San Siro a Milan e Inter per 197 mln. Le prossime tappe e date.

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La GDS in edicola conferma le news che abbiamo ampiamente riferito ieri e aggiunge: Il progetto di Milan e Inter di acquisire l'area del Meazza, demolire parzialmente lo stadio esistente e costruirne uno nuovo nelle vicinanze ha ricevuto un'importante spinta. Il TAR della Lombardia ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dal "Comitato Sì Meazza", che contestava la data di entrata in vigore del vincolo storico-architettonico sul secondo anello. I giudici hanno ritenuto "non implausibili" le valutazioni della Soprintendenza, confermando la data del 10 novembre 2025 come termine ultimo per l'attivazione del vincolo, rendendo così la demolizione e il progetto del nuovo stadio fattibili prima di tale data.

Nonostante la pronuncia del TAR, la battaglia legale non è conclusa. Luigi Corbani, presidente del "Comitato Sì Meazza", ha annunciato che la vicenda è ancora aperta davanti a Tar, Corte dei Conti, Procura della Repubblica e Anac. Il Comitato intende anche far riconoscere un vincolo preesistente sulla Tribuna Ovest, basandosi su un parere del 2023 della Soprintendenza.

La seconda importante novità è l'accordo sostanziale tra Inter, Milan e Comune di Milano sul prezzo di vendita dello stadio e delle aree circostanti. Le tensioni sono state superate e si stanno definendo i dettagli legali per una cessione di 197 milioni di euro, cifra stabilita dall'Agenzia delle Entrate. Il Comune di Milano parteciperà ad alcuni costi, probabilmente quelli relativi a smaltimento e bonifica.

L'accordo è motivato dall'interesse dei club a condividere uno stadio moderno in città per dividere i costi, e dal desiderio del Comune di evitare che le squadre si trasferiscano altrove (come a San Donato, dove il Milan ha già un progetto), lasciando San Siro un monumento improduttivo.

Nel contratto sarà probabilmente inserita una clausola che renderà la vendita nulla se, in futuro, un tribunale dovesse dichiarare il vincolo già scattato. Questa clausola riflette la prudenza delle parti, che sperano di chiudere la questione legale il prima possibile.

prossimi passaggi cruciali includono l'approvazione in Giunta Comunale e successivamente in Consiglio Comunale, idealmente entro i prossimi otto giorni. Mentre il passaggio in Giunta dovrebbe essere più semplice, l'approvazione in Consiglio potrebbe rivelarsi più complessa, dato che alcuni consiglieri sono apertamente contrari al progetto.

La scadenza del 31 luglio non è vincolante, ma superarla potrebbe essere rischioso, considerando i rallentamenti tipici del mese di agosto e la frequente insorgenza di imprevisti in questa vicenda. Se l'accordo dovesse procedere come sperato, il rogito, ovvero l'atto definitivo di vendita, avverrà rapidamente, probabilmente dopo le vacanze estive, senza la necessità di un preliminare di vendita.

Progetto e Tempistiche Future​


I permessi per iniziare i lavori di costruzione del nuovo impianto dovrebbero arrivare entro 120 giorni dalla conclusione del contratto, in conformità con la Legge Stadi.

Milan e Inter hanno già scelto gli architetti Norman Foster e lo studio Manica per la progettazione del nuovo stadio. Sebbene non ci siano ancora disegni o bozze ufficiali, l'obiettivo è presentare il progetto al Comune entro la prima metà del 2026. La demolizione dell'attuale stadio non avverrà prima del 2030 o 2031.

CorSera: l'affare San Siro può proseguire. Il TAR della Lombardia ha stabilito che il vincolo storico-architettonico sul secondo anello del Meazza non è ancora scattato, respingendo l'istanza cautelare presentata dai comitati. Questa decisione è cruciale, poiché l'attivazione del vincolo avrebbe ostacolato la cessione dello stadio e delle aree circostanti a Inter e Milan.


I comitati ricorrenti sostenevano che il vincolo fosse già attivo, basandosi su fotografie d'epoca (come quella del 25 gennaio 1955) che mostravano il secondo anello già esistente e utilizzato. Secondo l'articolo 12 del codice dei beni culturali, che considera la data di "esecuzione" del bene, la vendita del pacchetto San Siro ai club sarebbe stata nulla.

