Amico mio, la tua disamina sarà anche giusta, ma il problema nostro non è legato agli episodi di ieri sera (che sicuramente avranno anche influito, ma solo in parte) ma è proprio a livello strutturale.
1) Scrivo per la 125.ma volta: in questa squadra nel reparto di centrocampo non c'è un muscolare che è uno, per cui non può imbastire la riconquista della palla sul contrasto puro, ma sull'anticipo. Questo te lo puoi permettere quando la squadra è in palla, in quanto richiede pressing frenetico per portare l'avversario all'errore sul passaggio con conseguente conquista del pallone. Quando la "gamba" non è al 100% e trovi centrocampi come quello dell'Inter che fisicamente ti asfalta, e per di più in superiorità numerica, ecco che loro ti vanno dritti dritti in porta come in Supercoppa e come ieri sera. Non capisco perchè da almeno dieci anni la nostra filosofia sia di mettere al bando chiunque superi i 75 chili (che non sarebbe un problema, a patto che tu abbia i piedi del Barcellona di Guardiola, che aveva sì il centrocampo imbottito di mezzeseghe, ma che piedi avevano? Lasciamo stare...), mentre l'Inter spesso e volentieri dirotta sui corazzieri. Noi siamo carenti di figure che sopperiscano i periodi dell'anno (guarda caso gennaio, il mese post-mondiale e maggio, il finale di stagione) dove la gamba può venire meno e occorre mettere in campo qualcuno magari senza i piedi di Rui Costa, ma che faccia legna.
2) Per vincere a calcio bisogna far gol ed occorrono uomini e schemi.
Capitolo schemi: le nostre tre opzioni di attacco nel 2023 sono state:
a) Leao che scarta tutti e fa gol;
b) Leao che scarta tutti, la passa a Giroud che fa gol:
c) Qualche fiammata di Diaz
Già in partenza di gara sapevamo che i primi due schemi non sarebbero stati applicabili, causa la defezione di Rafa, e a sterilizzare il terzo ci ha pensato l'arbitraggio che ha consentito un gioco piuttosto fisico, ma in Europa ce lo dovremmo aspettare.
Capitolo uomini:
Il loro attacco può permettersi la rotazione di: Lautaro Martinez, Dzeko, Lukaku, Correa. Il nostro ad oggi contempla:
a) un campione di classe incommensurabile, tale Giroud, che però a 36 anni e mezzo deve giocare ogni 3 giorni, per di più a maggio, con una cinquantina di partite già accumulate nelle gambe e la cui generosità lo porta oltretutto a fare un gioco molto dispendioso.
b) un 41enne sempre rotto combattuto se andare a Sanremo o a fare un film su Asterix;
c) tale Ante Rebic sparito negli spazi siderali che comunque non nasce prima punta;
d) un certo Origi preso per il suo pedigree legato ai trascorsi nel Liverpool che nella nazionale di appartenenza ha la stratosferica media di 3 gol in 32 presenze, e quella nei club è solo leggermente superiore.
Ha detto bene Serafini ieri sera: l'unico confronto che regge, come reparto offensivo, è Dzeko-Giroud, anche a livello anagrafico, con la differenza che Dzeko può permettersi di gestire gli sforzi in un tempo in quanto può essere ruotato dato che l'Inter può inserire comunque al suo posto gente che "vede" la porta.
Questi secondo me sono i problemi da risolvere, indipendentemente da "chi ha perso chi sul calcio d'angolo ieri sera". Se poi vogliamo fare gli interisti - tanto ormai i ruoli si sono rovesciati - allora diciamo che "sì, vabbè colpa dei due gol a freddo, arbitraggio penalizzante, episodi, ecc..." ed autoconvincerci che "siamo a posto così" in puro Galliani-Style, allora ok. Poi oh, la palla è rotonda, nel calcio può succedere di tutto, eh, ma le prime lacune da colmare, anche in vista della prossima stagione, sono queste.