Sacchi: "Milan, gioco senza stile"

gabri65

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Arrigo Sacchi critica il gioco del Milan, in un'intervista a Rai Radio 2. Un breve estratto dell'intervista:

"Forse ho cambiato il modo di giocare a calcio nel mondo, ma in Italia sicuro non hanno appreso niente. In Italia c’è un rifiuto culturale al cambiamento. In Italia si gioca meglio rispetto al passato, alcune squadre giocano un calcio ottimistico, ma altre invece scelgono sempre una strategia difensiva.
Tra le squadre in questa categoria c'è il Milan, che non ha ancora uno stile. A me piace chi cerca di vincere con merito, regalando emozioni. "

A margine, giova ricordare, al contrario delle credenze popolari, che Sacchi dedicava tantissima attenzione alla fase difensiva, molta di più che all'attacco. Semplicemente la fase difensiva partiva dalla 3/4 avversaria con i nostri attaccanti. E per dirla tutta, il giocatore che lui riteneva più importante era Colombo, un medianaccio di contenimento (magari averlo oggi!). Tutto ciò per dire che il calcio spettacolare non nasce necessariamente con il voto inconsulto alla fase offensiva, basta avere idee chiare e saper indottrinare i giocatori con un progetto convincente ed appassionante.

Per ora il nostro gioco è invece di sbarrare la strada nella nostra area di rigore, regalando 60 metri di terreno agli avversari. Poi ovviamente diventano 120 anda e rianda per ritornare all'attacco, facendo cadere abissalmente la nostra efficienza.

Ma tant'è, probabilmente sono concetti da capire ancora più complicati delle più avanzate teorie cosmogoniche.
 

Victorss

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A margine, giova ricordare, al contrario delle credenze popolari, che Sacchi dedicava tantissima attenzione alla fase difensiva, molta di più che all'attacco. Semplicemente la fase difensiva partiva dalla 3/4 avversaria con i nostri attaccanti. E per dirla tutta, il giocatore che lui riteneva più importante era Colombo, un medianaccio di contenimento (magari averlo oggi!). Tutto ciò per dire che il calcio spettacolare non nasce necessariamente con il voto inconsulto alla fase offensiva, basta avere idee chiare e saper indottrinare i giocatori con un progetto convincente ed appassionante.

Per ora il nostro gioco è invece di sbarrare la strada nella nostra area di rigore, regalando 60 metri di terreno agli avversari. Poi ovviamente diventano 120 anda e rianda per ritornare all'attacco, facendo cadere abissalmente la nostra efficienza.

Ma tant'è, probabilmente sono concetti da capire ancora più complicati delle più avanzate teorie cosmogoniche.

A mio parere per giocare con la difesa alta e la squadra corta ci vuole un certo tipo di giocatori e se ti chiami AC Milan e devi arrivare per forza nelle prime quattro anche qualche giocatore di personalità ed esperienza.
Giocare all' attacco con questi ragazzini tenendo la difesa a centrocampo in certe partite per me è un suicidio tattico.
Però io sono un amante del calcio a 360 gradi, per me catenaccio e contropiede fatto come Dio comanda è altrettanto affascinante che giocare come il Milan di Sacchi.
Infatti mi arrabbio di più perché spesso il Milan non fa come si deve neanche il catenaccio e contropiede, mancano anche gli uomini giusti per farlo però.
 

Lineker10

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Arrigo Sacchi critica il gioco del Milan, in un'intervista a Rai Radio 2. Un breve estratto dell'intervista:

"Forse ho cambiato il modo di giocare a calcio nel mondo, ma in Italia sicuro non hanno appreso niente. In Italia c’è un rifiuto culturale al cambiamento. In Italia si gioca meglio rispetto al passato, alcune squadre giocano un calcio ottimistico, ma altre invece scelgono sempre una strategia difensiva.
Tra le squadre in questa categoria c'è il Milan, che non ha ancora uno stile. A me piace chi cerca di vincere con merito, regalando emozioni. "

Sacchi critica il calcio italiano in questi toni da sempre. La sua è una filosofia di pensiero rispettabile ma talvolta un po' fine a sè stessa.
Nello specifico bisogna valutare le singole partite e i momenti concreti, sempre in relazione alle caratteristiche dei giocatori. Parlare in generale non porta da nessuna parte.
 