Tuttavia, il Comune di Milano e il Ministero della Cultura hanno sostenuto che la data da cui calcolare i 70 anni è il 10 novembre 1955, giorno del collaudo dell'impianto, come attestato da un verbale dell'epoca. Il TAR ha accolto questa tesi, ritenendo che il verbale di collaudo sia il primo atto che attesta l'ultimazione dei lavori, e quindi la data di riferimento per la verifica del decorso dei settanta anni.

Il TAR ha anche stabilito che l'imminente stipula del contratto di vendita dello Stadio Meazza "non sembra evidenziare un danno irreparabile", soprattutto perché la demolizione dello stadio non avverrà prima del 2030. Per queste ragioni, l'istanza cautelare è stata rigettata.

Nonostante la decisione, i comitati non si arrendono e attendono la decisione nel merito, sottolineando che il "dossier San Siro" è ancora sotto l'attenzione della Procura di Milano, della Corte dei Conti e del TAR stesso. Luigi Corbani, presidente del Comitato Sì Meazza, ha dichiarato che "appare quindi fuori luogo parlare di via libera alla compravendita".

Nel frattempo, proseguono le trattative tra Palazzo Marino e i club per definire l'accordo entro la settimana, con l'obiettivo di chiudere la partita entro il 31 luglio.

Sempre il CorSera sul progetto stadio: Il progetto di Milan e Inter prevede uno stadio da 71.500 posti, focalizzato sulla sicurezza (telecamere, riconoscimento facciale) e con aree dedicate alle famiglie. L'obiettivo è creare un "entertainment district" che viva tutta la settimana, non solo durante le partite, includendo uffici, hotel, un centro medico e aree commerciali al servizio della comunità. La sostenibilità ambientale è un punto chiave, con un aumento delle aree verdi: da 107mila metri quadrati del progetto 2022 si passerà a oltre 148mila. L'apertura del cantiere non avverrà prima della fine delle Olimpiadi invernali, con il termine dei lavori per il nuovo impianto fissato per il 2031.

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bobbylukr

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La GDS in edicola conferma le news che abbiamo ampiamente riferito ieri e aggiunge: Il progetto di Milan e Inter di acquisire l'area del Meazza, demolire parzialmente lo stadio esistente e costruirne uno nuovo nelle vicinanze ha ricevuto un'importante spinta. Il TAR della Lombardia ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dal "Comitato Sì Meazza", che contestava la data di entrata in vigore del vincolo storico-architettonico sul secondo anello. I giudici hanno ritenuto "non implausibili" le valutazioni della Soprintendenza, confermando la data del 10 novembre 2025 come termine ultimo per l'attivazione del vincolo, rendendo così la demolizione e il progetto del nuovo stadio fattibili prima di tale data.

Nonostante la pronuncia del TAR, la battaglia legale non è conclusa. Luigi Corbani, presidente del "Comitato Sì Meazza", ha annunciato che la vicenda è ancora aperta davanti a Tar, Corte dei Conti, Procura della Repubblica e Anac. Il Comitato intende anche far riconoscere un vincolo preesistente sulla Tribuna Ovest, basandosi su un parere del 2023 della Soprintendenza.

La seconda importante novità è l'accordo sostanziale tra Inter, Milan e Comune di Milano sul prezzo di vendita dello stadio e delle aree circostanti. Le tensioni sono state superate e si stanno definendo i dettagli legali per una cessione di 197 milioni di euro, cifra stabilita dall'Agenzia delle Entrate. Il Comune di Milano parteciperà ad alcuni costi, probabilmente quelli relativi a smaltimento e bonifica.

L'accordo è motivato dall'interesse dei club a condividere uno stadio moderno in città per dividere i costi, e dal desiderio del Comune di evitare che le squadre si trasferiscano altrove (come a San Donato, dove il Milan ha già un progetto), lasciando San Siro un monumento improduttivo.

