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Un allenatore che fa rendere i giovani, una volta che viene catapultato in un top club con campioni non è detto che faccia bene. È molto diverso... Gestire giocatori di una certa esperienza, abituati a vincere trofei, è totalmente diverso e non è detto che sia più facile, anzi. Basta vedere che fine abbiano fatto Pioli o Gasperini all'Inter. Pioli per esempio soffre la personalità di uno come Ibra e temo che il suo limite sia proprio questo.Eh ma una squadra non é fatta solo da chi "tira" la carretta (che poi non é neanche tanto vero se andiamo a vedere nel dettaglio). Una squadra é fatta tutti i giocatori incluso chi rientra meno nelle rotazioni, perché poi c'é anche quella cosa che noi vediamo meno che si chiama allenamento, ed é li che si crea la magia che vediamo in campo, merito di allenatore, società che rasserena l'ambiente e giocatori, insomma da tutto il Milan.
Poi su Pioli apriamo un discorso a parte, per me é un capolavoro di allenatore, capitato nel posto giusto al momento giusto. Ha preso letteralmente degli scappati di casa e (sempre con la compartecipazione dell'ambiente) gli ha trasformati in un gruppo che migliora costantemente da tre anni, e che ora si gioca lo scudetto fino in fondo (facendo gli scongiuri del caso).
Se questa non é una mentalità vincente non so cosa lo sia, che poi non abbia vinto mai nulla é vero, ma non é che si é mai trovato in una posizione simile, cioé al comando di una big Europea o con una società seria che gli garantisca semplicemente di lavorare tranquillamente, e poi non possiamo non negare che Pioli al Milan ci ha mostrato un incredibile capacità di adattamento alla situazione, questo signore ha veramente sfruttato il massimo dalla rosa ed ha fatto vedere almeno 5-6 modi diversi di giocare più o meno conservativi, non sempre belli o efficaci, ma sicuramente diversi come nessun'altro in Italia. Se lo porta a casa se lo merita più di tutti. Lo spero per lui e per noi![]()
Esiste davvero un abisso tra l'allenare una squadra che deve vincere a tutti i costi e una che deve anche solo rilanciarsi, senza grandi aspettative o pressioni.
Deve dimostrare di saper fare lo step decisivo, ma se oggi ancora all'età che ha non ha mai allenato una squadra con l'obiettivo dichiarato di vincere c'è un motivo.