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Arrigo Sacchi critica il gioco del Milan, in un'intervista a Rai Radio 2. Un breve estratto dell'intervista:

"Forse ho cambiato il modo di giocare a calcio nel mondo, ma in Italia sicuro non hanno appreso niente. In Italia c’è un rifiuto culturale al cambiamento. In Italia si gioca meglio rispetto al passato, alcune squadre giocano un calcio ottimistico, ma altre invece scelgono sempre una strategia difensiva.
Tra le squadre in questa categoria c'è il Milan, che non ha ancora uno stile. A me piace chi cerca di vincere con merito, regalando emozioni. "

Il mister è sempre coerente.
Del resto non perde occasione per massacrare nemmeno acciughina allegri.
 

gabri65

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A mio parere per giocare con la difesa alta e la squadra corta ci vuole un certo tipo di giocatori e se ti chiami AC Milan e devi arrivare per forza nelle prime quattro anche qualche giocatore di personalità ed esperienza.
Giocare all' attacco con questi ragazzini tenendo la difesa a centrocampo in certe partite per me è un suicidio tattico.
Però io sono un amante del calcio a 360 gradi, per me catenaccio e contropiede fatto come Dio comanda è altrettanto affascinante che giocare come il Milan di Sacchi.
Infatti mi arrabbio di più perché spesso il Milan non fa come si deve neanche il catenaccio e contropiede, mancano anche gli uomini giusti per farlo però.

Sì certo, capisco, hai perfino ragione su quest'aspetto.

Per i gusti personali, figurati, fatto in un certo modo potrebbe essere anche affascinante, ma nel nostro caso, come dici, non lo è. Io purtroppo appartengo alla schiera dei romantici, per cui lo sviluppare gioco e imporre la dominanza è un must. Anche da un punto di vista logico.

E poi il Milan ha una (ex)caratura e blasone per cui il catenaccio e contropiede sinceramente lo vedo come un cazzotto in un occhio, dato anche quello che abbiamo fatto vedere al mondo nei decenni trascorsi. Voglio dire, siamo "obbligati", alcune nostre formazioni sono annoverate fra le più potenti di ogni epoca, adesso affidarsi a questa tattica stona un po'. Poi ovviamente riconosco che adesso non abbiamo gli interpreti sufficienti ed è facile dare contro l'allenatore e la rosa, anche io a volte eccedo impulsivamente in critiche, ma fondamentalmente ne sono consapevole che forse a volte chiediamo troppo.

Dico solo che se vogliamo ritornare grandi almeno dovremmo provarci. Almeno quello. Quando siamo ritornati dalla serie B il Milan era più scarso di quello di ora, aveva certi giocatori da mettersi le mani nei capelli, ma metteva in mostra un gioco se non altro sfrontato ed arrembante. Prendevamo spesso delle batoste non da poco, ma se non altro noi tifosi non potevamo dire che non ci avevamo provato. Era comunque una (piccola) soddisfazione, e ci faceva crescere in esperienza e mentalità.
 