Nel contratto sarà probabilmente inserita una clausola che renderà la vendita nulla se, in futuro, un tribunale dovesse dichiarare il vincolo già scattato. Questa clausola riflette la prudenza delle parti, che sperano di chiudere la questione legale il prima possibile.

prossimi passaggi cruciali includono l'approvazione in Giunta Comunale e successivamente in Consiglio Comunale, idealmente entro i prossimi otto giorni. Mentre il passaggio in Giunta dovrebbe essere più semplice, l'approvazione in Consiglio potrebbe rivelarsi più complessa, dato che alcuni consiglieri sono apertamente contrari al progetto.

La scadenza del 31 luglio non è vincolante, ma superarla potrebbe essere rischioso, considerando i rallentamenti tipici del mese di agosto e la frequente insorgenza di imprevisti in questa vicenda. Se l'accordo dovesse procedere come sperato, il rogito, ovvero l'atto definitivo di vendita, avverrà rapidamente, probabilmente dopo le vacanze estive, senza la necessità di un preliminare di vendita.

Progetto e Tempistiche Future​


I permessi per iniziare i lavori di costruzione del nuovo impianto dovrebbero arrivare entro 120 giorni dalla conclusione del contratto, in conformità con la Legge Stadi.

Milan e Inter hanno già scelto gli architetti Norman Foster e lo studio Manica per la progettazione del nuovo stadio. Sebbene non ci siano ancora disegni o bozze ufficiali, l'obiettivo è presentare il progetto al Comune entro la prima metà del 2026. La demolizione dell'attuale stadio non avverrà prima del 2030 o 2031.

Sta proprietà ci ha fatto diventare un Udinese, ci vorranno decenni per tornare, forse, ad essere una grande squadra.
Chissenefrega dello stadio, non cambierà niente.
 

bmb

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Nonostante la pronuncia del TAR, la battaglia legale non è conclusa. Luigi Corbani, presidente del "Comitato Sì Meazza", ha annunciato che la vicenda è ancora aperta davanti a Tar, Corte dei Conti, Procura della Repubblica e Anac. Il Comitato intende anche far riconoscere un vincolo preesistente sulla Tribuna Ovest, basandosi su un parere del 2023 della Soprintendenza.

La seconda importante novità è l'accordo sostanziale tra Inter, Milan e Comune di Milano sul prezzo di vendita dello stadio e delle aree circostanti. Le tensioni sono state superate e si stanno definendo i dettagli legali per una cessione di 197 milioni di euro, cifra stabilita dall'Agenzia delle Entrate. Il Comune di Milano parteciperà ad alcuni costi, probabilmente quelli relativi a smaltimento e bonifica.

L'accordo è motivato dall'interesse dei club a condividere uno stadio moderno in città per dividere i costi, e dal desiderio del Comune di evitare che le squadre si trasferiscano altrove (come a San Donato, dove il Milan ha già un progetto), lasciando San Siro un monumento improduttivo.

Nel contratto sarà probabilmente inserita una clausola che renderà la vendita nulla se, in futuro, un tribunale dovesse dichiarare il vincolo già scattato. Questa clausola riflette la prudenza delle parti, che sperano di chiudere la questione legale il prima possibile.

prossimi passaggi cruciali includono l'approvazione in Giunta Comunale e successivamente in Consiglio Comunale, idealmente entro i prossimi otto giorni. Mentre il passaggio in Giunta dovrebbe essere più semplice, l'approvazione in Consiglio potrebbe rivelarsi più complessa, dato che alcuni consiglieri sono apertamente contrari al progetto.

La scadenza del 31 luglio non è vincolante, ma superarla potrebbe essere rischioso, considerando i rallentamenti tipici del mese di agosto e la frequente insorgenza di imprevisti in questa vicenda. Se l'accordo dovesse procedere come sperato, il rogito, ovvero l'atto definitivo di vendita, avverrà rapidamente, probabilmente dopo le vacanze estive, senza la necessità di un preliminare di vendita.

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I permessi per iniziare i lavori di costruzione del nuovo impianto dovrebbero arrivare entro 120 giorni dalla conclusione del contratto, in conformità con la Legge Stadi.

