel 2025 se le milanesi lo acquistassero. Il vincolo non sarebbe più automatico ma parziale. Il via libera alla parziale demolizione è legato all'accordo da trovare col Comune per l'acquisto del Mezza e delle aree limitrofe.
CorSera:"Tra zero e cento riuscire comunque a salvarne una parte rappresentativa e significativa sarebbe importante", le parole della sovrintendente, che le due squadre considerano «un’importante apertura». Significa quindi che, dove ora sorge San Siro, sarà possibile dare vita a un progetto che, come l’originale, preveda impianti sportivi, aree verdi, parcheggi interrati e che dovrà in qualche modo «inglobare» questo pezzo di secondo anello. Il resto di San Siro si potrà abbattere. «Fattibile», è l’opinione dei club. Per ottenere l’ok, decisiva sarà la qualità del progetto che dovrà migliorare l’area rispetto a com’è adesso, «sia per la qualità di vita sia per la qualità architettonica». Un requisito che i club sono convinti di poter onorare. L’urgenza, ha convenuto anche la sovrintendente, d’altronde è scongiurare che il Meazza resti vuoto. Il primo passo è fatto. È ancora presto però perché i club siano rassicurati per abbandonare gli altri piani a San Donato e Rozzano. Scaroni: «Continuiamo a investire sul progetto a San Donato ma ascoltiamo le risposte che il Comune di Milano ci darà»
Sala dopo l'incontro di ieri"A questo punto ne abbiamo viste talmente tante che preferirei non parlare più finché non c’è qualcosa di concreto. Quindi io parteciperò al tavolo di lavoro perché ci credo, è mio dovere, ed è una opzione che io difenderò, però da questo punto in poi preferisco smettere di commentare finché non c’è qualcosa di concreto sul tavolo. Ad oggi non c’è ancora".
CorSera:"Tra zero e cento riuscire comunque a salvarne una parte rappresentativa e significativa sarebbe importante", le parole della sovrintendente, che le due squadre considerano «un’importante apertura». Significa quindi che, dove ora sorge San Siro, sarà possibile dare vita a un progetto che, come l’originale, preveda impianti sportivi, aree verdi, parcheggi interrati e che dovrà in qualche modo «inglobare» questo pezzo di secondo anello. Il resto di San Siro si potrà abbattere. «Fattibile», è l’opinione dei club. Per ottenere l’ok, decisiva sarà la qualità del progetto che dovrà migliorare l’area rispetto a com’è adesso, «sia per la qualità di vita sia per la qualità architettonica». Un requisito che i club sono convinti di poter onorare. L’urgenza, ha convenuto anche la sovrintendente, d’altronde è scongiurare che il Meazza resti vuoto. Il primo passo è fatto. È ancora presto però perché i club siano rassicurati per abbandonare gli altri piani a San Donato e Rozzano. Scaroni: «Continuiamo a investire sul progetto a San Donato ma ascoltiamo le risposte che il Comune di Milano ci darà»
Sala dopo l'incontro di ieri"A questo punto ne abbiamo viste talmente tante che preferirei non parlare più finché non c’è qualcosa di concreto. Quindi io parteciperò al tavolo di lavoro perché ci credo, è mio dovere, ed è una opzione che io difenderò, però da questo punto in poi preferisco smettere di commentare finché non c’è qualcosa di concreto sul tavolo. Ad oggi non c’è ancora".