Romagnoli:"Voglio diventare il più forte".

A.C Milan 1899

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Ma manco se ci passi un anno nella stanza dello spirito e del tempo. Non un giorno.

Non esagerare: Capo anziano di Namek (quello che sblocca tutto il potenziale mettendoti la mano in fronte) + due anni (cioè l’equivalente di due giorni per il mondo fuori) nella stanza dello spirito e del tempo e raggiungerebbe tranquillamente il livello di Prime Bonera.
 

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L'intervista completa a Sky:"Mi sento un centrale, a diciotto anni non potevo dire di no a giocare terzino. Feci abbastanza bene, fu un'esperienza importante per me ed un passo importante nella mia carriera".

Sull'esperienza alla Samp e con Mihajlovic: "La Sampdoria la ricordo con grandissima emozione, Mihajlovic per me è stato molto importante. Devo ringraziarlo perché mi ha voluto fortemente alla Samp e al Milan, ha fatto spendere tanti soldi per me, mi ha fatto giocare anche quando facevo qualche errore".

Sull'arrivo al Milan: "Ho detto sì al primo istante, è bastata una chiamata del mister. Tutto il resto lo ha fatto Galliani col mio ex procuratore. Il Milan vuol dire campioni, trofei vittorie, mi sono sentito sempre parte di una famiglia. Sono arrivato molto giovane, sono qui da sei anni e non posso chiedere di meglio, è stato subito amore a prima vista".

Su Alessandro Nesta e la 13: "Nesta per me è il più grande difensore della storia, italiano e non solo. La 13 era disponibile, mi sono sentito di prenderla, senza problemi, con molta leggerezza".

Sulla Supercoppa vinta: "Il primo trofeo non si scorda mai, negli anni abbiamo potuto vincerne altri, come la finale di Coppa Italia persa ai supplementari. Ne ho perse tre, spero di rimediare nei prossimi anni. Il primo trofeo comunque è stato molto importante".

Su Montella e Gattuso: "Mi dispiacque il suo esonero ma il calcio va così, poi arrivò Rino, una persona vera come Sinisa, un vero uomo. Con lui arrivarono i risultati e le soddisfazioni, fu un anno veramente fondamentale per noi. Quel Milan è stato lo specchio del suo allenatore, un Milan sempre pronto a battagliare".

Sui gol al fotofinish nel 2018: "Quei gol furono importanti, arrivarono in situazioni difficili, ci permisero di rimanere in scia Champions anche se poi è finita com'è finita, è stato uno dei momenti più belli della mia carriera fino adesso".

Sulla fascia da capitano: "Eravamo in tournée in America, Gattuso mi toccò il braccio e dissi subito sì. Essere capitano di una squadra così gloriosa a 23 anni può essere solo motivo di orgoglio. La fascia del Milan in pochi la indossano, l'hanno indossata i più forti al mondo, è una spinta per fare sempre meglio".

Su Pioli: "E' uno di noi. Una persona che fa le cose in gruppo, ha voluto tanto che questo gruppo potesse crescere. Non dobbiamo fermarci, siamo all'inizio, niente è scritto. Dobbiamo essere bravi a sfruttare il momento e fare il meglio possibile".

Su Ibrahimovic: "Ha aggiunto fame di vittorie, mentalità e gol che all'inizio ci mancavano".

Sullo scudetto: "Il nostro obiettivo è e rimane la Champions, il campionato è ancora lungo, è ancora presto per fare previsioni. Giochiamo ogni partita al massimo per arrivare la Champions, poi vediamo".

Sul carattere: "Fuori dal campo sono molto tranquillo, anche timido. Mi piace tenermi dentro le cose, ho mantenuto sempre le stesse amicizie, a Milano però ho trovato il mio ambiente ideale".

Sul futuro: "Mi trovo benissimo al Milan, è stato subito amore a prima vista, mi trovo molto bene a Milano, ho un contratto fino al 2022, manca ancora tanto, poi vedremo. Finché starò qui darò sempre il massimo".

Sull'obiettivo personale: "Il mio sogno è di diventare il più forte di tutti, di vincere e di essere ricordato come un vincente. Ogni giocatore lavora per questo. Punto ad essere un vincente e a vincere il più possibile".
 

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L'intervista completa a Sky:"Mi sento un centrale, a diciotto anni non potevo dire di no a giocare terzino. Feci abbastanza bene, fu un'esperienza importante per me ed un passo importante nella mia carriera".