Milan e Inter hanno già scelto gli architetti Norman Foster e lo studio Manica per la progettazione del nuovo stadio. Sebbene non ci siano ancora disegni o bozze ufficiali, l'obiettivo è presentare il progetto al Comune entro la prima metà del 2026. La demolizione dell'attuale stadio non avverrà prima del 2030 o 2031.

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Ho trovato il soprannome giusto per il presidente. Risparmioni.
 
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Nonostante la pronuncia del TAR, la battaglia legale non è conclusa. Luigi Corbani, presidente del "Comitato Sì Meazza", ha annunciato che la vicenda è ancora aperta davanti a Tar, Corte dei Conti, Procura della Repubblica e Anac. Il Comitato intende anche far riconoscere un vincolo preesistente sulla Tribuna Ovest, basandosi su un parere del 2023 della Soprintendenza.

La seconda importante novità è l'accordo sostanziale tra Inter, Milan e Comune di Milano sul prezzo di vendita dello stadio e delle aree circostanti. Le tensioni sono state superate e si stanno definendo i dettagli legali per una cessione di 197 milioni di euro, cifra stabilita dall'Agenzia delle Entrate. Il Comune di Milano parteciperà ad alcuni costi, probabilmente quelli relativi a smaltimento e bonifica.

L'accordo è motivato dall'interesse dei club a condividere uno stadio moderno in città per dividere i costi, e dal desiderio del Comune di evitare che le squadre si trasferiscano altrove (come a San Donato, dove il Milan ha già un progetto), lasciando San Siro un monumento improduttivo.

Nel contratto sarà probabilmente inserita una clausola che renderà la vendita nulla se, in futuro, un tribunale dovesse dichiarare il vincolo già scattato. Questa clausola riflette la prudenza delle parti, che sperano di chiudere la questione legale il prima possibile.

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La scadenza del 31 luglio non è vincolante, ma superarla potrebbe essere rischioso, considerando i rallentamenti tipici del mese di agosto e la frequente insorgenza di imprevisti in questa vicenda. Se l'accordo dovesse procedere come sperato, il rogito, ovvero l'atto definitivo di vendita, avverrà rapidamente, probabilmente dopo le vacanze estive, senza la necessità di un preliminare di vendita.

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Milan e Inter hanno già scelto gli architetti Norman Foster e lo studio Manica per la progettazione del nuovo stadio. Sebbene non ci siano ancora disegni o bozze ufficiali, l'obiettivo è presentare il progetto al Comune entro la prima metà del 2026. La demolizione dell'attuale stadio non avverrà prima del 2030 o 2031.

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Peccato, speravo veramente in uno stadio tutto nostro come le grandi d'Europa ma speravo troppo. A braccetto con l'Inda per sempre.
 

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I comitati ricorrenti sostenevano che il vincolo fosse già attivo, basandosi su fotografie d'epoca (come quella del 25 gennaio 1955) che mostravano il secondo anello già esistente e utilizzato. Secondo l'articolo 12 del codice dei beni culturali, che considera la data di "esecuzione" del bene, la vendita del pacchetto San Siro ai club sarebbe stata nulla.

Tuttavia, il Comune di Milano e il Ministero della Cultura hanno sostenuto che la data da cui calcolare i 70 anni è il 10 novembre 1955, giorno del collaudo dell'impianto, come attestato da un verbale dell'epoca. Il TAR ha accolto questa tesi, ritenendo che il verbale di collaudo sia il primo atto che attesta l'ultimazione dei lavori, e quindi la data di riferimento per la verifica del decorso dei settanta anni.

Il TAR ha anche stabilito che l'imminente stipula del contratto di vendita dello Stadio Meazza "non sembra evidenziare un danno irreparabile", soprattutto perché la demolizione dello stadio non avverrà prima del 2030. Per queste ragioni, l'istanza cautelare è stata rigettata.

Nonostante la decisione, i comitati non si arrendono e attendono la decisione nel merito, sottolineando che il "dossier San Siro" è ancora sotto l'attenzione della Procura di Milano, della Corte dei Conti e del TAR stesso. Luigi Corbani, presidente del Comitato Sì Meazza, ha dichiarato che "appare quindi fuori luogo parlare di via libera alla compravendita".

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