A parte il discorso su Gattuso (discutere umanamente un uomo che quando si è dimesso ha rinunciato totalmente ai soldi della buonuscita chiedendo che venisse pagato solo il suo staff è una cosa che non intendo fare: ricordo molti dire che l’avesse fatto perché aveva già accordi con altri clubs, nulla di più falso come infatti poi è stato confermato, tanto che rifiutò anche chiamate dalla Francia), il discorso su Maldini è ben altro che un “rifugio”. Il Milan è sempre stato così, da che mi ricordo. Non siamo mai stati dei piangina.
Maldini è il meglio in assoluto che c’è per rappresentare il Milan ma il “peso” non può darlo lui ed è semplicemente folle, secondo me, pensare il contrario. Il peso lo danno le proprietà. Tanto che anche nel Milan degli ottavi e decimi posti, un Milan ridotto a tendone circense e ad alloggio di commissioni viventi quali erano i giocatori portati da Gangbanglliani, Gangbanglliani che si instascava più stecche di un tabaccaio, gli arbitraggi degli ultimi tre anni (guardacaso da quando abbiamo cambiato proprietà) NON accadevano, tranne contro la Giuve.
Dai una vera proprietà al Milan e vedrai ritornare il peso politico che spetta ad un club come il nostro.
E dai un budget da top club a Maldini che non ti costruisce più una squadra da qualificazione CL e forse lotta per il titolo come ha fatto dall’Estate 2019 a Gennaio 2020 (pur avendo, lo ripeto, un budget ridicolo rispetto all’interista e al Mirabello), ma ti costruisce una squadra capace di vincere tutto ciò che c’è da vincere.
Il mio consiglio è: smettiamola con questa furia iconoclasta che ci porta a distruggere e rottamare bandiere come se fossero dei Mariorino qualunque venuti qui a mangiare sul Milan (e a tal proposito ringrazio Dio che non sia venuto Baresi, perché uno col suo carattere schivo sarebbe stato letteralmente distrutto dalla nostra tifoseria iconoclasta capace di trattare bandiere impareggiabili come dei pinco pallino qualsiasi). Perché non sono loro che ci hanno portato ad essere ciò che siamo stati negli ultimi otto anni.
Credimi, se siamo stati buttati fuori dalle competizioni europee in prestigiosa compagnia di: Stella Rossa, Ekranas, Cluij, Bursaspor, Pallohonka, Inter Baku, Dinamo Mosca, CSKA Sofia, Targu Mures, Panathinaikos, Sion, Irtysh, Partizan Belgrado e Karabukspor, mentre un club di plastica come il PSG fa quello che vuole con la complicità dei parrucconi di Nyon
https://www.milanworld.net/uefa-troppo-permissiva-col-psg-spuntano-le-prove-vt79352-8.html , per non parlare del CITY, la colpa non è delle nostre dirigenze, la colpa è di una proprietà senza amore per il Milan né peso politico (o che non è interessata a metterlo in campo per noi).
Stesso identico discorso per gli arbitraggi, che sono anch’essi un riflesso del peso politico di un club. E se il Milan dagli arbitri nel triennio 2017/2020 è stato trattato molto peggio di quanto sia stato trattato nel quinquennio 2012/2017, nonostante in quel quinquennio fossimo la sputacchiera e il Bancomat di Fininvest (bilanci artatamente peggiorati per scaricarli dalle tasse), nonché bancomat di quel pagliaccio di Gangbanglliani che faceva mercati con gli album Panini mentre si scaccolava al Giannino divorando barbagianni in compagnia dei procuratori, il motivo sicuramente non risiede nel fatto che Gangbanglliani fosse un miglior dirigente (ROTFL) di Maldini o che fosse più degno di rappresentare il Milan (ROTFLMAO). Il motivo, anche lì come sempre, risiedeva nella proprietà, e anche l’ultimo Berlusconi come peso non era certo paragonabile ad Elio(tt) e le storie tese.
P.s: il fatto quelli che hanno fischiato Paolo fossero relativamente pochi non ci ha risparmiato una figuraccia in mondovisione e con tutte le altre tifoserie, grazie a quei servi di Gangbanglliani. Una cosa senza precedenti, ne parlavano e ne parlano tutt’ora perfino su forums di clubs di calcio esteri come di una vergogna storica.