Sull'esperienza alla Samp e con Mihajlovic: "La Sampdoria la ricordo con grandissima emozione, Mihajlovic per me è stato molto importante. Devo ringraziarlo perché mi ha voluto fortemente alla Samp e al Milan, ha fatto spendere tanti soldi per me, mi ha fatto giocare anche quando facevo qualche errore".

Sull'arrivo al Milan: "Ho detto sì al primo istante, è bastata una chiamata del mister. Tutto il resto lo ha fatto Galliani col mio ex procuratore. Il Milan vuol dire campioni, trofei vittorie, mi sono sentito sempre parte di una famiglia. Sono arrivato molto giovane, sono qui da sei anni e non posso chiedere di meglio, è stato subito amore a prima vista".

Su Alessandro Nesta e la 13: "Nesta per me è il più grande difensore della storia, italiano e non solo. La 13 era disponibile, mi sono sentito di prenderla, senza problemi, con molta leggerezza".

Sulla Supercoppa vinta: "Il primo trofeo non si scorda mai, negli anni abbiamo potuto vincerne altri, come la finale di Coppa Italia persa ai supplementari. Ne ho perse tre, spero di rimediare nei prossimi anni. Il primo trofeo comunque è stato molto importante".

Su Montella e Gattuso: "Mi dispiacque il suo esonero ma il calcio va così, poi arrivò Rino, una persona vera come Sinisa, un vero uomo. Con lui arrivarono i risultati e le soddisfazioni, fu un anno veramente fondamentale per noi. Quel Milan è stato lo specchio del suo allenatore, un Milan sempre pronto a battagliare".

Sui gol al fotofinish nel 2018: "Quei gol furono importanti, arrivarono in situazioni difficili, ci permisero di rimanere in scia Champions anche se poi è finita com'è finita, è stato uno dei momenti più belli della mia carriera fino adesso".

Sulla fascia da capitano: "Eravamo in tournée in America, Gattuso mi toccò il braccio e dissi subito sì. Essere capitano di una squadra così gloriosa a 23 anni può essere solo motivo di orgoglio. La fascia del Milan in pochi la indossano, l'hanno indossata i più forti al mondo, è una spinta per fare sempre meglio".

Su Pioli: "E' uno di noi. Una persona che fa le cose in gruppo, ha voluto tanto che questo gruppo potesse crescere. Non dobbiamo fermarci, siamo all'inizio, niente è scritto. Dobbiamo essere bravi a sfruttare il momento e fare il meglio possibile".

Su Ibrahimovic: "Ha aggiunto fame di vittorie, mentalità e gol che all'inizio ci mancavano".

Sullo scudetto: "Il nostro obiettivo è e rimane la Champions, il campionato è ancora lungo, è ancora presto per fare previsioni. Giochiamo ogni partita al massimo per arrivare la Champions, poi vediamo".

Sul carattere: "Fuori dal campo sono molto tranquillo, anche timido. Mi piace tenermi dentro le cose, ho mantenuto sempre le stesse amicizie, a Milano però ho trovato il mio ambiente ideale".

Sul futuro: "Mi trovo benissimo al Milan, è stato subito amore a prima vista, mi trovo molto bene a Milano, ho un contratto fino al 2022, manca ancora tanto, poi vedremo. Finché starò qui darò sempre il massimo".

Sull'obiettivo personale: "Il mio sogno è di diventare il più forte di tutti, di vincere e di essere ricordato come un vincente. Ogni giocatore lavora per questo. Punto ad essere un vincente e a vincere il più possibile".

Quante dichiarazioni da mediocre. Quella sul “rimediare” riguardo alle Coppe Italia perse poi è la migliore di tutte. Invece di pensare a tornare a vincere trofei che contano sul serio, invece di dire “poco male, il Milan non ha mai avuto una grande tradizione in coppa Italia, ne abbiamo solo quattro mentre club ben meno blasonati ne hanno molte di più, ci rifaremo tornando sul tetto d’Italia e poi penseremo ad aggiornare il palmares europeo” pensa a trofei che valgono quanto un Birra Moretti deluxe.

Via asap, per carità. Non ha neanche la testa da giocatore da grande Milan.
 