Clarenzio

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Arrigo Sacchi critica il gioco del Milan, in un'intervista a Rai Radio 2. Un breve estratto dell'intervista:

"Forse ho cambiato il modo di giocare a calcio nel mondo, ma in Italia sicuro non hanno appreso niente. In Italia c’è un rifiuto culturale al cambiamento. In Italia si gioca meglio rispetto al passato, alcune squadre giocano un calcio ottimistico, ma altre invece scelgono sempre una strategia difensiva.
Tra le squadre in questa categoria c'è il Milan, che non ha ancora uno stile. A me piace chi cerca di vincere con merito, regalando emozioni. "

Il calcio "ottimistico" predicato dal corregionale di Tonino Guerra :applauso:
 

Djici

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In questo momento storico potrei pure accettare di essere meno offensivi del bel Milan. Potrei accettare di fare difesa e contropiede... Ma almeno lo facessero bene e fosse la migliore soluzione tattica... Invece non lo facciamo bene e resta comunque una tattica che non può andare bene con questi giocatori.
Non si può non pressare.
TUTTE le squadre del mondo lo fanno.
Noi invece aspettiamo che entrino nei nostri ultimi 35 metri per iniziare ad abbozzare una cosa che non si può nemmeno chiamare pressing visto che il pressing si fa di squadra. Invece noi mandiamo un giocatore a dare fastidio a l'avversario... Senza chiudere le linee di passaggio con aggressività.

E fare contropiede con Calha e Suso è proprio da premio Nobel.
 
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In questo momento storico potrei pure accettare di essere meno offensivi del bel Milan. Potrei accettare di fare difesa e contropiede... Ma almeno lo facessero bene e fosse la migliore soluzione tattica... Invece non lo facciamo bene e resta comunque una tattica che non può andare bene con questi giocatori.
Non si può non pressare.
TUTTE le squadre del mondo lo fanno.
Noi invece aspettiamo che entrino nei nostri ultimi 35 metri per iniziare ad abbozzare una cosa che non si può nemmeno chiamare pressing visto che il pressing si fa di squadra. Invece noi mandiamo un giocatore a dare fastidio a l'avversario... Senza chiudere le linee di passaggio con aggressività.

E fare contropiede con Calha e Suso è proprio da premio Nobel.

Uno dei primi concetti che inculcano ai novelli allenatori passa solitamente per una domanda che può sembrare banale ma racchiude il 50% della filosofia calcistica :
sai quando inizia la fase difensiva?
Risposta : quando attacchi il portatore avversario di palla perchè fin quando non lo fai , per ovvi motivi , puoi solo indietreggiare.
Ecco, sacchi iniziava la fase difensiva sui difensori avversari e comunque appena persa palla, il nostro milan quando inizia a difendere?
In questo piccolo particolare si racchiude già una grande differenza tra il calcio di sacchi e quello di gattuso.
Sul modo di allenare poi ho un pensiero tutto mio che non per forza deve esser giusto ma credo solitamente che gli allenatori che esercitano questa professione dopo aver giocato solitamente allenano per come pensavano calcio.
Non per come lo giocavano ma per come lo pensavano.
 

Djici

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Uno dei primi concetti che inculcano ai novelli allenatori passa solitamente per una domanda che può sembrare banale ma racchiude il 50% della filosofia calcistica :
sai quando inizia la fase difensiva?
Risposta : quando attacchi il portatore avversario di palla perchè fin quando non lo fai , per ovvi motivi , puoi solo indietreggiare.
Ecco, sacchi iniziava la fase difensiva sui difensori avversari e comunque appena persa palla, il nostro milan quando inizia a difendere?
In questo piccolo particolare si racchiude già una grande differenza tra il calcio di sacchi e quello di gattuso.
Sul modo di allenare poi ho un pensiero tutto mio che non per forza deve esser giusto ma credo solitamente che gli allenatori che esercitano questa professione dopo aver giocato solitamente allenano per come pensavano calcio.
Non per come lo giocavano ma per come lo pensavano.

Assolutamente d'accordo
 
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Assolutamente d'accordo

A volte col concetto di pressing ci facciamo fuorviare credendo sia solo un approccio aggressivo alla gara mentre il pressing e quando e dove lo si fa indica solo dove inizia la fase difensiva.
Sacchi, sarri, guardiola sono esempi di allenatori maniacali della fase difensiva.
Anche tener palla in orizzontale è una tattica prettamente difensivista : se la palla ce l'ho ,non la hai tu.
Ancelotti ama difendere cosi.
 
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