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Romagnoli a Sky:"Duecento partite vogliono dire tante cose, le vedo come un punto di partenza e non di arrivo. Spero di farne altre 200, spero di diventare il più forte e di essere ricordato come un vincente. Sarò sempre orgoglioso di essere il capitano del Milan e darò sempre il mio massimo, ogni partita"

L'intervista completa a Sky:"Mi sento un centrale, a diciotto anni non potevo dire di no a giocare terzino. Feci abbastanza bene, fu un'esperienza importante per me ed un passo importante nella mia carriera".

Sull'esperienza alla Samp e con Mihajlovic: "La Sampdoria la ricordo con grandissima emozione, Mihajlovic per me è stato molto importante. Devo ringraziarlo perché mi ha voluto fortemente alla Samp e al Milan, ha fatto spendere tanti soldi per me, mi ha fatto giocare anche quando facevo qualche errore".

Sull'arrivo al Milan: "Ho detto sì al primo istante, è bastata una chiamata del mister. Tutto il resto lo ha fatto Galliani col mio ex procuratore. Il Milan vuol dire campioni, trofei vittorie, mi sono sentito sempre parte di una famiglia. Sono arrivato molto giovane, sono qui da sei anni e non posso chiedere di meglio, è stato subito amore a prima vista".

Su Alessandro Nesta e la 13: "Nesta per me è il più grande difensore della storia, italiano e non solo. La 13 era disponibile, mi sono sentito di prenderla, senza problemi, con molta leggerezza".

Sulla Supercoppa vinta: "Il primo trofeo non si scorda mai, negli anni abbiamo potuto vincerne altri, come la finale di Coppa Italia persa ai supplementari. Ne ho perse tre, spero di rimediare nei prossimi anni. Il primo trofeo comunque è stato molto importante".

Su Montella e Gattuso: "Mi dispiacque il suo esonero ma il calcio va così, poi arrivò Rino, una persona vera come Sinisa, un vero uomo. Con lui arrivarono i risultati e le soddisfazioni, fu un anno veramente fondamentale per noi. Quel Milan è stato lo specchio del suo allenatore, un Milan sempre pronto a battagliare".

Sui gol al fotofinish nel 2018: "Quei gol furono importanti, arrivarono in situazioni difficili, ci permisero di rimanere in scia Champions anche se poi è finita com'è finita, è stato uno dei momenti più belli della mia carriera fino adesso".

Sulla fascia da capitano: "Eravamo in tournée in America, Gattuso mi toccò il braccio e dissi subito sì. Essere capitano di una squadra così gloriosa a 23 anni può essere solo motivo di orgoglio. La fascia del Milan in pochi la indossano, l'hanno indossata i più forti al mondo, è una spinta per fare sempre meglio".

Su Pioli: "E' uno di noi. Una persona che fa le cose in gruppo, ha voluto tanto che questo gruppo potesse crescere. Non dobbiamo fermarci, siamo all'inizio, niente è scritto. Dobbiamo essere bravi a sfruttare il momento e fare il meglio possibile".

Su Ibrahimovic: "Ha aggiunto fame di vittorie, mentalità e gol che all'inizio ci mancavano".

Sullo scudetto: "Il nostro obiettivo è e rimane la Champions, il campionato è ancora lungo, è ancora presto per fare previsioni. Giochiamo ogni partita al massimo per arrivare la Champions, poi vediamo".

Sul carattere: "Fuori dal campo sono molto tranquillo, anche timido. Mi piace tenermi dentro le cose, ho mantenuto sempre le stesse amicizie, a Milano però ho trovato il mio ambiente ideale".

Sul futuro: "Mi trovo benissimo al Milan, è stato subito amore a prima vista, mi trovo molto bene a Milano, ho un contratto fino al 2022, manca ancora tanto, poi vedremo. Finché starò qui darò sempre il massimo".

Sull'obiettivo personale: "Il mio sogno è di diventare il più forte di tutti, di vincere e di essere ricordato come un vincente. Ogni giocatore lavora per questo. Punto ad essere un vincente e a vincere il più possibile".

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Romagnoli a Sky:"Duecento partite vogliono dire tante cose, le vedo come un punto di partenza e non di arrivo. Spero di farne altre 200, spero di diventare il più forte e di essere ricordato come un vincente. Sarò sempre orgoglioso di essere il capitano del Milan e darò sempre il mio massimo, ogni partita"

L'intervista completa a Sky:"Mi sento un centrale, a diciotto anni non potevo dire di no a giocare terzino. Feci abbastanza bene, fu un'esperienza importante per me ed un passo importante nella mia carriera".

Sull'esperienza alla Samp e con Mihajlovic: "La Sampdoria la ricordo con grandissima emozione, Mihajlovic per me è stato molto importante. Devo ringraziarlo perché mi ha voluto fortemente alla Samp e al Milan, ha fatto spendere tanti soldi per me, mi ha fatto giocare anche quando facevo qualche errore".

Sull'arrivo al Milan: "Ho detto sì al primo istante, è bastata una chiamata del mister. Tutto il resto lo ha fatto Galliani col mio ex procuratore. Il Milan vuol dire campioni, trofei vittorie, mi sono sentito sempre parte di una famiglia. Sono arrivato molto giovane, sono qui da sei anni e non posso chiedere di meglio, è stato subito amore a prima vista".

Su Alessandro Nesta e la 13: "Nesta per me è il più grande difensore della storia, italiano e non solo. La 13 era disponibile, mi sono sentito di prenderla, senza problemi, con molta leggerezza".

Sulla Supercoppa vinta: "Il primo trofeo non si scorda mai, negli anni abbiamo potuto vincerne altri, come la finale di Coppa Italia persa ai supplementari. Ne ho perse tre, spero di rimediare nei prossimi anni. Il primo trofeo comunque è stato molto importante".

Su Montella e Gattuso: "Mi dispiacque il suo esonero ma il calcio va così, poi arrivò Rino, una persona vera come Sinisa, un vero uomo. Con lui arrivarono i risultati e le soddisfazioni, fu un anno veramente fondamentale per noi. Quel Milan è stato lo specchio del suo allenatore, un Milan sempre pronto a battagliare".

Sui gol al fotofinish nel 2018: "Quei gol furono importanti, arrivarono in situazioni difficili, ci permisero di rimanere in scia Champions anche se poi è finita com'è finita, è stato uno dei momenti più belli della mia carriera fino adesso".

Sulla fascia da capitano: "Eravamo in tournée in America, Gattuso mi toccò il braccio e dissi subito sì. Essere capitano di una squadra così gloriosa a 23 anni può essere solo motivo di orgoglio. La fascia del Milan in pochi la indossano, l'hanno indossata i più forti al mondo, è una spinta per fare sempre meglio".

Su Pioli: "E' uno di noi. Una persona che fa le cose in gruppo, ha voluto tanto che questo gruppo potesse crescere. Non dobbiamo fermarci, siamo all'inizio, niente è scritto. Dobbiamo essere bravi a sfruttare il momento e fare il meglio possibile".

Su Ibrahimovic: "Ha aggiunto fame di vittorie, mentalità e gol che all'inizio ci mancavano".

Sullo scudetto: "Il nostro obiettivo è e rimane la Champions, il campionato è ancora lungo, è ancora presto per fare previsioni. Giochiamo ogni partita al massimo per arrivare la Champions, poi vediamo".

Sul carattere: "Fuori dal campo sono molto tranquillo, anche timido. Mi piace tenermi dentro le cose, ho mantenuto sempre le stesse amicizie, a Milano però ho trovato il mio ambiente ideale".

Sul futuro: "Mi trovo benissimo al Milan, è stato subito amore a prima vista, mi trovo molto bene a Milano, ho un contratto fino al 2022, manca ancora tanto, poi vedremo. Finché starò qui darò sempre il massimo".

Sull'obiettivo personale: "Il mio sogno è di diventare il più forte di tutti, di vincere e di essere ricordato come un vincente. Ogni giocatore lavora per questo. Punto ad essere un vincente e a vincere il più possibile".

"Ho un contratto poi vedremo".

Parole da capitano...
 
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Romagnoli a Sky:"Duecento partite vogliono dire tante cose, le vedo come un punto di partenza e non di arrivo. Spero di farne altre 200, spero di diventare il più forte e di essere ricordato come un vincente. Sarò sempre orgoglioso di essere il capitano del Milan e darò sempre il mio massimo, ogni partita"

L'intervista completa a Sky:"Mi sento un centrale, a diciotto anni non potevo dire di no a giocare terzino. Feci abbastanza bene, fu un'esperienza importante per me ed un passo importante nella mia carriera".

Sull'esperienza alla Samp e con Mihajlovic: "La Sampdoria la ricordo con grandissima emozione, Mihajlovic per me è stato molto importante. Devo ringraziarlo perché mi ha voluto fortemente alla Samp e al Milan, ha fatto spendere tanti soldi per me, mi ha fatto giocare anche quando facevo qualche errore".

Sull'arrivo al Milan: "Ho detto sì al primo istante, è bastata una chiamata del mister. Tutto il resto lo ha fatto Galliani col mio ex procuratore. Il Milan vuol dire campioni, trofei vittorie, mi sono sentito sempre parte di una famiglia. Sono arrivato molto giovane, sono qui da sei anni e non posso chiedere di meglio, è stato subito amore a prima vista".

Su Alessandro Nesta e la 13: "Nesta per me è il più grande difensore della storia, italiano e non solo. La 13 era disponibile, mi sono sentito di prenderla, senza problemi, con molta leggerezza".

Sulla Supercoppa vinta: "Il primo trofeo non si scorda mai, negli anni abbiamo potuto vincerne altri, come la finale di Coppa Italia persa ai supplementari. Ne ho perse tre, spero di rimediare nei prossimi anni. Il primo trofeo comunque è stato molto importante".

Su Montella e Gattuso: "Mi dispiacque il suo esonero ma il calcio va così, poi arrivò Rino, una persona vera come Sinisa, un vero uomo. Con lui arrivarono i risultati e le soddisfazioni, fu un anno veramente fondamentale per noi. Quel Milan è stato lo specchio del suo allenatore, un Milan sempre pronto a battagliare".

Sui gol al fotofinish nel 2018: "Quei gol furono importanti, arrivarono in situazioni difficili, ci permisero di rimanere in scia Champions anche se poi è finita com'è finita, è stato uno dei momenti più belli della mia carriera fino adesso".

Sulla fascia da capitano: "Eravamo in tournée in America, Gattuso mi toccò il braccio e dissi subito sì. Essere capitano di una squadra così gloriosa a 23 anni può essere solo motivo di orgoglio. La fascia del Milan in pochi la indossano, l'hanno indossata i più forti al mondo, è una spinta per fare sempre meglio".

Su Pioli: "E' uno di noi. Una persona che fa le cose in gruppo, ha voluto tanto che questo gruppo potesse crescere. Non dobbiamo fermarci, siamo all'inizio, niente è scritto. Dobbiamo essere bravi a sfruttare il momento e fare il meglio possibile".

Su Ibrahimovic: "Ha aggiunto fame di vittorie, mentalità e gol che all'inizio ci mancavano".

Sullo scudetto: "Il nostro obiettivo è e rimane la Champions, il campionato è ancora lungo, è ancora presto per fare previsioni. Giochiamo ogni partita al massimo per arrivare la Champions, poi vediamo".

Sul carattere: "Fuori dal campo sono molto tranquillo, anche timido. Mi piace tenermi dentro le cose, ho mantenuto sempre le stesse amicizie, a Milano però ho trovato il mio ambiente ideale".

Sul futuro: "Mi trovo benissimo al Milan, è stato subito amore a prima vista, mi trovo molto bene a Milano, ho un contratto fino al 2022, manca ancora tanto, poi vedremo. Finché starò qui darò sempre il massimo".

Sull'obiettivo personale: "Il mio sogno è di diventare il più forte di tutti, di vincere e di essere ricordato come un vincente. Ogni giocatore lavora per questo. Punto ad essere un vincente e a vincere il più possibile".

Domenica molto probabilmente tocca a te fare il leader Alessio.
E non il leader di un Milan che balla tra quinto e sesto posto ma di un Milan primo.
Vediamo che combini...
 

Chrissonero

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Domenica molto probabilmente tocca a te fare il leader Alessio.
E non il leader di un Milan che balla tra quinto e sesto posto ma di un Milan primo.
Vediamo che combini...

Sottoscrivo! Giusto dire che con lui sarano anche Bennacer, Kessie, Theo, Calabria, Turbo Saele e compagina.. Abbiamo una squadra!
 

Djici

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Romagnoli a Sky:"Duecento partite vogliono dire tante cose, le vedo come un punto di partenza e non di arrivo. Spero di farne altre 200, spero di diventare il più forte e di essere ricordato come un vincente. Sarò sempre orgoglioso di essere il capitano del Milan e darò sempre il mio massimo, ogni partita"

L'intervista completa a Sky:"Mi sento un centrale, a diciotto anni non potevo dire di no a giocare terzino. Feci abbastanza bene, fu un'esperienza importante per me ed un passo importante nella mia carriera".

Sull'esperienza alla Samp e con Mihajlovic: "La Sampdoria la ricordo con grandissima emozione, Mihajlovic per me è stato molto importante. Devo ringraziarlo perché mi ha voluto fortemente alla Samp e al Milan, ha fatto spendere tanti soldi per me, mi ha fatto giocare anche quando facevo qualche errore".

Sull'arrivo al Milan: "Ho detto sì al primo istante, è bastata una chiamata del mister. Tutto il resto lo ha fatto Galliani col mio ex procuratore. Il Milan vuol dire campioni, trofei vittorie, mi sono sentito sempre parte di una famiglia. Sono arrivato molto giovane, sono qui da sei anni e non posso chiedere di meglio, è stato subito amore a prima vista".

Su Alessandro Nesta e la 13: "Nesta per me è il più grande difensore della storia, italiano e non solo. La 13 era disponibile, mi sono sentito di prenderla, senza problemi, con molta leggerezza".

Sulla Supercoppa vinta: "Il primo trofeo non si scorda mai, negli anni abbiamo potuto vincerne altri, come la finale di Coppa Italia persa ai supplementari. Ne ho perse tre, spero di rimediare nei prossimi anni. Il primo trofeo comunque è stato molto importante".

Su Montella e Gattuso: "Mi dispiacque il suo esonero ma il calcio va così, poi arrivò Rino, una persona vera come Sinisa, un vero uomo. Con lui arrivarono i risultati e le soddisfazioni, fu un anno veramente fondamentale per noi. Quel Milan è stato lo specchio del suo allenatore, un Milan sempre pronto a battagliare".

Sui gol al fotofinish nel 2018: "Quei gol furono importanti, arrivarono in situazioni difficili, ci permisero di rimanere in scia Champions anche se poi è finita com'è finita, è stato uno dei momenti più belli della mia carriera fino adesso".

Sulla fascia da capitano: "Eravamo in tournée in America, Gattuso mi toccò il braccio e dissi subito sì. Essere capitano di una squadra così gloriosa a 23 anni può essere solo motivo di orgoglio. La fascia del Milan in pochi la indossano, l'hanno indossata i più forti al mondo, è una spinta per fare sempre meglio".

Su Pioli: "E' uno di noi. Una persona che fa le cose in gruppo, ha voluto tanto che questo gruppo potesse crescere. Non dobbiamo fermarci, siamo all'inizio, niente è scritto. Dobbiamo essere bravi a sfruttare il momento e fare il meglio possibile".

Su Ibrahimovic: "Ha aggiunto fame di vittorie, mentalità e gol che all'inizio ci mancavano".

Sullo scudetto: "Il nostro obiettivo è e rimane la Champions, il campionato è ancora lungo, è ancora presto per fare previsioni. Giochiamo ogni partita al massimo per arrivare la Champions, poi vediamo".

Sul carattere: "Fuori dal campo sono molto tranquillo, anche timido. Mi piace tenermi dentro le cose, ho mantenuto sempre le stesse amicizie, a Milano però ho trovato il mio ambiente ideale".

Sul futuro: "Mi trovo benissimo al Milan, è stato subito amore a prima vista, mi trovo molto bene a Milano, ho un contratto fino al 2022, manca ancora tanto, poi vedremo. Finché starò qui darò sempre il massimo".

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Magari diventa il migliore a PES o a FIFA.
Per il calcio vero mi sembra improbabile
 

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Magari diventa il migliore a PES o a FIFA.
Per il calcio vero mi sembra improbabile

Su Pes è ridicolmente facile farlo diventare il migliore al mondo: vai in modifica abilità e cominci ad uppargli tutte le stats rilevanti per un difensore -velocità, elevazione, forza fisica ecc ecc ecc- fino a quando non raggiunge un overall di 92 o 93. Ed ecco un Romagnoli muro più di Nesta. :rotolo:

Anni fa modificai i giocatori del Giannino, mi sembra in Pes 2015, per farci tornare ad essere la squadra più forte del mondo. Dopo il mio trattamento vinsi due scudetti e due CL in cinque stagioni e c’era Van Ginkel che non aveva nulla da invidiare a Seedorf, del resto lo avevo messo con un overall di 90. XD
 
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